Quest’anno nei supermercati, accanto alle zucche di Halloween si trovano i panettoni di Natale. Sì, avete capito bene, mancano ancora le decorazioni e le lucine ma il dolce tipico delle feste natalizie è in vendita dall’inizio di ottobre da Lidl, qualche settimana dopo è apparso anche da Esselunga, Coop, Unes e nelle altre catene di supermercati. A Milano in ottobre in alcune giornate le temperature hanno sfiorato i 25 °C, ma nelle famiglie si mangia il panettone e solo a fine mese anche la zucca. Questa anticipazione delle vendite forse non dispiace alla presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, che oggi durante una visita fuori programma al mercato Sant’Ambrogio di Firenze ha espresso il desiderio di comprare un panettone per suo marito.
Le aberrazioni del marketing non sono finite perché c’è un altro elemento che lascia perplessi: il prezzo. Il dolce principe delle feste di dicembre esordisce con offerte speciali e sconti del tutto incomprensibili trattandosi di una primizia di stagione. Ecco allora Esselunga sprezzare a 6 euro il panettone classico da un chilo marchiato Maina e a 7 euro quello Bauli, Coop propone il suo Panettone della linea Gli Spesotti a poco più di 5 euro, mentre Lidl scende a 4,8o €/kg.

Panettoni per bambini?
Ma l’aspetto più sconcertante sono i piccoli panettoni da 90-100 g destinati alla merenda dei bambini firmati Bauli, Balocco e Dolci Preziosi. Alcuni hanno anche una sorpresa per attirare l’attenzione dei piccoli (purtroppo l’abitudine di abbinare al cibo per bambini gadget e giocattoli non è ancora stata vietata in Europa). Ma tornando ai prezzi, il panettone Dolci Preziosi è venduto a 22 €/kg, mentre gli altri raggiungono i 33. Una vera follia del marketing. Si tratta di un prezzo quintuplicato rispetto alla confezione di panettoni per adulti. Vero è che i panettoni da 90 g sono in vendita anche in altri supermercati ma costano comunque troppo (da 10 a 16 €/kg).
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare



Per il timing è come l’anno scorso: le palline per l’albero da Ikea e Action ci sono già da un paio di settimane, così come il panettone Paluani, in confezione ora arancione da 750gr a meno di 6€ , o quello in busta, sempre da 750gr di Pineta a meno di 4€, da Tosano. La Coop ha già le principali marche esposte (compreso quello a proprio marchio a meno di 6€) con prezzi intorno ai 7/8€.
Non essendo il Signor Lagarde aspetterò i sottocosto per poterlo mangiare.
i prezzi che ha segnalato sarebbero eccesivi ?
Prezzi convenienti come sempre
In Francia il panettone è apprezzato tutto l’anno tant’è che nei paesi di confine i ns negozi ne vendono sempre. QUando nelle panetterie POI si vende il semplice pane a 12 euro il kg di cosa stupirsi.
Personalmente amo il panettone e – se potessi – lo mangerei tutto l’anno. Ho scoperto che negli spacci Galbusera (proprietario del marchio Tre Marie) già a luglio erano in vendita panettoni cosiddetti “dall’aspetto imperfetto”. Mi hanno spiegato che erano gli “scarti” della produzione destinata all’estero.
Naturalmente non ho resistito e ho acquistato.
Buonissimi!
E mi sono fatto anche un ottimo tiramisù con il panettone.
In effetti a Milano non esiste un dolce tipico reperibile tutto l’anno. Il panettone sarebbe l’ideale.
In Francia, ungheria, cechia i panettoni si vendono tutto l’anno e vangono venduti dall’italia a prezzi (all ingrosso) superiorii rispetto all’italia, La qualità per l’estero è la stessa che per italia. Conosco per lavoro una grande azienda che produce panettoni e il grosso della produzione inizia a fine giugno fino e fine novembre. Se vengono venduti a Ottobre o novembre sono quelli prodotti pochi mesi prima e non “scarti” , secondo me potrebbe diventare un prodotto venduto tutto l’anno. a me piace molto e lo mengerei sempre.
Vendere il panettone a settembre è una forzatura del marketing. Venderlo già scontato è una seconda forzatura. Se fosse come dice lei un dolce evergreen non sarebbe in offerta sugli scaffali 3 mesi di anticipo rispetto al Natale. Fare il Natale a ottobre non è proprio sintonia
Concordo…
Attenzione però che all’estero possono avere ingredienti di minore qualità: quando comprai dei pandori in Olanda mi accorsi che invece del burro usavano dei grassi vegetali
Vabbè, ma quasi sicuramente all’estero non c’è la stessa “sensibilità” della associazione del panettone al Natale che c’è in Italia per la maggior parte…
Anche loro hanno dolci o piatti tipici del periodo, che non vengono fatti o venduti tutto l’anno (e per cui probabilmente sembrerebbe strana e forzata la vendita molto anticipata).
Lo dico da cittadino nato in Italia ma squisitamente di origine centro-est europea…
Vi apprezzo tantissimo, per precisione e chiarezza. e sopratutto per i temi trattati
Furbe le industrie. Sanno dove e come battere cassa. I bimbi non possono e non debbono (?) desiderare e quindi giù a mazzetta sui prezzi. Praticamente sono come i governi che battono cassa sulle pensioni, sugli stipendi, sulla sanità e sul sociale. E iio cittadino pecorella, zitto.
Al super Visotto ci sono già i calendari Kinder dell’Avvento. Comunque se c’è la pecorella che compra inutile fare la morale a chi vende. O noi consumatori ci diamo una sveglia anche a livello etico oppure sarà sempre così.