Bambina con occhiali da sole appoggiata a carrello con la spesa nel parcheggio di un supermercato

Per i bambini, che siano figli o nipoti, siamo disposti a fare qualsiasi cosa, è naturale, anche a soddisfare capricci e a fare spese ingiustificate quando si tratta di merendine, snack o piccoli sfizi. Quando un bambino chiede qualcosa è difficile dire di no e gli esperti di marketing lo sanno bene, proprio per questo la pubblicità diretta ai minori è regolata da norme specifiche. È necessario proteggere i piccoli da un bombardamento pubblicitario che stimola il consumo di dolciumi, patatine e bibite zuccherate, favorendo l’instaurarsi di cattive abitudini alimentari, che poi difficilmente si riescono a modificare.

Bambini e costi

Un altro aspetto da considerare è l’impatto che questi “sfizi” destinati ai bambini hanno sul portafoglio. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma i prodotti destinati ai piccoli costano molto di più degli analoghi “per adulti”. Non parliamo, naturalmente, di latte in formula, omogeneizzati, o degli alimenti specificamente studiati per le prime fasi di vita, ma di succhi di frutta, merendine, cioccolato, snack salati, che dal punto di vista degli ingredienti e degli aspetti nutrizionali sono analoghi a quelli destinati a un pubblico generico.

Bambina con faccia sporca di cioccolato mangia una tavoletta di cioccolato bambini
Il cioccolato “per i bambini”, è Kinder Ferrero che riscuote grande successo fra i più piccoli

Un esempio “di stagione” sono i mini panettoni da 100 g: se i dolci da 1 kg sono proposti in offerta, già in novembre, a 7-8 euro, i panettoncini monoporzione (90-100 g) con sorpresa sono venduti a 20-30 €/kg! (ne abbiamo parlato qui)

Le patatine

Una cosa simile accade, tutto l’anno e da diversi decenni, con le patatine. Quelle a marchio San Carlo 1936 in confezione da 150 g costano più di 13 €/kg e sono già un prodotto “premium” se confrontate, per esempio, con le patatine classiche Esselunga (confezione da 180 g) vendute a circa 6 €/kg. Se preferiamo la comodità della monoporzione, San Carlo propone una confezione con sei sacchetti da 25 g spendendo circa 16 €/kg.  Ma le patatine San Carlo Junior con sorpresa, in sacchetti da 30 g, costano 40 €/kg! Qui naturalmente gli ingredienti sono gli stessi, ma il valore aggiunto è rappresentato dalla sorpresa: una fascia per capelli di Hello Kitty, personaggio molto amato dalle bambine.

patatine san carlo adulti bambini confronto

 

Gli snack salati

Rimanendo in ambito snack salati, troviamo i Paff carota e pomodoro a marchio Plasmon, a base di farina di mais, senza sale. Il prodotto è destinato all’infanzia, consigliato a partire dai 12 mesi, e segue il regolamento (D.P.R. 7 aprile 1999, n. 128) che stabilisce le norme per la composizione e l’etichettatura di alimenti destinati specificamente a lattanti e bambini. Questo disciplina la sicurezza, l’igiene e la qualità di tali alimenti, i requisiti nutrizionali e i limiti per i residui di pesticidi o altre sostanze dannose.

I Paff sono proposti in sacchetti da 15 g e li abbiamo visti in offerta a 60 €/kg, anziché 90. Questi snack sono preparati con farina di mais (73%) e olio di girasole, arricchiti con carota in polvere (8%), pomodoro in polvere (7%) e la vitamina tiamina.

baby snack bambini coop plasmon confronto

Con cosa possiamo confrontarli? I più comuni snack di mais, come, per esempio, le tortillas amica Amica Chips, vendute a circa 12 €/kg sono prodotte con farina di mais 75,8%, olio di semi di girasole e sale. Gli ingredienti, però, non seguono la normativa per l’infanzia. La carota e pomodoro in polvere aggiunti agli snack Plasmon ci sembrano ingredienti poco rilevanti dal punto di vista nutrizionale, mentre è importante il fatto che questi sono privi di sale.

Sul mercato si trovano snack del tutto simili, a marchio Coop, prodotti con farina di mais biologica (73%) e olio di semi di girasole alto oleico (biologico), addizionati con carota in polvere, pomodoro in polvere e tiamina. Sono venduti in confezioni da 15 g a 54 €/kg. Gli snack a marchio Coop seguono la normativa relativa agli alimenti per l’infanzia e permettono di risparmiare, ma la domanda è un’altra: è necessario, o perlomeno utile, proporre questi alimenti a dei bambini piccoli? Non si corre invece il rischio di abituarli, molto precocemente al consumo di snack che, nella maggior parte dei casi, contengono troppi grassi e troppo sale?

Lo yogurt

Altri prodotti proposti per i piccoli sono le creme di formaggio, i budini  e gli yogurt-dessert, per i quali non è facile fare confronti con prodotti “per adulti”, mentre invece è possibile parlando di yogurt.

Lo yogurt Yomo intero alla frutta, in confezione da due vasetti da 125 g, costa poco più di 6 €/kg, lo Yomino, proposto in sacchetti da 80 g, da cui si “succhia” lo yogurt, è venduto a circa 11 €/kg. Gli ingredienti sono simili ma non identici. Yomino è infatti pensato proprio per i bambini, è infatti è uno dei pochi yogurt alla frutta sul mercato senza addensanti e senza aromi e questo aspetto ha una certa importanza.

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Il cioccolato

Un altro caso eclatante è quello del cioccolato. Le tavolette al latte a marchio Solidal Coop (con materie prime certificate “commercio equo”), in formato da 100 g costano circa 13 €/kg e contengono un 30% di cacao minimo. Se consideriamo una marca nota come la Novi, per il cioccolato al latte con la stessa percentuale di cacao e lo stesso formato si spendono circa 20 €/kg.

Se però ci affidiamo alla pubblicità, il cioccolato “per i bambini”, è Kinder Ferrero che effettivamente riscuote grande successo fra i più piccoli da oltre 50 anni.  Questo contiene solamente il 13-15% di cacao, mentre lo zucchero rappresenta oltre la metà del prodotto finito. Le classiche barrette bicolori – cioccolato fuori e latte dentro – in confezione da 8 barrette del peso di 12,5 g costano 20 €/kg, come la tavoletta Novi che ha un contenuto di cacao pari a più del doppio. Per il famoso uovo con sorpresa, invece, si spendono circa 75 €/kg!

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Abbiamo visto quindi, con pochi esempi, che gli alimenti destinati ai bambini, spesso molto costosi, a volte presentano un vero valore aggiunto altre invece no. Come sempre è importante leggere le etichette.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos

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William
William
25 Novembre 2025 15:05

Kinder e Ferrero ..ancora usano olio di palma
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