![Coca cola bottle cap](https://ilfattoalimentare.it/wp-content/uploads/2014/06/iStock_000017714175_Small.jpg)
In Grecia, Coca-Cola, Nestlé, Unilever e la compagnia alimentare greca Delta hanno deciso di ritirare alcuni prodotti nella regione Attica, in cui si trova la capitale Atene, dopo che un gruppo aderente alla rete anarchica Fai/Irf ha minacciato di mettere sugli scaffali nel periodo natalizio alcuni prodotti, avvelenati con cloro e acido cloridrico. ì
Il gruppo ha specificato che l’obiettivo non era l’avvelenamento delle persone ma il sabotaggio economico delle aziende, accusate di crimini contro i diritti umani. Per precauzione, le imprese coinvolte hanno ritirato gran parte dei prodotti, indicati come possibile oggetto dell’avvelenamento, mentre la polizia antiterrorismo ha avviato indagini.
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Un episodio analogo era avvenuto in Italia nel dicembre 1998, quando all’agenzia Ansa di Bologna e Firenze furono recapitati due panettoni con veleno per topi della Nestlé, proprietaria dei marchi Motta e Alemagna. L’iniziativa era firmata da un’organizzazione animalista (Alf) per protestare contro la manipolazione genetica. La minaccia non ebbe conseguenze per i consumatori, ma portò al ritiro dagli scaffali dei panettoni e alla loro sostituzione da parte della Nestlé, che bloccò la produzione a metà dicembre, a causa della paura diffusasi tra i consumatori.
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è certamente un modo esacerbato di contestare simili produttori, accusati di nefandezze in giro per il mondo. sarebbe molto più utile fare controinformazione, pubblicando gli scempi che le menzionate compagnie causano a danno di tanti cittadini e, probabilmente, anche dell’ambiente.