Giovanni Floris forse non sa che il mondo è pieno di batteri e che senza di loro non esisterebbe vita sulla terra. Difficile dire quanti siano: una stima approssimativa non esiste, anche se il corpo umano ne ospita qualche chilo! Tradotto in cifre, si tratta di un numero senza virgole composto da almeno 15 zeri. Quando Giovanni Floris e suoi collaboratori hanno scoperto che esistevano così tanti microbi in giro, hanno deciso di inaugurare un nuovo filone televisivo che avrebbe sicuramente contribuito a fare lievitare gli ascolti.
Giovanni Floris e i microbi
In autunno riprende la stagione. DiMartedì e i telespettatori vengono inondati da decine di servizi sui microbi, batteri, muffe, aracnidi… tutti caratterizzati da un taglio allarmistico e sensazionalistico che funziona. I microbi si trovano dappertutto, sulle maniglie che tocchiamo prima di andare a tavola, nella cappa dalla cucina, sulle uova, sul cibo, nei bicchieri dei bar, sui cellulari, nei bagni pubblici, nelle camere di albergo…
Nulla sfugge ai giornalisti del programma: ci sono dermatiti causate dai batteri presenti sulle spazzole dei capelli, il pericolo si annida persino tra le lenzuola, nella moquette e nei libri antichi pieni di acari che si cibano di carta e possono provocare malattie. La gente guarda incredula, commenta e poi corre in cucina, in bagno, in camera da letto per vedere se esistono batteri pericolosi tra le pareti di casa, in ufficio, a scuola…
Il mondo microscopico
I microbi ci sono sempre, ma non si vedono e questa è una fortuna per Floris che può così allertare i telespettatori contro un nemico virulento, ma invisibile. Quando si parla di cibo e prodotti alimentari, il servizio finisce quasi sempre evidenziando un pericolo, la presenza di un componente tossico e la presenza di composti cancerogeni. Quel che lascia interdetto lo spettatore sono i commenti degli esperti. Quando va bene i batteri provocano decine di patologie gravi o gravissime.
Spesso si elenca il numero e il tipo di batteri insieme alle possibili criticità che spaziano dal tumore, alla diarrea, dal mal di pancia all’allergia in un susseguirsi crescente di terribili malattie. Alla fine del programma è difficile prendere sonno tanti sono stati gli input e le patologie richiamate con tono allarmistico. Ogni settimana l’invasione dei microbi è garantita, il composto cancerogeno è sempre dietro l’angolo, mentre la muffa o il parassita nascosto vengono smascherati.
Il commento in studio è affidato a un giornalista come Oliviero Beha che nella vita si è sempre occupato di temi della società civile. Ci sono anche due biologhe che commentano i servizi televisivi, cercando di rispondere a domande improbabili che farebbero impallidire uno studente universitario.
Giovanni Floris e la valutazione del rischio dimenticata
Certo direte voi, però i microbi ci sono e Floris non li inventa. È vero esistono, ma in questa storia c’è un aspetto fondamentale che Floris e le due biologhe non considerano: la valutazione del rischio. Nella maggior parte dei servizi proposti nel programma di Floris, si parla di microrganismi e di malattie gravissime senza però indicare la probabilità di contrarre una delle tante patologie. Qualsiasi operatore sanitario, sa che la semplice presenza sugli oggetti e nel cibo di batteri pericolosi come Listeria monocytogenes, Campylobacter… non è sufficiente per classificare un oggetto pericoloso o un alimento come tossico e inidoneo al consumo. Servono i grandi numeri.
Floris, per fare ascolti, fa la semplice correlazione tra la presenza di batteri e le malattie più diffuse, dimenticando la valutazione del rischio. Facciamo un esempio. È lecito ipotizzare che le maniglie degli autobus di Roma e Milano ospitino milioni di batteri anche patogeni, e che centinaia di migliaia di persone ogni giorno siano contaminate dai questi microrganismi. Per fortuna però quando la gente torna a casa non finisce a letto malata. Quando si viene a contatto con i batteri bisogna sempre fare una valutazione del rischio, altrimenti si raccontano solo storielle infondate, e si finisce inevitabilmente a fare servizi allarmistici che agli occhi di un esperto si sgonfiano come una bolla di sapone.
Quello che propone DiMartedì è giornalismo basato sull’allarmismo tipico di altri programmi. Floris potrebbe continuare a trattare i temi che conosce e dimostra di gestire con grande capacità sia come conduttore sia come giornalista. Avventurarsi in ambiti a lui sconosciuti, senza un’adeguata preparazione alla ricerca di facili ascolti, non è una buona idea. Altri giornalisti hanno provato a cimentarsi ma il più delle volte sono scivolati come accade quando si calpesta una buccia di banana. È meglio lasciare stare i microbi perché c’è sempre il rischio di restare contaminati.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
bisognava sdrammatizzare, assolutamente d’accordo, anche se è comunque bene rendersi consapevoli di certi potenziali problemi.
“..giornalismo basato sull’allarmismo tipico di altri programmi. … Avventurarsi in ambiti sconosciuti, senza un’adeguata preparazione alla ricerca di facili ascolti, non è una buona idea. ”
OHHHH BRAVI !!!
Centrato il problema ! Cavalcare paure ancestrali o moderne rabbie forcaiole antikasta è forse legittimo per quanto discutibile mestiere.
MA ALMENO NON PARLASSERO CON SACCENZA E SPOCCHIA DI OBIETTIVITA’ SCIENTIFICA .
Credo che la stessa valutazione possa essere data a Report ed al nuovo programma prima di esso, ieri il servizio sul glutine era ridicolo
Bravissimo, concordo con lei Dott. La Pira in tv ci sono troppi dilettanti che giocano col fuoco. La invito, ma di certo lo ha già fatto, a vedere mi manda rai 3 con il laboratorio supertecnologico o i vari commenti anche in quel caso tutto è cancerogeno. Proprio tutto a pericoloso per tutti e in particolare le donne in dolce attesa. Perchè non fate qualcosa per mettere ordine fra lei e qualche altro collega giornalista cercando di fare pulizia dei dilettanti che fanno più danni degli stessi punti di pericolo che continuano a citare e elencare. Cordiali saluti Alberto Ritieni
Approvo! Inutili allarmismi per ino 0,qualcosa di share……l’Italietta.
anche Oliviero Beha….!
Autodifesa :cambiamo canale ,
spegniamo questa inutile tv allarmista ,ignorante , contraria al buon senso.
Ci sara’ lo zampino di qualche nuovo prodotto disinfettante da promuovere o procedura di disinfezione da implementare in Italia …
La piu divertente per me è stata la dottoressa che imponeva di chiudere il coperchio del water prima di tirare l’acqua altrimenti i microbi fecali possono svolazzare nel bagno e depositarsi sugli spazzolini da denti.
I problemi alimentari emergenti vanno trattati a livello preventivo e non di damnazio memoriae da veri esperti che abbiano in mano un volume di dati reali e casistiche significative evitando gli scoop giornalistici e di darli in pasto ai commenti di gente ignorante (magari non per colpa sua ma per non conoscenza approfondita dei temi, o addirittura ideologizzata) cosa che spesso appare anche sul Fatto Alimentare. Le problematiche emergenti vanno affrontate seriamente, con tempi, competenze e strumenti adatti, senza pretendere soluzioni fantasticamente , ed irrealisticamente ed immediate. Il terrorismo che ne consegue spesso è più dannoso per i consumatori del problema che si va ad affrontare. Le testate che approcciano in tal modo questi argomenti andrebbero sanzionate al pari di chi diffonde notizie fuorvianti da parte dell’antitrust, ed i loro direttori/proprietari esposti a condanne penali severe con obbligo di pubblicazione a caratteri cubitali o in programmi di pari audience, Siamo a mio parere su una china pericolosa da cui è quasi impossibile risollevarsi se non con una generale analisi di coscienza pari a quella che ci vorrebbe nella comunicazione delle diatribe politiche, per cui “discussione” diventa “scontro e guerra” e così via.
Solo in questo modo i problemi si possono affrontare e risolvere senza traumi, con rigore scientifico, con corretta informazione dei risultati, ed anche in tempi puù consoni.
Fare informazione su argomenti riguardanti l’alimentazione è sicuramente apprezzabile ma il modo in cui ciò avviene è frequentemente deprecabile sia per l’allarmismo che viene diffuso e sia perché troppo spesso a parlare di queste cose sono invitate attrici, soubrette , giornalisti ed altri personaggi del mondo dello spettacolo che non hanno conoscenza scientifica degli argomenti trattati ma con molta enfasi e convinzione trasmettono le loro esperienze in tema di nutrizione. Personalmente non sopporto più questi interventi e automaticamente cambio programma.forse perché sono una professionista del settore e non amo vedere diffondere cose di dubbia valenza
Purtroppo la trasmissione in oggetto non è nuova a tale tipologia di informazioni. Le informazioni date sono spesso incomplete, allarmanti o fuorvianti in misura al taglio che decidono in studio.
Le notizie su alimentazione e confezionamento alimentare sono state spesso errate denotando l’ignoranza degli ospiti che ne parlano rivolgendosi ad un pubblico….che mi auguro non sia troppo vasto.
Bravo La Pira, sono docente di microbiologia alimentare ed inorridisco quando vedo certi programmi. Cerco di dare il massimo per rendere consapevoli i mei studenti che sono, ahimè, in quantità assai minore delle tante persone che ascoltano lo scienziato Floris e i suoi collaboratori.