Le autorità sanitarie tedesche sono in allerta. In pochi giorni a causa di alimenti contaminati da un batterio chiamato Escherichia coli O 104 ci sono stati 4 morti e oltre 140 persone colpite da disturbi intestinali, la maggior parte residenti nel nord del paese. Le autorità di controllo pensano di avere individuato la causa in cetrioli provenienti dalla Spagna lavati male e mangiati crudi. In un primo momento i sospetti si erano indirizzati anche su pomodori e altre verdure.
Per questo motivo l’Institut Robert Koch (RKI) che si occupa della questione ha consigliato di consumare cetrioli, pomodori, zucchine e altre verdure solo dopo averle cucinate per almeno dieci minuti a 70°C.
La questione che preoccupa di più i sanitari sono i casi di sindrome emolitico e uremica (HUS) che si sviluppa in alcuni soggetti dopo l’ingestione di alimenti contaminati, perché possono provocare disturbi seri e anche la morte. Secondo i dati a disposizione nel mese di maggio, negli ultimi 15 giorni, sono stati diagnosticati 140 casi di HUS, rispetto ai 65 che si registrano in tutta la Germania in un anno. I sanitari del RKI ritengono che la patologia sia collegata alla tossina di Escherichia coli O104. Per rendersi conto dell’estensione del problema bisogna dire che in genere solo il 10% delle persone che mangia cibo contaminato deve essere ricoverata in ospedale perchè il batterio causa una sindrome emolitico e uremica (HUS). Le altre in genere sono colpiti da male di pancia dissenteria. Facendo un po’ i conti si può stimare che oltre 1000 persone sono state colpite dal batterio.
Questo vuol dire che i cetrioli o l’insalata o altri ortaggi contaminati sono stati venduti in supermercati, in mense aziendali o comunque in collettività.
In un comunicato dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie si dice che i medici e i ricercatori non vogliono ancora sbilanciarsi sulla possibile origine della diffusione delle infezioni ma “i primi sospetti dell’autorità sanitaria di Francoforte si stanno concentrando su alcune mense aziendali della città. Tutti i 19 pazienti della metropoli tedesca hanno infatti mangiato presso due mense di una società di consulenza di Francoforte, entrambe chiuse già lunedì in via precauzionale. C’è il pericolo che una partita di prodotti contaminati, soprattutto verdura e frutta, sia finita nelle cucine. Anche a Berlino sono state registrate frequenti infezioni nelle persone che hanno mangiato nelle mense della Sodexo Services. Tra i clienti della società, riferisce la dpa, ci sono 150 asili nido e scuole, 22 mense aziendali. Le autorità ora indagano sulla filiera di rifornimento”.
Non tutto è però così scontato perché in genere la malattia colpisce i giovani (l’anno scorso su 65 casi solo 6 pazienti avevano più di 18 anni), mentre in questo caso le persone più colpite sono donne di una certa età e questo risulta strano.
Un motivo, spiega l’epidemiologo Gerard Krause dell’istituto Robert Koch (RKI), potrebbe essere che sono loro a cucinare più frequentemente i pasti e, di conseguenza, ad essere più esposte al contagio mentre lavano la verdura o preparano il cibo. Il numero dei decessi, aggiunge la struttura federale incaricata del controllo e della lotta contro le malattie, potrebbe salire nei prossimi giorni. Anche perchè i risultati delle analisi di laboratorio durano almeno 36 ore.
Per evitare confusione va detto che l’Escherichia coli non è un batterio killer come scritto su alcuni giornali. Il 99% dei ceppi appartenenti alla specie convive con l’uomo, ovvero si trova nel nostro intestino e in quello degli animali. Esistono però alcuni sierotipi considerati patogeni per l’uomo e altri ancora che possono diventarlo in seguito allo scambio di geni con altri ceppi.
“Questo è quello che probabilmente è accaduto al sierotipo Escherichia coli O 104 – precisa il prof. Roberto Foschino del DiSTAM di Milano – tale ceppo mutato è in grado di sviluppare fattori di virulenza che gli consentono di superare la naturale barriera gastro-intestinale, di distruggere le cellule epiteliali intestinali e in alcuni casi di raggiungere il tessuto renale provocando la sindrome HUS. Gli interrogativi da sciogliere sono ancora molti per fare previsioni, bisogna capire se il nuovo tipo di Escherichia coli sia collegato ad una contaminazione primaria legata alla produzione di uno o più prodotti ortofrutticoli o ad una contaminazione secondaria, dovuta a lacune nel sistema di controllo igienico. Si tratta di aspettare ancora qualche giorno e di fare indagini più approfondite”.
In Italia il ministero della Salute sino ad ora non si è espresso e anche il sistema di allerta europeo non si è attivato, anche se l’agenzia stampa Reuters in un comunicato di oggi pomeriggio non esclude collegamenti con altri paesi.
Una nota è stata redatta dall’Istituto superiore di sanità.
Roberto La Pira
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Scheda su Escherichia coli tratta da sicurezzadeglialimenti.it
Escherichia coli è il più classico rappresentante della flora microbica intestinale dell’uomo e di molti animali a sangue caldo. È un microrganismo che di norma non causa malattie, anche se è da sempre utilizzato come indice di contaminazione fecale dell’acqua e degli alimenti. Nell’ambito della specie esistono alcune varietà che possono causare malattie all’uomo. Tra questi ceppi ci sono i ceppi enteroemorragici di E. coli (EHEC), il cui capostipite è rappresentato dal sierotipo O157:H7 e che comprende anche il sierotipo O 104 evidenziato in Germania in grado di sintetizzare tossine di tipo Shiga (Shiga-like toxins, o ST), dette anche verocitotossine (VT). Queste tossine sono responsabili di malattie gravi come la Colite Emorragica (CE) e la Sindrome Emolitico Uremica (SEU).
Il serbatoio principale di Escherichia coli è l’intestino degli animali che tramite le feci arriva nell’ambiente esterno. Gli alimenti si contaminano perché entrano in contatto, nell’ambiente, con materiale fecale proveniente da animali infetti (ortaggi, frutta, ecc.) o a causa di contaminazione fecale durante le fasi di mungitura del latte e produzione di carne al macello. Gli alimenti contaminati (carne macinata, latte crudo, insaccati a breve stagionatura, ortaggi freschi), rappresentano il principale veicolo d’infezione. Tuttavia è stata provata anche la trasmissione da persona a persona e la trasmissione mediante contatto diretto con gli animali escretori.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
ma la tossina è termolabile?
Se responsabile dell’intossicazione è la tossina prodotta dal metabolismo dell’escherichia coli, che senso ha la raccomandazione di cuocere gli alimenti a 70°C ?
A quelle temperature i batteri muoiono