Diverse sono le pubblicazioni che con l’uso di fumetti illustrano l’esecuzione di ricette e in numerosissimi libri a fumetti vi sono cibi, cucine e quanto vi ruota attorno per dare un senso ai protagonisti di una storia, descrivere l’ambiente dove si svolge, dare un senso alla cultura di un popolo reale o soltanto immaginato. Basta citare  le bistecche di dinosauro nei Gli Antenati (The Flintstones) creati nel 1959 da William Hanna e Joseph Barbera, o gli hamburger nei panini di Poldo Sbaffini nei fumetti di Braccio di Ferro (Popeye) creati nel 1929 da Elzie Crisler Segar e comparsi in Italia nel 1935. Se i fumetti di Braccio di Ferro contribuiscono alla fortuna di una ditta che produce spinaci in scatola, tanto che nel Texas i contadini di Crystal City gli innalzano una statua.

Non bisogna dimenticare poi Poldo Sbaffini (J. Wellington Wimpy)  un furbo, scroccone, adulatore, imbroglione perennemente affamato di hamburger, tanto che dà il suo nome alla catena di fast food inglese Wimpy. Già negli anni trenta del secolo scorso Wellington Wimpy fa conoscere ai bambini italiani gli hamburger, per un certo aspetto aprendo la strada al successo dei fast food del boom economico degli anni sessanta.

È appurato che i fumetti possano contribuire a far conoscere cucine e cibi di paesi lontani e facilitarne l’arrivo e la diffusione in Italia, come è avvenuto per le cucine orientali che sono dettagliatamente illustrate nei fumetti soprattutto giapponesi. Per esempio in Gourmet, volume unico a fumetti  pubblicato in Italia da Panini Comics (disegnato da uno degli autori più significativi del panorama giapponese Jiro Taniguchi con i testi di Masayuki Qusumi), il protagonista, costretto a viaggiare molto in ogni parte del Giappone in locali pubblici, ha una predilezione per il cibo al quale dedica estrema concentrazione volta ad assaporare ogni singolo piatto.

I primi episodi sono dedicati al riso saltato con maiale, al sushi bar, alle polpette dolci; in tutte le storie l’attenzione è rivolta sia ai dettagli del cibo, quanto alle persone che lo mangiano. Le immagini del fumetto sono estremamente dettagliate quando si tratta di rappresentare ambienti e cibo, dando un’ampia visione delle tradizionali ricette giapponesi e diversa natura dei locali in cui sono servite, potendo divenire un’ottima introduzione all’introduzione della cucina giapponese in Italia.

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I fumetti, Cook Corean! A Comic Book di Robin Had descrivono in modo meticoloso la preparazione dei piatti in cucina

Sempre per le cucine orientali a fumetti, Cook Corean! A Comic Book di Robin Ha (Ten Speed Press, 2016) insegna a preparare un kimchi a regola d’arte e Let’s Make Ramen di Hugh Amano e Sarah Becan (Ten Speed Press, 2019) descrive il ramen in tutte le sue componenti e ne insegna la preparazione. Per la cucina italiana non manca il libro di Boyd Jacquie – Fumetti in cucina 40 ricette italiane – e un’edizione del celebre trattato di Pellegrino Artusi liberamente illustrato con trentacinque fumetti di Alberto Rebori e pubblicato nel 2001 dall’editore Maurizio Corraini.

Giovanni Ballarini tratto dall’Accademia dei georgofili

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