Gli ftalati, noti interferenti endocrini, continuano a danneggiare la salute umana, perché anche se alcuni di essi sono stati vietati in specifiche categorie di prodotti come quelli per bambini, molti altri sono tuttora utilizzati, e si ritrovano soprattutto nel packaging degli alimenti e nei cosmetici. Ma che conseguenze ha il contatto quotidiano con queste sostanze sulla probabilità di ammalarsi soprattutto delle persone più avanti con l’età (che quindi hanno accumulato per decenni ftalati nell’organismo) e, in definitiva, sulla mortalità? Se lo sono chiesti i ricercatori del Center for the investigation of environmental hazards presso la Grossman School of Medicine della New York University. Il centro è diretto da Leonardo Trasande, un tossicologo molto noto e autore, nel 2019, di un bestseller intitolato Sicker Fatter Poorer (Più malati, più grassi e più poveri), dedicato proprio ai danni degli interferenti endocrini sulla salute.
Per rispondere, i ricercatori hanno preso in considerazione i dati di oltre 5.300 adulti che avevano partecipato, tra il 2001 e il 2010, allo studio US National Health and Nutrition Examination Survey, fornendo regolarmente campioni di urina. Incrociando le concentrazioni di alcuni dei principali ftalati con quelli della sopravvivenza e di alcune malattie contenuti nel Wonder database dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Trasande ha stimato che ogni anno, solo negli Stati Uniti, vi sono tra i 91 mila e i 107 mila decessi in più rispetto alle attese, nella fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni, tutti attribuibili agli ftalati. Dal punto di vista economico, le malattie e le morti da ftalati costerebbero una cifra compresa tra i 40 e i 47 miliardi di dollari.
Come sottolineato nello studio pubblicato su Environmental Pollution, in questa analisi non è dimostrata l’esistenza di una relazione di causa ed effetto, ma solo l’andamento parallelo dei due fenomeni: più ftalati nelle urine, più malattie e decessi (soprattutto per obesità patologie cardiovascolari, infarti e ictus). Tuttavia Trasande non sembra avere alcun dubbio sul nesso, anche perché altri studi, in passato, sono giunti a conclusioni simili; su tutti, uno dei più recenti ha associato gli ftalati a più di 10 mila decessi all’anno solo tra i maschi statunitensi, a causa della diminuzione di testosterone, per un costo di nove miliardi di dollari. Tutto ciò lo porta a chiedere, in attesa di studi che dimostrino cosa succede esattamente nell’organismo e perché queste sostanze sono così pericolose, il varo urgente di leggi e norme molto più restrittive di quelle attuali.
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Giornalista scientifica
Mi piacerebbe approfondire questo:
“… uno dei più recenti ha associato gli ftalati a più di 10 mila decessi all’anno solo tra i maschi statunitensi, a causa della diminuzione di testosterone, …”
Vorre sapere perchè minor concentrazione di testosterone sarebbe mortale per gli uomini considerando che la diminuzione del testosterone è anche un evento fisiologico legato all’età…
https://www.insalutenews.it/in-salute/testosterone-basso-i-5-sintomi-da-tenere-sotto-controllo-come-intervenire/
————-Oltre a connotare la mascolinità, il testosterone svolge nell’organismo numerose altre funzioni di grande importanza per l’equilibrio e la salute dell’individuo.
“Non tutti sanno che il testosterone aumenta la densità ossea, aiuta il fegato a produrre enzimi e sintetizzare le proteine, migliora il metabolismo dei grassi, incrementa il livello di colesterolo buono ed abbassa i livelli di quello cattivo. Contribuisce alla produzione di globuli rossi e interviene nei processi cognitivi, in particolar modo su memoria e concentrazione”, spiega il dott. Ferran García, Direttore dell’Unità di Andrologia di Institut Marquès.
È sì fondamentale per la sessualità perché regola desiderio ed erezione, ma al contempo proporziona la vitalità agendo sull’umore e sull’aggressività e concorre alla prevenzione di osteoporosi, ipertensione, diabete mellito e depressione.
Il testosterone nell’uomo ha l’effetto positivo che l’estrogeno ha sulle donne. Se è al di sotto della norma, aumenta il rischio di problemi cardiovascolari, di osteoporosi, anemia, eccessiva stanchezza ed altri. “Quando si verifica un calo dei livelli di testosterone il corpo invia delle chiare avvisaglie, perlopiù ignorate – spiega il dott. Ferran García – Si consulta l’andrologo solo quando diminuisce il rendimento sessuale, cala il desiderio o si presenta una disfunzione. Eppure i sintomi da tenere sotto controllo sono anche altri, soprattutto se si presentano insieme o in anticipo rispetto all’andropausa”.——————
Tutti effetti forse non direttamente mortali ma che accorciano precocemente il tempo vitale.