Una start-up californiana, Apeel Sciences, sta sviluppando dei conservanti naturali ricavati da scarti vegetali biologici, in grado di prolungare sino a cinque volte la durata di frutta e verdura, rallentando il processo di decomposizione. Il nuovo prodotto è una sostanza da spruzzare su frutta e verdura in ogni momento del processo di maturazione, che una volta asciugata agisce come barriera nei confronti dei gas che producono il processo di decomposizione. L’alternativa è immergere i frutti in una soluzione ricavata da bucce e gambi di vegetali. In questo modo, afferma Apeel Sciences, i coltivatori possono ridurre la dipendenza dai pesticidi e aumentare la qualità dei prodotti che avendo una durata maggiore potranno essere raccolti a maturazione più avanzata di quanto avviene ora e quindi risultare più saporiti e ricchi di sostanze nutritive.
Le ricerche sono durate cinque anni, con un investimento di otto milioni di dollari. In dicembre, Apeel Sciences ha ottenuto un finanziamento di 33 milioni da due società di venture capital della Silicon Valley, Andreessen Horowitz e DBL Partners. Nel 2012, il progetto aveva vinto un premio da 100.000 dollari dalla Melinda e Bill Gates Foundation. Ora Apeel Sciences si accinge ad entrare nel mercato e si vedrà se il prodotto funziona come pubblicizzato. Se il metodo verrà accolto bene si possono ipotizzare dei cambiamenti significativi per il settore , come ha scritto il New York Times, che ha fatto conoscere l’innovazione al grande pubblico.
© Riproduzione riservata. Foto: Apeelsciences.com
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Caspita, mooolto interessante e promettente!
Una delle migliori notizie ed innovazioni per il settore agroalimentare.
Questa è la strada e siamo solo all’inizio di una vera nuova evoluzione qualitativa che è iniziata e speriamo si diffonda in tutti i settori.
speriamo che il prodotto sia anche “safe” e “FDA approved”. Non capisco l’asserito “risparmio di pesticidi”, che in realtà sono a difesa dei prodotti “in campo” da attacchi di insetti, funghi etc., e che non avrebbero niente a che vedere con fenomeni ossidativi ed attività enzimatiche connesse. Forse sarebbe utile avere a disposizione qualche dettaglio in più.
Da quello che si evince dall’articolo, il conservante estratto dagli scarti vegetali, può essere spruzzato preventivamente e direttamente sui frutti in maturazione, evitando altri trattamenti in questa fase critica e portandoli a giusta maturazione senza rischi di marciture per attacchi fungini.
Il vantaggio è triplice: prevenire attacchi fungini, portare a giusta maturazione e aumentare la resa del raccolto.
Non so se il trattamento si potrà anticipare anche nella fase di fioritura, dove il germe del frutto è più vulnerabile agli attacchi derivati anche da sbalzi climatici.
Le premesse sono ottime, vedremo gli sviluppi e non solo nel mondo del bio dove già si fanno trattamenti simili, ma anche nella riduzione di trattamenti chimici per l’agricoltura convenzionale.