cibo tossicoIl Fatto Alimentare ha lanciato una petizione on line su Change.org per invitare il Ministero della salute e le catene dei supermercati a pubblicare la lista e le foto dei prodotti alimentari pericolosi ritirati dagli scaffali.

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Ecco di seguito il testo della petizione.

 

Ogni anno centinaia di prodotti vengono ritirati dal commercio perché contengono corpi estranei, perché sono contaminati da batteri patogeni, perché ci sono degli errori nelle etichette, oppure le date di scadenza sono inesatte. I consumatori però raramente vengono informati, anche se si tratta di alimenti in grado di nuocere alla salute. È avvenuto in primavera quando otto lotti di frutti di bosco surgelati prodotti da quattro aziende hanno provocato 400 casi di epatite A. Purtroppo la maggior parte delle persone colpite non è stata avvertita in modo adeguato dai supermercati e dalle autorità e si è ammalata. Il Ministero della salute ha diffuso un comunicato dopo molte settimane, carente e senza fotografie. Per rendersene conto, basta dire che alcune aziende coinvolte nell’epidemia hanno deciso di non pubblicare né l’annuncio né le foto delle confezioni sul proprio sito.

 

Alla fine di luglio è scoppiata un’allerta botulino (poi rientrata) per dei vasetti di pesto. In questo caso nonostante la gravità della situazione (le tossinfezioni da botulino possono essere mortali) e la vendita di decine di migliaia di vasetti, il Ministero della salute ha aspettato tre giorni prima di pubblicare le foto del prodotto (!) e anche i supermercati coinvolti hanno fornito informazioni con esagerato ritardo.

 

stop, latte , allerta Purtroppo non si tratta di episodi isolati. Ogni anno le catene ritirano dagli scaffali decine di alimenti per problemi seri e centinaia per aspetti di minor rilievo che comunque rendono le confezioni invendibili. In genere i clienti non sono informati, e solo in pochi casi viene esposto un piccolo cartello nei punti vendita.

 

Perché le campagne di ritiro dei prodotti non sono pubblicizzate attraverso i siti dei supermercati? Perchè il Ministero della salute diffonde solo occasionalmente le notizie dei prodotti oggetto di allerta, e quando lo fa, in genere non propone le foto. Altri paesi europei pubblicizzano regolarmente le campagne di richiamo.

 

Eppure in Italia esiste l’art. 19 del reg. 178/2002 che obbliga i produttori e i supermercati “ad informare i consumatori in maniera efficace e accurata, specificando i motivi del ritiro e, se necessario, richiamare i prodotti già venduti per tutelare la salute”.

 

attenzione-pericolo-allertaChiediamo al Ministero della salute di diffondere con regolarità sul proprio sito e attraverso i media le foto e le schede di tutti i prodotti alimentari richiamati dal mercato perchè ritenuti pericolosi per la salute e di affiancare a queste notizie l’elenco dei punti vendita in cui sono stati commercializzati. Chiediamo al Ministero della salute di verificare che anche i supermercati seguano questo iter quando le contaminazioni riguardano: Botulino, Listeria, Norovirus, epatite e altre gravi problemi alimentari.

 

Primi firmatari:

Roberto La Pira, Alfredo Clerici, Luca Bucchini, Paola Emilia Cicerone, Antonio Longo, Silvia Biasotto, Antonio Macrì, Valentina Tepedino, Giulio Tepedino, Elvira Naselli, Gianna Ferretti, Agnese Codignola, Valentina Murelli, Venetia Villani.

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37 Commenti
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andrea
andrea
13 Ottobre 2013 18:14

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Lucia
Lucia
15 Ottobre 2013 09:01

Firmo la petizione

Giovanni
Giovanni
16 Ottobre 2013 09:53

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Carlo
Carlo
16 Ottobre 2013 11:33

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Michele
Michele
18 Ottobre 2013 12:33

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Emanuela
Emanuela
18 Ottobre 2013 14:48

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massimo
massimo
19 Ottobre 2013 00:01

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isidoro calo
isidoro calo
19 Ottobre 2013 11:13

chiarezza e trasparenza per noi consumatori

Francesca
Francesca
19 Ottobre 2013 13:31

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piovesan claudia
piovesan claudia
20 Ottobre 2013 13:24

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francesco
francesco
20 Ottobre 2013 17:42

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IANNONE CLAUDIA
IANNONE CLAUDIA
21 Ottobre 2013 11:24

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Francesco Donnarumma
Francesco Donnarumma
21 Ottobre 2013 12:52

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Paola Serafini
Paola Serafini
22 Ottobre 2013 17:37

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Sal
Sal
22 Ottobre 2013 18:04

É un nostro diritto essere informati e un dovere informare,

Patrizia brunori
Patrizia brunori
23 Ottobre 2013 09:05

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