Firma la petizione sull’allerta alimentare! Ministero della salute e supermercati pubblichino l’elenco dei cibi pericolosi. Più trasparenza per i consumatori
Firma la petizione sull’allerta alimentare! Ministero della salute e supermercati pubblichino l’elenco dei cibi pericolosi. Più trasparenza per i consumatori
Redazione 2 Ottobre 2013Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione on line su Change.org per invitare il Ministero della salute e le catene dei supermercati a pubblicare la lista e le foto dei prodotti alimentari pericolosi ritirati dagli scaffali.
Firma anche tu, clicca qui.
Ecco di seguito il testo della petizione.
Ogni anno centinaia di prodotti vengono ritirati dal commercio perché contengono corpi estranei, perché sono contaminati da batteri patogeni, perché ci sono degli errori nelle etichette, oppure le date di scadenza sono inesatte. I consumatori però raramente vengono informati, anche se si tratta di alimenti in grado di nuocere alla salute. È avvenuto in primavera quando otto lotti di frutti di bosco surgelati prodotti da quattro aziende hanno provocato 400 casi di epatite A. Purtroppo la maggior parte delle persone colpite non è stata avvertita in modo adeguato dai supermercati e dalle autorità e si è ammalata. Il Ministero della salute ha diffuso un comunicato dopo molte settimane, carente e senza fotografie. Per rendersene conto, basta dire che alcune aziende coinvolte nell’epidemia hanno deciso di non pubblicare né l’annuncio né le foto delle confezioni sul proprio sito.
Alla fine di luglio è scoppiata un’allerta botulino (poi rientrata) per dei vasetti di pesto. In questo caso nonostante la gravità della situazione (le tossinfezioni da botulino possono essere mortali) e la vendita di decine di migliaia di vasetti, il Ministero della salute ha aspettato tre giorni prima di pubblicare le foto del prodotto (!) e anche i supermercati coinvolti hanno fornito informazioni con esagerato ritardo.
Purtroppo non si tratta di episodi isolati. Ogni anno le catene ritirano dagli scaffali decine di alimenti per problemi seri e centinaia per aspetti di minor rilievo che comunque rendono le confezioni invendibili. In genere i clienti non sono informati, e solo in pochi casi viene esposto un piccolo cartello nei punti vendita.
Perché le campagne di ritiro dei prodotti non sono pubblicizzate attraverso i siti dei supermercati? Perchè il Ministero della salute diffonde solo occasionalmente le notizie dei prodotti oggetto di allerta, e quando lo fa, in genere non propone le foto. Altri paesi europei pubblicizzano regolarmente le campagne di richiamo.
Eppure in Italia esiste l’art. 19 del reg. 178/2002 che obbliga i produttori e i supermercati “ad informare i consumatori in maniera efficace e accurata, specificando i motivi del ritiro e, se necessario, richiamare i prodotti già venduti per tutelare la salute”.
Chiediamo al Ministero della salute di diffondere con regolarità sul proprio sito e attraverso i media le foto e le schede di tutti i prodotti alimentari richiamati dal mercato perchè ritenuti pericolosi per la salute e di affiancare a queste notizie l’elenco dei punti vendita in cui sono stati commercializzati. Chiediamo al Ministero della salute di verificare che anche i supermercati seguano questo iter quando le contaminazioni riguardano: Botulino, Listeria, Norovirus, epatite e altre gravi problemi alimentari.
Primi firmatari:
Roberto La Pira, Alfredo Clerici, Luca Bucchini, Paola Emilia Cicerone, Antonio Longo, Silvia Biasotto, Antonio Macrì, Valentina Tepedino, Giulio Tepedino, Elvira Naselli, Gianna Ferretti, Agnese Codignola, Valentina Murelli, Venetia Villani.
La salute viene prima di ogni altra cosa
Perché è un diritto essere informati e un dovere per chi produce informare i propri clienti sui loro prodotti.
Non possiamo morire avvelenati ignari di quel che ingeriamo
Tornaiamo alla natura
Una iniziativa che dovrebbe essere prevista in ogni paese civile.
l’informazione non è mai troppa…rendeteci i nostri diritti…pubblicate le malefatte!
Domanda: visto che la norma che disciplina la materia è un regolamento comunitario, cosa succede all’estero: in Francia, Germania, Danimarca o Svezia ? Grazie
In Francia in Belgio e in Inghilterra vengono publbicate le allerta dalle autorità sanitarie, dalle catene di supermercati e dalle aziende senza problemi e regolarmente.
Firmo la petizione
Come al solito, siamo in …..Italia, dove le Leggi ci sono ma non vengono applicate, tutti sanno ma pochi dicono…. Basta!!!!!! Siamo stufi!!!!!
Firmo la petizione sperando che finalmente si possa fare qualcosa in questo Paese.
le leggi per i nemici vanno applicate, per gli amici vanno interpretate.
É un nostro diritto essere informati e un dovere informare, ne va della salute di tutti.
Firmo la petizione! Non tutti si tengono aggiornati leggendo vostra newsletter
Firmo la petizione
Chissà se avranno orecchie per ascoltare, comunque è bene provarci. vedremo. Grazie.
Ottima causa! Firmo molto volentieri!
Lorenzo
Sottoscrivo! firmo la petizione.
firmo la petizione
Sottoscrivo! Sono medico e dietologa
e firmo volentieri!
Anche io mi associo a questo appello proposto dal fatto alimentare. Bisogna fare qualche cosa!
Anche se devo dire che viviamo in un paese dominato dai conflitti di interesse… Una emittente televisva o testata giornalistica diffcilmente promuoverà una allerta alimentare sopratutto se si tratta di grandi gruppi. Poi chime li dà i proventi pubblicitari?