La rivista Altroconsumo di fronte alle pubblicità sempre più aggressive dei filtri da applicare ai rubinetti di casa ha voluto capire come funzionano e se effettivamente trattengono le impurità. La prima difficoltà è stata scegliere i modelli da esaminare perché sul mercato ne esistono diversi e i prezzi oscillano da 30 a 70 euro. I filtri sono apparecchi compatti che si avvitano direttamente al rubinetto e contengono all’interno una cartuccia filtrante all’interno della quale scorre l’acqua.
A differenza delle caraffe e dei sistemi a osmosi inversa, la filtrazione è immediata in tutti e i modelli c’è la possibilità di agire su una levetta per attivare o disattivare il meccanismo di filtrazione. La cartuccia ha una durata media di tre mesi, al termine dei quali è necessario sostituirla con una nuova. Per quanto riguarda i costi da sostenere, oltre al prezzo di acquisto degli apparecchi, la rivista ha considerato il costo delle cartucce necessarie a trattare l’acqua per un anno (in aggiunta a quelle già incluse nella confezione) e i costi dell’acqua potabile. Durante il primo anno per comprare e gestire la manutenzione di un filtro bisogna prevedere a seconda del modello una spesa variabile dai 50 ai 169 €. Facendo un confronto con altri sistemi emerge subito la convenienza delle caraffe 91 € circa contro i 102 dei filtri per il rubinetto e i 136 € per l’acqua in bottiglia.
Non essendoci un protocollo ufficiale per verificare l’efficacia dei sistemi, Altroconsumo ha installato due filtri dello stesso produttore nelle case di alcuni volontari che hanno utilizzato i rubinetti seguendo le normali abitudini. Dopo trenta giorni, sono stati raccolti e portati in laboratorio campioni di acqua filtrata e non filtrata, per valutare diversi parametri (durezza, presenza di cloruri, contaminanti e sottoprodotti della disinfezione, calcolo del residuo fisso, conducibilità, nitrati e carica batterica totale). I primi tre parametri riguardano l’azione dei filtri sul sapore dell’acqua. Si tratta di un aspetto importante, visto che tutti i produttori dichiarano l’efficacia dei loro apparecchi per migliorare il sapore. Per agire sul sapore, questi filtri devono rimuovere il cloro che, pur non essendo piacevole al gusto, è la sostanza aggiunta all’acqua di rete in quantità più o meno abbondante da tutti i comuni per mantenere l’acqua salubre lungo gli impianti.
Questo è un aspetto interessante soprattuto in certe località dove la presenza di cloro penalizza fortemente il sapore dell’acqua di rete. A parte questo aspetto i filtri non sembrano agire sulle altre componenti e sulla quantità di sali minerali anche se diversi volontari hanno giudicato l’acqua più ‘leggera’ e ‘limpida’. Possiamo dire alla fine che la composizione dell’acqua del rubinetto non viene alterata nella composizione chimica, perché i filtri non agiscono su nitrati, sulla durezza e sul residuo fisso ma solo sul sapore. Anche dal punto di vista microbiologico Altroconsumo non ha riscontrato una vera e propria crescita batterica.
Se l’idea è quella di comprare un filtro da rubinetto per abbandonare l’acqua in bottiglia o semplicemente per migliorare il sapore dell’acqua, allora meglio scegliere una caraffa filtrante. Oltre a migliorare il gusto, agisce abbastanza bene anche su alcuni parametri come durezza e nitrati. Inoltre, sulla base dei test fatti in laboratorio, riteniamo che sia la scelta migliore anche da un punto di vista microbiologico e, nel lungo periodo, anche la più economica.
I cinque modelli presi in esame a Altroconsumo:
- Aquasan Aqua compact Filtro ecologico
per acqua potabile (29 – 36 €) - Brita On Tap (50 – 70 €)
- Laica RK10A Genova con Filtro Hydrosmart (40 – 45 €)
- H2O Taps – Filtri per l’acqua di rubinetto (50 €)
- Tapp Water TAPP 1. (32 – 40 €)
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.