La vicenda dei pastori sardi e del formaggio pecorino non sembra avere trovato ancora una soluzione. Le parti stanno discutendo sul prezzo di vendita del latte ovino. I pastori chiedono subito 80 centesimi a litro (invece dei 60 attuali) per poi passare a un euro a regime e l’azzeramento dei Consorzi di tutela. Le trattative sono in corso. Nel frattempo per dare un aiuto concreto ai pastori, le catene di supermercati che aderiscono a Federdistribuzione hanno lanciato una grande campagna che inizierà sabato prossimo. A partire dal weekend del 23 e 24 febbraio 2019, nei punti vendita ci sarà una campagna di valorizzazione e promozione del pecorino romano e più in generale dei prodotti di origine ovina sarda. Visto che la grande distribuzione non compra direttamente il latte dagli allevatori, ma il prodotto finito dai trasformatori, ha deciso di agire sul consumo, facendo avvicinare le famiglie al pecorino romano.
Nei punti vendita che partecipano all’iniziativa, verranno allestiti degli spazi dedicati per invitare i clienti a consumare questi prodotti, fornendo un contributo fondamentale alla domanda, condizione indispensabile per un riequilibrio dei prezzi nella filiera.
Le imprese che hanno già aderito all’iniziativa sono: Auchan Retail, Bennet, Carrefour, Despar, Esselunga, Famila, Gruppo Végé, Il Gigante, Iper, Italmark, Magazzini Gabrielli, Pam-Panorama, Unes.
Coop si era schierata da subito a fianco dei pastori riconoscendo un valore all’acquisto del pecorino sardo, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro. La catena verserà 2,4 euro per ogni chilo di formaggio (attualmente in vendita a seconda del tipo a un prezzo variabile da 12 a 17 €/kg).
Particolarmente virtuosa la catena di supermercati biologici NaturaSì che da tempo paga 1 euro al litro il latte di pecora. “Il prezzo che ci viene richiesto per il formaggio e che noi riconosciamo alle nostre aziende sarde – ricorda il presidente di EcorNaturaSì Fabio Brescacin – permette che il latte di pecora biologico venga pagato 98 centesimi al litro agli allevatori del caseificio Fogu e valorizza 1,5 euro al litro quello dell’azienda agricola Busso (dati 2018).
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Si, però in questo modo si rischia di creare problemi al prezzo degli altri formaggi… Punto e a capo
Mi sembra una grande iniziativa. Finalmente la grande distribuzione comincia a dare una mano all’anello debole della catena . Grazie agli allevatori sardi che ci consentono di poter gustare un formaggio straordinario. Comprerò il pecorino romano in uno di questi supermercati.
Strano che CONAD (…”persone.oltre le cose…”) non abbia dato seguito al proprio”claim”..
iniziativa lodevole, ma bisogna anche creare realtà associative parallele alle cooperative che hanno difeso così male gli interessi dei loro soci…e ( forza,giovani sardi!) canali di commercializzazione nuovi, freschi.Adesso che i riflettori sono puntati si di voi…è il momento di farvi valere
Speriamo che questa vicenda si chiuda al più presto …. Auguro ai pastori sardi di tornare al più presto a produrre latte anziché versarlo in strada