COOP si schiera subito a fianco dei pastori sardi e decide di riconoscere un valore all’acquisto del pecorino sardo, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro. Si tratta di un gesto importante. Attualmente il latte viene pagato ai pastori 60 centesimi al litro considerando che per fare un chilo di pecorino servono 6 litri, Coop verserà 2,4 euro per ogni chilo di formaggio (attualmente in vendita a seconda del tipo a un prezzo variabile da 12 a 17 €/kg).
Considerando che stiamo parlando di 1.100 punti vendita in Italia, vuol dire che diverse centinaia di migliaia di euro arriveranno ai pastori sardi. Si tratta del primo vero gesto concreto con un’efficacia immediata che viene incontro alle richieste legittime dei pastori. In questi giorni le dichiarazioni di solidarietà sono state tante, ma le proposte concrete e realizzabili nel breve periodo molto poche.
L’iniziativa straordinaria della Coop verrà sostenuta per un periodo utile a superare la crisi di mercato in corso e interesserà i fornitori e gli allevatori coinvolti nella produzione dei pecorini Coop, compreso il pecorino romano (le linee Coop e Fior Fiore presenti sugli scaffali).
Non è la prima volta che la catena di supermercati interviene per riconoscere una migliore remunerazione agli agricoltori in fasi di eccesso dell’offerta e di crollo dei prezzi. È già successo in passato per le filiere del latte bovino o del pomodoro di Pachino. Ci aspettiamo nei prossimi giorni iniziative simili da parte delle altre catene di supermercati.
Per la cronaca va detto che la catena di supermercati biologici NaturaSì da tempo paga 1 euro al litro il latte di pecora. “Il prezzo che ci viene richiesto per il formaggio e che noi riconosciamo alle nostre aziende sarde – ricorda il presidente di EcorNaturaSì Fabio Brescacin – permette che il latte di pecora biologico venga pagato 98 centesimi al litro agli allevatori del caseificio Fogu e valorizza 1,5 euro al litro quello dell’azienda agricola Busso (dati 2018). Nel Lazio (Coop. Agricoltura Nuova) e in Toscana (caseificio Busti) i prezzi sono da anni di 1 euro al litro per il latte di pecora biologico”.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Coop e NaturaSì per far fronte alla grave crisi dei pastori sardi, hanno deciso di pagare il latte 1 euro anziché 0,60 euro come in passato. Qual è la posizione di Esselunga?
Non ho capito bene come funzionerà l’iniziativa COOP: assicurerà un prezzo d’acquisto ai trasformatori che consentirà a questi ultimi di pagare ai pastori 1euro/litro o provvederà ad integrare di tasca propria i 60 eurocent già pagati dai trasformatori? Amministrativamente mi sembra complicato. Sia come sia, se si limita alle linee COOP e fiorfiore è ben poca cosa.
Invece il fatto che NaturaSi paghi ai pastori 1 euro per il latte biologico (o lo facesse nel 2018) mi sembra confermare che l’altro latte è ben pagato a 70 eurocent, visto che i prodotti bio (quantomeno quelli di NaturaSi) sono più cari almeno del 30% rispetto a quelli standard.
Insomma, mi sembra che sti poveri pastori li stiano sfruttando un po’ tutti quanti.
Perchè non si lancia un annuncio, attraverso i social , perchè gli italiani comprino anche solo 300 grammi di pecorino sardo a testa? Sarebbe il modo per sbloccare la situazione visto che vi sono diverse scorte invendute.
come ho già scritto in precedenti commenti…si continua a parlare di sterile economia e non della sofferenza e della schiavitù di milioni di esseri viventi!Chiamatela pure tradizione o Made in Italy ma esiste un commercio di sofferenza animale tristemente visto come una normalità,soprattutto se si tiene conto che non è certo necessario mangiare formaggio per vivere!Sperperiamo una quantità di cibo esorbitante per rispondere a leggi di mercato assurde,per soddisfare l’immagine da presentare al consumatore…ma intanto stiamo distruggendo sistematicamente il pianeta per colpa di questo stile di vita!!Quand’è che apriremo gli occhi?Quando sarà troppo tardi,come sempre!!