Donna che mostra penna con farmaco per il diabete o insulina o farmaco antidiabete ozempic

Adesso si muove anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’agenzia delle Nazioni unite ha infatti annunciato una revisione delle proprie linee guida relative all’obesità che, oltre a mantenere la centralità di un’alimentazione sana ed equilibrata e dell’attività fisica regolare, si esprimeranno sull’approccio farmacologico e su quello chirurgico, che oggi è indicato come prioritario, nei casi gravi. Il documento sarà un aggiornamento delle precedenti linee guida del 2000 e dovrebbe essere reso noto entro la fine dell’anno. Inoltre vedrà un significativo contributo italiano perché, per quanto riguarda la parte sui farmaci, l’Oms ha dato il mandato di revisionare la letteratura scientifica esistente all’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, giudicato uno dei pochi al mondo a non avere conflitti di interesse e, di conseguenza, uno dei pochi liberi di esprimere valutazioni obiettive.

Ma l’attenzione è ovviamente sugli agonisti del recettore GLP-1, i farmaci antidiabetici oggetto di una moda che sembra incontenibile perché, oltre ad aiutare a controllare i livelli di glucosio nel sangue, provocano una significativa perdita di peso (circa il 15% del peso corporeo). Si stima che il giro di affari di questi prodotti nei prossimi dieci anni varrà 100 miliardi di dollari, grazie a una decina di molecole, alcune delle quali già sul mercato, altre in corso di sperimentazione da parte di grandi aziende farmaceutiche, per riuscire a entrare in questo gigantesco mercato.

Ozempic semaglutide Novo Nordisk farmaco diabete
Alcuni farmaci per il diabete, come l’Ozempic sono oggetto di una moda perché provocano una significativa perdita di peso

Ciò che sta accadendo, però, preoccupa l’Oms, per numerose ragioni. Intanto ci sono i costi, inaccessibili ai pazienti o ai sistemi sanitari con pochi mezzi, che sono estremamente sostenuti perché, con tutta probabilità, per mantenere il peso raggiunto sarà necessario continuare l’assunzione a vita: studi suggeriscono che gli effetti di riduzione del peso cessino non appena si interrompe la somministrazione. Poi c’è il grande tema degli effetti collaterali a breve termine quali la nausea e la cefalea, ma, soprattutto, a lungo termine sulle persone che non hanno il diabete: si tratta infatti di farmaci che interferiscono con il circuito dell’insulina e nessuno, a oggi, sa cosa potrebbe accadere dopo anni di un tale squilibrio indotto. Infine, è noto che un approccio farmacologico al sovrappeso e all’obesità può favorire i disturbi del comportamento alimentare (Dca), già in forte crescita dopo la pandemia, soprattutto tra i più giovani.

L’Accademia americana di pediatria ha raccomandato l’impiego di questi farmaci nei bambini obesi dai 12 anni in sù, ma molte società scientifiche di altri Paesi non sono affatto d’accordo e, al contrario, si sono espresse contro: è quindi necessaria una direttiva internazionale, basata sui dati, alla quale uniformarsi, anche perché sono già emersi casi clamorosi di indebite influenze: la principale azienda produttrice di agonisti del recettore GLP-1, la danese Novo Nordisk, è stata sospesa dall’associazione delle aziende farmaceutiche britanniche per pratiche scorrette quali il finanziamento di associazioni di medici e di corsi finalizzati alla vendita dei suoi prodotti. Come ha sottolineato Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione per la salute e lo sviluppo dell’Oms, gli antidiabetici non sono affatto i proiettili d’argento contro l’obesità. Una cautela che appare in sintonia con quanto espresso dai medici britannici, preoccupati sia per il dilagare delle vendite online di queste sostanze anche tra i normopeso o tra le persone con un lieve sovrappeso, sia perché, molto spesso, ciò che viene venduto in rete è contraffatto e impossibile da verificare da parte di chi compra, che si espone così a rischi molto seri.

Donna sale su una bilancia analogica
L’uso di alcuni farmaci antidiabete è stato autorizzato per l’obesità e il sovrappeso con comorbidità, ma si è diffuso anche tra persone normopeso

E che il commercio in rete sia ormai selvaggio, oltretutto a scapito dei diabetici, che sempre più spesso hanno grandi difficoltà a reperire i farmaci salvavita, lo conferma anche una clamorosa inchiesta del Guardian, firmata da Nicola Davis, una giornalista che ha provato ad acquistare questi prodotti in farmacie online. Nel Regno Unito teoricamente, la vendita di prodotti con ricetta avviene dopo che la farmacia ha controllato le informazioni fornite dal cliente e ha contattato il medico, a sua volta tenuto a confermare la prescrizione e i dati e a controllare l’andamento della terapia. Tuttavia, la giornalista è riuscita facilmente a mentire, senza alcuna apparente verifica o contatto da parte della farmacia, vedendosi recapitare a casa gli antidiabetici un paio di giorni dopo. E anche quando ha detto la verità non è andata molto meglio: ha ottenuto i farmaci pur avendo dichiarato un peso normale o un lieve sovrappeso. Ma l’indicazione per alcuni agonisti del GLP-1 è l’obesità, e cioè per un indice di massa corporea di 30 o più, ed è quindi illegale vendere questi farmaci a persone con peso inferiore. 

Questa situazione, che si ripropone con le debite varianti in molti Paesi, comporta gravi rischi soprattutto per i più giovani, come denunciano da tempo le associazioni di pazienti con Dca, che chiedono una regolamentazione molto più severa di quella attuale a livello internazionale, per evitare che le persone aggirino eventuali ostacoli nazionali acquistando online. Anche grazie alle nuove linee guida Oms, il loro allarme potrebbe essere presto recepito.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Novo Nordisk, AdobeStock

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

1 2 voti
Vota
3 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
gianni
gianni
20 Maggio 2023 15:57

L’antidiabetico semaglutide, da giorni al centro dell’attenzione di tutti i media del mondo per il suo impiego (improprio) come dimagrante che ne ha elevato esponenzialmente la domanda, generando anche situazioni di carenza in particolare in Europa, è stato raccomandato nel Regno Unito, nella versione finalizzata alla perdita di peso (quella commercializzata con il brand W…..), per l’utilizzo nei servizi specializzati del National health service (Nhs), il servizio sanitario inglese.
Il via libera è stato annunciato ieri in una nota dal Nic, il National Institute for Health and Care Excellence.——–
Al di la dei controlli (????) è ——-discrezione del medico prescrivere il farmaco—— a chi e per quale fine.
Non c’è nemmeno bisogno di mentire, nella maniera più assoluta.
Alternativamente c’è un mercato immenso e anonimo dove si raccolgono spesso fregature ma disponibile a tutti coloro che hanno un minimo di motivazione, propria o impropria che sia.
Istruttivo il paragrafo sul mercato emergente che invoglia tutti ad approfittarne, una vera palude, inevitabile per chi crede nelle scorciatoie per quanto intelligenti e innovative, c’è una platea sempre più numerosa in attesa disposta a correre rischi ignoti alla luce delle mitiche evidenze (il vero elefante nella cristalleria )……..
E…….chi dovrebbe emettere comunicati efficaci e impermeabili alle sollecitazioni?

Mimmo
Mimmo
Reply to  gianni
8 Giugno 2023 13:11

Io ho il diabete tipo 2 ..e ho fatto la prima iniezione e mi ha creato diversi problemi..conati di vomito giramento di testa ecc ecc

livio
livio
Reply to  gianni
8 Giugno 2023 14:09

Si nota una certa somiglianza con quello che accadde fin dagli anni ’90 con i farmaci dopanti nello sport. Un mercato parallelo (spesso in rete, ma non solo) dove giravano prodotti che, attenzione, non erano tutti di provenienza ‘artigianale’ e abusiva ma venivano rubati nei reparti ospedalieri, nelle farmacie e, si dice, provenissero pure dalle stesse aziende farmaceutiche (vedasi servizio-inchiesta su RAI 2 del 1995 realizzato dai giornalisti Maria Cuffaro e Fabio Venditti -‘Muscoli, fiale e tricolore’).
Riguardo al business, non credo sia difficile individuare chi potrebbe avvantaggiarsene.