Etichetta Nutri-Score A verde su una confezione di salmone affumicato

La funzione del Nutri-Score (NS) è di influenzare positivamente le scelte alimentari per migliorare la salute dei consumatori riducendo le patologie cronico degenerative come le malattie cardiovascolari, l’obesità, e alcuni tumori. In Italia, per bloccarne la diffusione, il governo ha adottato nel 2020 il NutrInform Battery (NB), una ‘finta’ etichetta fronte pacco, incomprensibile, estremamente complessa e totalmente inutile per il consumatore (vedi confronto sotto).

La batteria, inoltre, non è altro che un remake di un’etichetta già adottata oltre 20 anni fa in Francia e in Europa dall’industria alimentare. Si chiamava GDA (Guideline Daily Amounts), poi RI (Reference Intakes), ed era già ampiamente dimostrato che questo tipo di etichetta non aiutava il consumatore a migliorare le scelte alimentari. Ciononostante, il Governo Italiano con il sostegno di alcuni scienziati ha appoggiato l’etichetta a batteria contro il Nutri-Score.

Recentemente, giornalisti di varie radio e TV d’oltralpe hanno intervistato Il Fatto Alimentare e altre autorità italiane sull’argomento. A differenza dei colleghi  italiani, quelli francesi e belgi sono visibilmente increduli su quello che sta succedendo in Italia. Queste sono alcune delle domande che ci hanno posto:

Ma gli scienziati italiani “ci sono o ci fanno”?

Non riusciamo a capire se gli scienziati italiani da noi intervistati, quando sostengono a spada tratta l’etichetta a batteria italiana stiano recitando una parte per opportunismo, consapevoli che il NutrInform Battery italiano non serve a nulla, oppure siano realmente convinti di quello che dicono”?

fibra flakes carrefour fiocchi di riso coop special k kellogg's nutri-score
L’etichetta a semaforo indica chiaramente le differenze nutrizionali fra prodotti simili

L’etichetta fronte pacco è un presidio importante per la tutela della salute pubblica… non riusciamo a capire come mai il Ministero della Salute non la appoggi e preferisce una ‘finta’ etichetta come quella italiana?” In altre parole perché il Ministero della Salute italiano non tutela della salute pubblica?

Altra domanda: “Ma in Italia dove sono le associazioni dei consumatori che dovrebbero appoggiare un’etichetta utile ed efficace per aiutare il consumatore a fare scelte alimentari più salutari?” Nel resto d’ Europa le associazioni consumatori sono schierate a favore del Nutri-Score.

Ancora: “Come è possibile che lei sia uno dei pochissimi medici nutrizionisti in Italia che sostiene il Nutri-Score? Dove sono gli altri? C’è una sorta di omertà per paura?”

È lecito chiedersi come abbia fatto il CREA tramite il suo primo ricercatore a scegliere e sostenere un’etichetta come il NutrInform Battery. Ancor più grave è la posizione delle società scientifiche italiane che si occupano di nutrizione che non hanno mai preso posizione sul Nutri-Score.

Nutrinform battery etichetta nutrizionale ministero della salute italia federica pellegrini
Il NutrInform Battery, per essere utilizzato correttamente, necessita dell’uso di un’applicazione in cui inserire tutti gli alimenti consumati in un giorno

L’UE rimanda la decisione

L’Unione Europea nonostante avesse deciso sin dal 2020, all’interno del programma Farm to Fork, di adottare un’etichetta fronte pacco entro la fine del 2022, ha recentemente rimandato sine die la decisione di adottare il Nutri-Score (o qualsiasi altro sistema).

Motivazioni? Nessuna! Recentemente la speaker dell’UE che ha risposto alle domande incalzanti di alcuni giornalisti sul Nutri-Score era visibilmente imbarazzata e ha ripetuto per ben tre volte una lunga frase preconfezionata che suona come una presa in giro, sostenendo che il problema è complesso, che stanno lavorando intensamente, che rispettano il diritto del cittadino di fare scelte informate per prevenire malattie non trasmissibili…

Traduzione: “Noi dobbiamo tutelare gli interessi dell’industria alimentare… la salute pubblica può aspettare!”. Hanno in mano una delle migliori etichette al mondo, il Nutri-Score, e dopo cinque anni di lavoro ancora non hanno il coraggio di prendere una decisione!

È la seconda volta che l’UE blocca un’etichetta nutrizionale: nel 2012 era successa la stessa identica cosa, quando si era tentato di estendere a tutta Europa l’etichetta a semaforo britannica (prima etichetta in Europa). In quella circostanza l’industria alimentare europea aveva speso più di un miliardo di euro in lobbying per bloccare con successo l’etichetta britannica, il cui algoritmo sottostante sarebbe poi divenuto la base del futuro Nutri-Score. Chissà quanti miliardi in questi ultimi anni ha speso l’industria alimentare per bloccare l’etichetta francese!

Ecco come il Nutri-Score fotografa alcuni prodotti della Ferrero che sono destinati per lo più a bambini in un Paese dove l’obesità infantile è tra le più alte della regione Europea dell’OMS (che comprende 53 Paesi).

Report Rai 3 puntata 15/05/2023 - Nutri-Score di alcuni prodotti Kinder e Ferrero
Nutri-Score di alcuni prodotti Kinder e Ferrero mostrato nella puntata del 15/05/2023 di Report su Rai 3

Così l’Europa perde la faccia

La posta in gioco è altissima, tanto è vero che l’UE per bloccare il Nutri-Score sta perdendo la sua reputazione. Ricordiamo che il sistema ha una letteratura scientifica con oltre 150 pubblicazioni a suo supporto, e che ha validato la sua performance sotto ogni punto di vista. Tutte le organizzazioni internazionali, comitati scientifici, associazioni di consumatori, hanno espresso un parere favorevole verso il Nutri-Score che è un’etichetta in continua evoluzione alla luce delle nuove evidenze scientifiche.

Ora è necessario che entri in gioco la stampa per informare i milioni di cittadini europei che l’Unione Europea subisce l’influenza delle lobby e non ha a cuore la salute dei suoi cittadini. Il problema è che la stampa italiana invece di essere il watchdog (guardiano) del potere è la sua stampella. Anche i pochi giornali indipendenti  non hanno capito che la guerra del Nutri-Score è cruciale per la salute pubblica. È una pietra miliare da cui partire per bloccare pubblicità di alimenti spazzatura e per iniziare a tassarli.

Italia centrale nella guerra al Nutri-Score

In verità non tutti gli stati europei sono così influenzati dall’industria alimentare. Il  Nutri-Score è già stato adottato da Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo. Anche Finlandia e Austria stanno pensando di adottarla, mentre il Portogallo che lo stava per fare poi ha fatto marcia indietro dopo un cambio di governo. Addirittura la Cina sta sperimentando un’etichetta molto simile. Gli stati europei che hanno già adottato o pensano di adottare il Nutri-Score non sono responsabili dell’imbarazzante figura che sta facendo l’UE: è l’Italia la nazione principale che ha lavorato per bloccarlo.

Lollobrigida nutri score
Post del Ministro Francesco Lollobrigida contro il Nutri-Score, pieno di informazioni false

Ricordiamo che la sugar tax venne introdotta a Berkeley (USA) grazie a un referendum votato dai cittadini perché altrimenti i governanti, influenzati dall’industria delle bevande mai l’avrebbero adottata. In Italia invece la sugar tax è stata bloccata dai nostri governanti anche dopo l’intervento favorevole di molte società scientifiche.

Se si vuole cambiare qualcosa nel nostro Paese è necessario fare la stessa cosa, cioè partire dal basso. Sono i cittadini italiani che devono attivarsi bypassando le associazioni consumatori e il Ministero della Salute e le società scientifiche italiane condizionate dall’industria alimentare. Una possibilità è lanciare una petizione pubblica per adottare il Nutri-Score, abbandonando il NutrInform Battery che è usato da pochissime aziende su una manciata di prodotti.

Nessuno può fermare l’avanzata del Nutri-Score perché è una delle migliori etichette al mondo. Il modello alternativo italiano rimarrà un brutto ricordo, una macchia sulla reputazione scientifica del nostro Paese.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, NutrInform Battery, Report Rai 3, AT World News e Francesco Lollobrigida via X

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gianni
gianni
12 Maggio 2025 15:39

Noi che amiamo il cibo vero, coltivato e non trasformato non possiamo avere una grande opinione di questi sforzi fatti per salvare l’industria della trasformazione, l’industria degli additivi e tutto il resto.
Nonostante la contrarietà spero che qualcosa venga approvato così poi si potrà valutare che come tutte le altre etichette e semafori passati e presenti

gianni
gianni
18 Maggio 2025 18:46

Articolo di revisione Pubblicato:16 maggio 2025 Nature Medicine ( 2025 )
Impatti sulla salute dell’esposizione a sostanze chimiche sintetiche negli alimenti
Jane Muncke , Mathilde Touvier ,Leonardo Trasande &Martin Scheringer

Secondo un nuovo articolo di revisione ( tra i firmatari anche la signora M. Touvier ), le sostanze chimiche sintetiche tossiche che migrano negli alimenti (ultra)processati attraverso imballaggi, macchinari di lavorazione e altre fonti potrebbero spiegare perché questi alimenti sono così dannosi per la nostra salute.
Oltre allo scarso valore nutrizionale degli alimenti composti da parti estratte da altre di opaca efficacia, oltre agli adiuvanti e additivi non chiaramente assolti da sospetti, queste sostanze chimiche rappresentano una ulteriore spiegazione “sottovalutata e poco studiata” del legame tra alimenti (ultra)processati e problemi di salute come l’obesità e altre malattie croniche, concludono gli autori nell’articolo, pubblicato venerdì sulla rivista Nature Medicine .
“Più un alimento è (ultra)processato, maggiore è generalmente il suo contenuto di sostanze chimiche sintetiche”, hanno scritto gli autori.

In base a queste nubi nere ……..i nutrizionisti dovrebbero sostenere alimenti relativamente meno peggio come fosse l’unica spiaggia?
Quando esistono cibi non lavorati come scelta funzionalmente migliore?

luigiR
luigiR
21 Maggio 2025 14:40

ma quand’anche il lollobrigida ritenga di “impegnarsi a tutti quanti i livelli” per educare i cittadini ad un corretto consumo alimentare, non riesco a capire perché non metta ancora in pratica tali intendimenti. perché si ferma agli annunci? forse perché aspetta i suggerimenti della coldiretti?

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