Etichette a semaforo: in Europa PepsiCo adotterà il modello britannico. La decisione dopo il fallimento del progetto delle multinazionali
Etichette a semaforo: in Europa PepsiCo adotterà il modello britannico. La decisione dopo il fallimento del progetto delle multinazionali
Giulia Crepaldi 4 Dicembre 2018Continua la saga delle etichette a semaforo da parte delle multinazionali. Dopo lo stop arrivato solo pochi giorni fa al progetto di etichettatura nutrizionale semplificata (Evolved Nutrition Label) condiviso con Coca-Cola, Nestlè, Mondelez e Unilever, PepsiCo ha annunciato l’intenzione di iniziare una sperimentazione con il modello a semaforo britannico riproposto sui prodotti venduti in Europa. I semafori cominceranno a comparire sulle etichette dei prodotti distribuiti in alcuni Paesi europei già nei primi mesi del 2019. In Italia, potrebbero essere interessate, per esempio, le bibite Pepsi e 7up, le patatine Lay’s e i cereali Quaker.
“Abbiamo deciso di espandere l’uso di uno schema che è già ben accolto nel Regno Unito e in Irlanda – dichiara Silviu Popovici, il presidente regionale di PepsiCo in Europa – basato sul codice colore sui valori dei nutrienti per 100 grammi/ml invece che per porzione. Noi crediamo che questo schema aiuterà i consumatori in altri mercati europei a decifrare le informazioni nutrizionali facilmente e in maniera esauriente”.
Secondo PepsiCo, il modello britannico a semaforo, che assegna un colore ai nutrienti da limitare nella dieta come grassi, grassi saturi, zuccheri e sale, “può aiutare i consumatori a fare le scelte giuste, basandosi sulle proprie particolari necessità”. Al contrario, il Nutri-Score francese è considerato dalla multinazionale “troppo semplicistico”.
Il progetto delle etichette nutrizionali lanciato dalle multinazionali Coca-Cola, Nestlè, Mondelez, Unilever, Pepsi e originariamente anche Mars, poi bloccato in un secondo momento, era ispirato al modello britannico, ma basato sulle porzioni di consumo. È stata proprio la mancanza di una definizione condivisa delle dimensioni delle porzioni a fermare la Evolved Nutrition Label, che era stata pesantemente criticata da esperti e associazioni dei consumatori: usando le porzioni di consumo i bollini rossi sparivano anche dalle etichette di prodotti come la Nutella.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Sicuramente è una buona idea 🙂 Un passetto un più verso il consumatore
Una scelta logica e corretta nelle varie possibilità che condivido fin dal principio, nei confronti e diatribe tra diversi sistemi attenzionali, perché educa il consumatore richiamando in modo evidente e selettivo i contenuti nutrizionali dei prodotti in vendita.
Non dimentichiamo anche l’importanza di escludere gli alimenti mono ingrediente dall’indicazione semaforica, perché l’olio, il burro, lo zucchero, il sale, il cacao, ecc.. sono ingredienti primari e non preparazioni alimentari.
Cosa diversa è per trasformazioni di un mono ingrediente come il latte nei latticini di diverse qualità, i succhi di frutta più o meno additivati, le birre anche analcoliche, i diversi tipi di pane, ecc..