In Germania, l’associazione dei consumatori Foodwatch ha denunciato la presunta ingannevolezza del modello di etichetta nutrizionale elaborata da Nestlé, Mars, Coca-Cola, PepsiCo, Mondelez e Unilever. Queste aziende lo scorso marzo avevano annunciato di voler aggiungere ai propri prodotti un’etichetta con i colori del semaforo, ispirandosi al modello adottato in Gran Bretagna.
L’elemento di confusione introdotto dall’etichetta delle industrie è stato denunciato anche in Francia da 40 associazioni dei consumatori e del settore sanitario, che in dicembre hanno lanciato una petizione affinché questo progetto sia abbandonato e sia invece adottata da tutti l’etichetta nutrizionale Nutri-Score, recentemente introdotta in Francia e che è simile a quella britannica.
Ora, confrontando gli stessi prodotti che adottano l’etichetta nutrizionale britannica con quelli che hanno la versione delle sei industrie, battezzata Evolved Nutrition Labelling, si notano macroscopiche differenze.
Ad esempio, la Nutella, con l’etichetta a semaforo in Gran Bretagna colleziona il colore rosso per tre nutrienti su cinque – zucchero, grassi e grassi saturi – mentre nell’etichetta delle industrie i tre rossi diventano gialli. Allo stesso modo, nella margarina Becel, prodotta da Unilever, i due rossi per grassi e grassi saturi diventano gialli. Ugualmente, il rosso dei grassi saturi diventa giallo per il formaggio spalmabile Philadelphia Balance Cucumber Feta di Mondelēz.
La differenza è dovuta al fatto che mentre l’etichetta a semaforo della Gran Bretagna prende come riferimento la quantità di calorie, zucchero, sale, grassi e grassi saturi in 100 grammi di prodotto, l’etichetta Evolved Nutrition fa riferimento ad una singola porzione.
Come spiega Foodwatch, il motivo per il cui il numero di semafori rossi è più basso è dovuto a un trucco. Il semaforo originale britannico assegna il colore sulla base di 100 grammi, in modo uniforme per tutti i prodotti. Ad esempio, si ha il rosso per il contenuto di zucchero non appena un prodotto ne contiene più del 15%. Al contrario, il semaforo industriale assegna la colorazione in base alle dimensioni delle porzioni. Per tutte le porzioni fino a 60 grammi, il semaforo industriale diventa rosso solo quando una porzione contiene più di 13,5 grammi di zucchero. Per i cereali da colazione, ad esempio, la porzione presa come riferimento è di 40 grammi e quindi per far scattare il colore rosso bisognerebbe avere un contenuto di zucchero superiore al 33,7%, più del doppio rispetto al modello britannico. Nel caso della Nutella, che ha una porzione di riferimento di 15 grammi, per far diventare rosso il semaforo il contenuto di zucchero dovrebbe essere superiore al 90%.
© Riproduzione riservata. Foto: Foodwatch
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La volontarietà contro l’approssimazione perdono entrambi e non rendono alcun servizio ai consumatori.
Poi che ogni paese faccia da se in ordine sparso nel mercato unico europeo, è la ciliegina sulla torta di un’opera confusionaria e conflittuale ampiamente annunciata.
“La differenza è dovuta al fatto che mentre l’etichetta a semaforo della Gran Bretagna prende come riferimento la quantità di calorie, zucchero, sale, grassi e grassi saturi in 100 grammi di prodotto, l’etichetta Evolved Nutrition fa riferimento ad una singola porzione.”
Questa frase mi ha un po confuso: se su 15 grammi di Nutella ci sono 8.4 grammi di zucchero (56%), su 100 grammi avremo 56 grammi di zucchero (ancora il 56%). Ossia la percentuale rimane invariata. Se ho capito bene, quello che frega di questa Evolved Nutrinion Labelling é che viene calcolata non la percentuale degli 8.4 grammi di zuccchero sui 15 grammi di prodotto ma la percentuale degli 8.4 grammi di zucchero su una dose di 100 grammi (8.4%), un calcolo che non ha senso alcuno.
La percentuale è la stessa, ma a cambiare il colore del giudizio è la dose quotidiana presunta.
Servono norme armonizzate altrimenti ognuno tira l’acqua al proprio mulino ed il consumatore viene tratto in inganno e confusione.
Per questo motivo le etichette a semaforo sono in generale confondenti. Tralasciando le differenti problematiche relative alle diverse età, infatti per i bambini non sarebbero applicabili, è palese che mangiare un etto di Nutella (che poverina è sempre presa in mezzo) è molto diverso rispetto a bere 100 cc di Coca Cola (poco più di mezzo bicchiere).
Ma l’etichetta semaforo non serve per confrontare Nutella con Coca-Cola ma le creme spalmabili fra di loro e bibite gassate fra di loro
Se si dovesse seguire il principio di coerenza tipologica degli alimenti e fare la valutazione semaforica francese o l’inglese più completa, purtroppo ci sarebbero categorie di prodotti con esclusivamente richiami in rosso ed altri esclusivamente con richiami in verde, vanificando il progetto.
Riconosco l’utilità dell’indicazione per categorie di alimenti, ma ritengo che nessun produttore di alimenti “critici” potenzialmente attenzionati da un bel rosso ed arancione, accetteranno una condanna preventiva ed esplicita, perché sul rifiuto di quella volontariamente autoinflitta non ho alcun dubbio.
Se fosse una normativa europea imposta e gestita da una commissione medico-scientifica, allora potrebbe sortire l’effetto auspicato.