Sono 33 le aziende alimentari e le catene di supermercati che hanno sottoscritto il Nutri-Score, il sistema di etichettatura a semaforo approvato in Francia il 31 ottobre 2017, dopo il via libera europeo. Lo comunica Santé Publique France, l’agenzia nazionale per la salute. Già nell’aprile dello scorso anno tre catene della grande distribuzione – Auchan, Leclerc e Intermarché – avevano annunciato l’intenzione di adottare il logo ufficiale, accanto all’azienda leader dei piatti pronti Fleury Michon. I primi quattro firmatari sono stati seguiti qualche mese dopo dai big McCain e Danone.
Tra i nuovi nomi spicca quello di Bonduelle, che ha annunciato l’indicazione del Nutri-Score su tutti i prodotti in scatola, surgelati e freschi. In totale saranno più di 500 le referenze interessate. Ancora più grandi i numeri di Intermarché, che ha fatto sapere come saranno ben 1.300 i prodotti private label in vendita con le nuove etichette a semaforo entro il 2018. Di questi, 30 referenze sono già disponibili sugli scaffali dei punti vendita con la nuova etichettatura (60 nel negozio online) da ottobre 2017.
Fleury Michon, in attesa di portare sugli scaffali le nuove confezioni con le etichette a semaforo, ha già messo online i prodotti con il Nutri-Score in etichetta. L’azienda, inoltre, fa sapere che il 30% dei prodotti si aggiudicano le lettere A o B verdi, il 60% la lettera C gialla e il restante 10% si divide tra D arancione e E rossa: non male, se si considera che l’azienda produce principalmente piatti pronti e cibi ready to eat.
Tra i 15 marchi di proprietà di Danone interessati, alcuni sono in vendita anche in Italia, come Danette, Activia, Actimel, Danacol e Vitasnella (presente in Francia con il nome Taillefine), che nel nostro Paese continueranno a essere privi di etichette a semaforo. Lo stesso vale per i prodotti Bonduelle, McCain e Auchan, che ha addirittura lanciato un sistema alternativo, il “Bollino Blu”, per identificare i prodotti di migliore qualità, utilizzato in Italia e Spagna.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Scusate, ma che notizia è?
Sono presenti sul mercato italiano? Non mi pare!
Sono aziende francesi che per il mercato francese hanno deciso di aderire al protocollo del ministero francese.
Non mi sembrano ci siano ricadute sul mercato italiano dove i nostri Ministeri hanno più volte affermato che qualunque etichetta a semaforo è discriminatoria su molti dei nostri prodotti.
Siamo alle solite. Paradossalmente un nostro formaggio Grana DOP e un prosciutto crudo DOP, un unicum da un punto di vista della qualità organolettica verrebbero messi in second’ordine con un’etichetta Nutri-Score rispetto ad un piatto elaborato.
Non mi risulta come acquirente che da Auchan in Italia ci siano prodotti con il Nutri-Score oppure che Fleury-Michon essendo partner di Beretta imponga ai piatti pronti a marchio Beretta la stessa politica che usa in Francia.
Al di là che siete fautori da sempre di etichette a semaforo e cose varie, bisognerebbe che metteste voi un bollino di garanzia “attenzione: l’articolo si riferisce a prodotti venduti in Francia”
Ma i francesi hanno un assortimento di formaggi simile al nostro e non fanno certo per l’etichetta un ragionamento protezionistico di tipo mercantile,ma hanno deciso che le informazioni chiare destinate ai consumatori sono prioritarie rispetto ad altri ragionamenti.Tutti i produttori italoiani possono adottare l’etichetta semaforo. La scelta di catene come Auchan o marchi come Danone che in Francia adottano il Nutri-Score e in Italia hanno deciso di ignorarlo è stucchevole.
Solitamente i francesi sono pionieri nelle iniziative legate alla qualità alimentare, ma in questo caso del Nutri-Score, non hanno indovinato la formulazione del giudizio sintetico riassuntivo con un unico colore attenzionale.
Poi mi risulta che alimenti monocomponente come carni, pesce, latticini, uova, oli e grassi, zuccheri, frutta e verdura, ecc.. non dovrebbero riportare il giudizio semaforico, che è pensato per fare sintesi nutrizionale [NON QUALITATIVA] solo di alimenti composti e lavorati con più ingredienti.
Per trovare una quadra a livello europeo, servirà un sistema condiviso armonizzato e normato dalla Commissione Europea e non iniziative nazionali discutibili e conflittuali, come dobbiamo constatare per l’iniziativa francese.