L’etichetta è la “carta d’identità” di un prodotto. E, come tale, deve permette al consumatore di riconoscerlo immediatamente. A maggior ragione se si tratta di un alimento, quando la sicurezza – igienica, nutrizionale e, spesso, salutistica – assume una rilevanza fondamentale. Se la finalità dell’etichetta è semplice, non altrettanto si può dire del suo campo di applicazione che, soprattutto in anni recenti, si è enormemente ampliato per disciplinare aspetti nuovi.

Basti pensare al dibattito – attualissimo – sui claims salutistici, ai vari prodotti di nuova generazione, come i novel food o gli organismi geneticamente modificati; ai cibi contenenti allergeni, sotto i riflettori per l’impennata crescente di allergie e intolleranze – come la celiachia – che sempre più spesso colpiscono soprattutto i bambini. Ma anche ai prodotti per i lattanti e agli integratori alimentari: tutti sottoposti a un regime specifico, data la loro particolare natura, per dare ai consumatori una adeguata protezione.

Per tutti coloro che hanno bisogno di orientarsi nella giungla della legislazione – operatori del settore alimentare, organi di controllo (pubblica amministrazione), imprese e anche giornalisti e formatori – Giuseppe De Giovanni, esperto di legislazione alimentare, ha appena pubblicato con Tecniche Nuove il volume “Etichettatura degli alimenti. Informazioni per la salute” (153 pagine, 14,90 euro). Il linguaggio è rigoroso, ma comprensibile anche ai non addetti ai lavori, e l’indice molto ricco.

L’autore, considerato un grande esperto della materia, presenta le caratteristiche che l’etichetta deve avere per legge e la definizione degli ingredienti e illustra il “mondo” complesso di additivi, enzimi, e aromi insieme al termine minimo di conservazione. Ampio spazio è dedicato agli allergeni, alle informazioni nutrizionali e ai claims salutistici. Un capitolo è dedicato alle indicazioni volontarie (quelle che più possono prestarsi al rischio di confusione o “inganno” per il consumatore) alla luce delle recenti disposizioni normative. Per finire, una sezione si occupa di categorieparticolari  come: i surgelati, le acque minerali, i nuovi alimenti a base di steroli vegetali .

Mariateresa Truncellito

 © Il Fatto Alimentare 2010 – Riproduzione riservata