Pochi giorni fa Il Post ha scritto che nelle Filippine il governo ha deciso di importare 22mila tonnellate di cipolle per abbassare il prezzo, che ormai aveva superato quello della carne. Negli stessi giorni nel supermercato Esselunga di via Rubattino a Milano si trovano spinaci, cime di rapa e altre verdure cotte che costano più della carne, proprio come avviene per le cipolle nelle Filippine. Nel banco frigorifero del punto vendita sono esposti piccoli contenitori di plastica da 300-350 g con all’interno spinaci e cime di rapa cotte, confezionati in atmosfera protettiva. L’idea di comprare una porzione da portare a casa e condire con olio e aceto è allettante, ma il prezzo frenare gli entusiasmi. Il cartellino indica rispettivamente 9,12 e 10,64 €/kg, ovvero più di 3 euro a porzione.
L’aspetto disamante è che a due metri di distanza dalla postazione delle verdure cotte si trova il chiosco del pollo arrosto. Osservando il cartellino si scopre che il pollo Naturama (quello della linea Esselunga) nella variante con o senza patate costa 8,49 €/kg. Considerando che in un pranzo su mangia mezzo pollo (400 g circa) il prezzo finale equivale a quello delle cime di rapa cotte. Decodificare la logica dei cartellini è complicato anche per gli addetti ai lavori ma, senza addentrarsi in analisi articolate, una cosa è certa: le verdure cotte costano dal 10 al 20% in più del pollo allo spiedo.
L’insalata pronta e la verdura cotta vendute a un prezzo simile o superiore a quello della carne non è un fatto isolato del supermercato. Da McDonald’s una porzione di insalata mista costa circa 5 euro e un Big Mac che ha ben due hamburger di manzo si può comprare spendendo qualche qualche centesimo in più.
A questo punto consumare ogni giorno le cinque porzioni di frutta o verdura consigliate dalla Linee guida per una sana alimentazione degli italiani diventa oneroso. È vero che nei supermercati ci sono verdure che costano meno e le preferenze possono andare su prodotti non pronti da cuocere o cotti, ma la sensazione è che i listini siano schizzati per tutte le categorie di verdura e di frutta.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
No il problema è il prezzo del pollo non delle verdure.
Il prezzo delle verdure è corretto ed è giusto che sia quello. Il pollo dovrebbe costare almeno 20 al kg…
Mangiare in modo sano ,corretto ed equilibrato è un discorso… andare a comprare le cose pronte e un’altro discorso che fa riempire semplicemente le tasche dei supermercati -compreso il pollo… Il consumatore si deve svegliare e ragionare prima di acquistare
L’Esselunga è diventata quasi inavvicinabile, in proporzione, per frutta e verdura, ma anche in altri reparti non scherza. Vi faccio spesa da almeno 15 anni, ma ultimamente per i vegetali mi fornisco altrove, salvo qualche occasione. Confermo l’andazzo denunciato dall’articolo e certamente i prezzi sono molto aumentati, però il rapporto non è lo stesso ovunque.