Efsa annuncia una nuova valutazione scientifica sugli zuccheri aggiunti per il 2020. Tra gli obiettivi l’elaborazione di un valore limite per l’assunzione quotidiana
Efsa annuncia una nuova valutazione scientifica sugli zuccheri aggiunti per il 2020. Tra gli obiettivi l’elaborazione di un valore limite per l’assunzione quotidiana
Redazione 27 Marzo 2017L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha annunciato che fornirà un parere scientifico ufficiale sul consumo quotidiano di zuccheri aggiunti entro l’inizio del 2020 su richiesta di cinque paesi del Nord Europa (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia). Efsa intende anche stabilire un valore limite per l’assunzione giornaliera di zuccheri semplici senza effetti nocivi sulla salute, come aumento del peso, sensibilità all’insulina, diabete, malattie cardiovascolari e carie. Il risultato di questa valutazione farà da riferimento agli Stati membri per elaborare raccomandazioni per una sana alimentazione.
Efsa istituirà un gruppo di lavoro formato da esperti nei campi dell’esposizione alimentare, epidemiologia, nutrizione umana, malattie croniche legate all’alimentazione e odontoiatria, che studierà la popolazione sana in generale, dall’infanzia alla terza età. Nella valutazione saranno presi in considerazione gli zuccheri aggiunti di qualsiasi provenienza, come saccarosio, fruttosio e glucosio, ma anche sciroppo di glucosio, sciroppo ad alto contenuto di fruttosio (HFCS), e altre preparazioni zuccherine consumate da sole o aggiunte nella produzione degli alimenti.
L’ultimo parere scientifico di Efsa sugli zuccheri è stato pubblicato nel 2010, insieme ai valori di riferimento per carboidrati e fibre. Secondo gli esperti dell’agenzia, all’epoca della precedente valutazione le evidenze disponibili erano insufficienti per stabilire un valore massimo per il consumo quotidiano di zuccheri totali o aggiunti. Oggi, invece, evidenze scientifiche più aggiornate richiedono una nuova valutazione dell’impatto degli zuccheri semplici sulla salute, come sollecitato dai cinque paesi promotori, ma anche da consumatori sempre più consapevoli.
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