Tra i compiti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ci sono le attività necessarie a “identificare e caratterizzare i rischi emergenti per la sicurezza di alimenti e mangimi” (regolamento CE n. 178/02).
Si tratta di rischi non noti, che tuttavia possono avere un potenziale impatto sulla salute pubblica. La loro identificazione tempestiva è perciò cruciale per affrontare già in fase preventiva problemi di sicurezza alimentare, a livello di Stati membri e di Commissione europea.
Nel 2007 l’Efsa ha costituito l’Emrisk, un’apposita Unità per gestire i rischi emergenti. Che, a ottobre 2010, ha pubblicato una prima relazione.
L’obiettivo è anticipare i rischi che in futuro potrebbero derivare, per esempio, da modifiche nella filiera agroalimentare: come cambiamenti climatici che possono avere un impatto su alcune materie prime agricole o sulla conservazione dei cibi. Un altro esempio di rischio emergente sono le variazioni nella vulnerabilità dei consumatori, come la comparsa di nuove allergie alimentari.
L’Autorità ritiene utile svolgere controlli incrociati su dati di diversa provenienza, per poi elaborarli e condividerli con la Commissione, organo incaricato della gestione del rischio.
In questa prima fase di attuazione del programma sono state individuate le principali fonti di notizie:
– informazione “soft” (media, blog, “grey literature”, cioè l’informazione non commerciale prodotta da governi, istituzioni, mondo degli affari e dell’industria
– informazione “regolativa” (dati e comunicazioni del Sistema di allerta rapido per cibo e mangimi Rasff di Bruxelles)
– letteratura scientifica,
– valutazioni di esperti (es. panel Efsa, conferenze, rapporti delle Autorità degli Stati membri).
Un gruppo di lavoro interno (Eric, Emerging Risks Internal Collaboration group) raccoglie e filtra le informazioni. La selezione è poi affidata al Comitato Scientifico e ai 10 panel dell’Autorità, le cui riunioni ora hanno sempre all’ordine del Giorno il capitolo “rischi emergenti”.
L’analisi dei rischi emergenti assume quindi un carattere sistematico nell’attività dell’Efsa, e nella successiva fase di scambio delle informazioni con lo “Stakeholders Consultative Group (StaCG-ER)” e lo “Emerging Risk Network” (un forum con gli Stati membri, la Commissione, organizzazioni internazionali).
Il 12-13 novembre l’Efsa ha organizzato un colloquio sui rischi emergenti, con oltre 100 esperti da 29 paesi, dagli Stati Uniti all’Australia (i documenti e le presentazioni sono accessibili su http://www.efsa.europa.eu/en/press/news/emrisk101029.htm?wtrl=01).
La pubblicazione del prossimo rapporto annuale sui rischi emergenti è attesa per giugno 2011.
Dario Dongo