Stop alla vendita di dolci e cioccolato alle casse dei supermercati proclama Tesco in Inghilterra. L’industria degli snack critica. Il silenzio delle catene italiane
Stop alla vendita di dolci e cioccolato alle casse dei supermercati proclama Tesco in Inghilterra. L’industria degli snack critica. Il silenzio delle catene italiane
Redazione 13 Gennaio 2015Come preannunciato, dal 1° gennaio la principale catena di supermercati della Gran Bretagna, Tesco, ha eliminato dolci e cioccolato dagli espositori presso le casse di tutti i suoi punti vendita, compresi i circa duemila piccoli supermercati Metro ed Express.
Per la scelta dei prodotti da esporre in prossimità delle casse, Tesco ha deciso regole stringenti. In quella zona ci saranno solo prodotti che possono contribuire al consumo delle cinque porzioni giornaliere consigliate di frutta e verdura, con una quantità di calorie non eccessiva, e siano classificati come “snack salutari” secondo le regole del Dipartimento della Salute – come nocciole, frutta secca o disidratata, barrette di cereali. L’ultima condizione è che l’etichetta nutrizionale a semaforo non abbia colori rossi per qualche ingrediente. Quest’ultima scelta è stata definita “deplorevole” dal direttore generale European Snacks Association, Sebastian Emig, che al sito Food Navigator dichiara “quando in etichetta c’è il colore rosso per i grassi, non vengono distinti i grassi saturi da quelli insaturi. In questo modo si vieta di esporre molti prodotti contenenti noci e semi, a causa dell’etichetta”.
Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione on line invitando i supermercati ad eliminare snack, caramelle e dolciumi situati in prossimità delle casse, ma Esselunga, Auchan, Carrefour, Iper, Il Gigante, Unes, Pam… hanno pressoché ignorato l’invito. Coop ha comunicato che sta pensando ad una soluzione, mentre NaturaSì ha detto che non adotta questa politica.
Beniamino Bonardi
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Foto: iStockphoto.com
Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade hanno lanciato una petizione online su Change.org per fermare l’invasione dell’olio di palma nei prodotti alimentari.