Un numero crescente di imprese della filiera alimentare ha deciso di distribuire bonus e premi ai dipendenti che da oltre un mese lavorano per garantire la fornitura di cibo e beni di prima necessità ai cittadini durante l’emergenza dell’epidemia di coronavirus.
Il Pastificio di Giovanni Rana ha deciso un incremento del 25% dello stipendio per ogni giorno lavorato nei mesi di marzo e aprile. A questo importo si sommano 400 € per le famiglie con figli per l’assistenza ai figli e un’assicurazione anti-contagio estesa anche alle persone che lavorano da casa.
Anche Mutti ha preventivato un incremento del 25% della retribuzione ai lavoratori degli stabilimenti, estendendo il benefit a tutto l’indotto. Granarolo ha deciso per i mesi di marzo e aprile un bonus di 200 € medi netti destinato ai dipendenti degli stabilimenti di Lombardia ed Emilia-Romagna e ha stipulato un’assicurazione specifica nell’eventualità di contagio valida per tutto l’anno. Anche Lactalis (ex Parmalat) ha predisposto un bonus di 250 euro.
Tra le catene di supermercati NovaCoop ha stanziato un bonus di 200 euro, mentre Esselunga ha optato per 150 euro. Più generosa la famiglia Motta proprietaria di 4 supermercati Decò a Catania che ha stanziato un bonus di 300 euro. Il Gigante ha deciso di dare 150 € ai dipendenti. I supermercati Decò del gruppo Multicedi ed Arena presenti soprattutto in in Campania e Sicilia hanno predisposto un bonus di 150 € per i dipendenti oltre a stipulare un’assicurazione integrativa contro il virus. Un analogo comportamento si registra in Francia dove il distributore di prodotti biologici, NaturéO, ha scelto di distribuire un bonus eccezionale di 1.000 €
Birra Peroni ha deciso di integrare al 100% la retribuzione di coloro che saranno collocati in cassa integrazione, mentre per chi lavora negli stabilimenti è previsto un premio pari al 15% della retribuzione media mensile lorda per 9 settimane.
Amadori oltre ad aver attivato una copertura assicurativa sanitaria per tutti i lavoratori, metterà a disposizione dei propri operai 1,2 milioni di euro in buoni spesa alimentare la cui erogazione avverrà nelle modalità che saranno condivise con le parti sociali coinvolte.
Il Gruppo Nestlé Italia prevede la piena retribuzione mensile ai lavoratori che dev0no sospendere o ridurre la propria attività a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. e ha stanziato un bonus mensile di 500 € lordi per i dipendenti addetti ai reparti produttivi essenziali e alle funzioni di supporto.
Bofrost azienda attiva nella consegna a domicilio di alimentari surgelati, ha stanziato un milione di euro per i 2400 lavoratori impegnati nella distribuzione dei prodotti in questo periodo difficile. L’azienda altoatesina “Dr. Schär” che produce alimenti senza glutine ha deciso per i collaboratori un bonus del 15% per ogni ora lavorata nel periodo di crisi sanitaria oltre a stipulare una speciale polizza assicurativa in caso di contagio da coronavirus per tutti i dipendenti.
L’azienda vinicola Santero, produttrice di spumante e vino in provincia di Cuneo, ha stanziato un premio complessivo di 100 mila euro per i 50 dipendenti (pari a circa 2000 euro lordi) che saranno versati nella busta paga di marzo.
Ferrero ha deciso di premiare gli operai e i dipendenti della rete vendita e della logistica che hanno lavorato dal 16 marzo e fino al 24 aprile versando 750 euro lordi in relazione alla presenza.
L’azienda Foggiana BLab che si occupa di sicurezza alimentare, ha deciso per gli 80 dipendenti di Foggia, Ravenna e Ferrara un aumento di circa il 20% degli stipendi dal primo marzo fino alla revoca delle misure adottate nel Dpcm ‘Io resto a casa’.
Secondo quanto riferisce il sindacato Uila (Unione italiana lavoratori agroalimentari) della Uil, anche altre aziende che hanno distribuito bonus ai dipendenti. Nella lista troviamo: Heineken, Colussi, Lactalis, Galbani e Parmalat e poi Sigaro Toscano, Aia Tre Valli.
P.S. Segnalateci altre realtà che hanno deciso di assegnare incentivi e bonus per i lavoratori dipendenti a causa dell’epidemia da coronavirus
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I bonus dovrebbero darli a tutti coloro che lavorano. Si chiama “indennità di rischio” e andrebbe detassata.
D’accordo con lei soprattutto sulla seconda parte del messaggio!!!
Mi piacerebbe sapere se vengono elargiti questi bonus anche tutti i lavoratori che si mettono in malattia 1 mese anche senza essere ammalati, perché dalle mie parti ce ne sono a migliaia che sono in finta malattia per paura di essere contagiati sul posto di lavoro. La mia impressione è che vengano incentivati i lavoratori a lavorare, il che sarebbe veramente paradossale.
Viva Italia
Anche La Pasta di Camerino ha dato un bonus ai propri dipendenti