L’infezione in corso, causata da questo finora sconosciuto coronavirus (Sars-CoV-2), e battezzata dall’Oms Covid-19, è ormai pandemica. Purtroppo, per arrestarla, non si dispone né di un vaccino né di trattamenti farmacologici specifici. Pertanto è tassativo per tutti noi rispettare le norme igieniche e comportamentali emanate dalle autorità per evitare il rischio di infettarci e infettare.
Due docenti dell’ospedale dell’Università Medica di Shenyang (Cina), testimoni dell’esplosione del primo focolaio dell’infezione, sostengono che “in assenza di un trattamento specifico per questo nuovo virus, vi è una urgente necessità di trovare una soluzione alternativa per prevenire e controllare la replicazione e la diffusione del virus (1)”. Essi sono dell’avviso che, per raggiungere questo obiettivo, si dovrebbe far tesoro delle conoscenze acquisite con le ricerche effettuate su altre infezioni virali note: il morbillo, l’influenza, l’Aids, e le due infezioni, la sindrome respiratoria acuta grave (Sars) del 2003 e la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) del 2012, causate dai coronavirus Sars-CoV e Mers-CoV.
Dopo aver passato in rassegna i risultati di tali ricerche, i docenti cinesi ipotizzano due tipi di trattamenti per combattere il nuovo coronavirus: interventi di carattere nutrizionale e terapie farmacologiche con principi attivi, alcuni dei quali di origine naturale, di cui è stata già evidenziata una attività antivirale.
Per quanto riguarda gli interventi nutrizionali, i due docenti cinesi fanno notare che finora non è stata data la dovuta importanza al ruolo che svolge lo stato nutrizionale dell’organismo umano nella difesa contro le malattie infettive. Essi lamentano che ciò accade nonostante si sappia che le carenze nutrizionali possono compromettere la nostra capacità di difesa dagli agenti patogeni. Ricordo a tale proposito che, tra le possibili cause della pandemia di influenza spagnola, che fra il 1918 e il 1920 provocò oltre 50 milioni di morti, sono state invocate anche le carenze nutrizionali per malnutrizione che afflissero l’umanità durante e immediatamente dopo la prima guerra mondiale.
È oramai noto che una dieta non equilibrata, unitamente ad altri fattori, come l’uso scriteriato di antibiotici e lo stress, altera la composizione del microbiota intestinale e ciò rende il nostro sistema immunitario incapace di fronteggiare l’attacco di agenti patogeni, virus inclusi (2). Pertanto anche per questa nuova infezione, la raccomandazione ippocratica “fa che il cibo sia la tua medicina”, deve essere tenuta nella dovuta considerazione, anche se è probabile che in questo frangente la dieta sia necessaria ma non sufficiente.
Secondo gli scienziati cinesi, i nutrienti che potrebbero svolgere un ruolo determinante nella difesa contro il nuovo coronavirus sono alcune vitamine (A, B2, B3, B6, C, D, E), tre micronutrienti (selenio, zinco e ferro) e gli acidi grassi polinsaturi omega-3. Sono tutti coinvolti in un modo o nell’altro nel corretto funzionamento del sistema immunitario (3).
Di certo non corriamo nessun rischio di carenza per questi nutrienti se siamo capaci di seguire correttamente la nostra benemerita dieta mediterranea (4). Essa, come ben sapete, si basa sul consumo di una gran varietà di alimenti freschi, come frutta e verdura, pesce, uova, latte, carne. Comprende anche alimenti trasformati, ma non sono quelli poco raccomandabili creati dalle industrie alimentati mettendo un insieme di ingredienti di scarsa qualità, bensì alimenti, come il pane, lo yogurt e i formaggi, che sono prodotti con processi biologici delicati (lievitazione, fermentazione, stagionatura), o come la pasta, l’olio extravergine di oliva, il burro, che sono prodotti ricorrendo a delicati processi fisici e meccanici (premitura, gramolatura, trafilazione, affioramento, essiccazione). Tutti questi alimenti, se consumati nelle porzioni e frequenze previste dalla dieta mediterranea, soddisfano appieno il fabbisogno di tutti i nutrienti, compresi quelli indicatici dai docenti cinesi.
Purtroppo, però, molti di noi, per motivi diversi tra cui in primo luogo l’influenza deleteria della pubblicità televisiva dei prodotti alimentari industriali, non seguono a dovere la dieta mediterranea o non la seguono affatto, con conseguenti possibili carenze nutrizionali. Le più frequenti secondo la ricerca cinese sono: la vitamina B2, il ferro e la vitamina D. Le fasce di popolazione che sono a maggior rischio sono i bambini e gli adolescenti, le donne in gravidanza, gli anziani e i vegani.
Inserendo piccole quantità di prodotti di origine animale, queste carenze possono essere prevenute e corrette, la dieta mediterranea prevede di consumare la carne non più di un paio di volte alla settimana.
Poiché la carenza di vitamina D interessa soprattutto la popolazione anziana, si ipotizza che essa possa essere una delle cause della maggiore frequenza dell’infezione da coronavirus in questa popolazione.
Tra i principi vegetali isolati da rimedi della medicina tradizionale cinese proposti per combattere l’attuale coronavirus troviamo la glicirrizina, isolata dalle radici di liquirizia. La liquirizia è utilizzata anche nella nostra medicina tradizionale come rimedio per disturbi come gastriti, raffreddori, bronchiti, infiammazioni. Comunque si raccomanda di non esagerare con la liquirizia perché può causare ipertensione. La glicirrizina ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti ed è capace di stimolare la produzione endogena di interferone. Uno studio ha dimostrato che è capace di inibire la replicazione in vitro del coronavirus responsabile della Sars.
Secondo i due docenti cinesi la battaglia diretta contro l’attuale epidemia da coronavirus si potrebbe combattere anche con una batteria di sostanze naturali di origine vegetale e animale che in laboratorio hanno dimostrato potere virucida: l’acido ɑ-lipoico, antiossidante presente in minute quantità in alimenti vegetali (spinaci, pomodori, broccoli ed altre brassicacee, carote, crusca) e animali (carne rossa e fegato bovino); l’emodina, sostanza lassativa presente in piante medicinali come aloe, rabarbaro e senna,; il resveratrolo, fitoestrogeno con proprietà antiossidante presente in alcuni alimenti vegetali (arachidi, mirtillo, uva); la nicotianamina, un agente chelante ubiquitario nelle piante; la mucroporina-M1, un peptide isolato dal veleno di scorpione.
Dalla Cina stiamo ricevendo mascherine, centinaia di migliaia di guanti, tonnellate di materiale medico. Speriamo che anche i suggerimenti che ci arrivano dai due docenti cinesi possano in qualche modo aiutarci a vincere questa guerra mondiale contro il coronavirus che ha messo in quarantena l’intera umanità.
Matteo Giannattasio (medico e agronomo, già docente del corso Qualità degli alimenti e salute del consumatore all’Università di Padova)
Note:
1. Lei Zhang e Yunhui Liu. Potential interventions for novel coronavirus in China: A systematic review. J Med Virol 2020; 92: 479-490.
2. Maslowski KM ∞ Mackay CR. Diet, gut microbiota and immune responses. Nature Immunology 2011; 12: 5-9.
3. La vitamina A è considerata la vitamina antinfettiva per eccellenza. Una sua carenza aggrava i sintomi del morbillo mentre la sua assunzione in forma di supplemento riduce la morbilità e la mortalità in differenti infezioni. Le vitamine B2, B3 e B6, influenzano con meccanismi diversi la risposta immunitaria contro batteri e virus. La vitamina C è un antiossidante che riduce la durata e la severità dei comuni raffreddori ed esercita un benefico effetto sulle infezioni respiratorie di origine virale. La vitamina D svolge un ruolo rilevante nella modulazione della risposta immunitaria e una sua carenza aumenta il rischio e la gravità delle infezioni, in particolare di quelle del tratto respiratorio. Il selenio influenza differenti tipi di risposta immune. Nei bambini affetti da morbillo, lo zinco riduce la morbilità e la mortalità dovuta alle infezioni respiratorie. La combinazione di zinco e piritione a basse concentrazioni inibisce la replicazione di diversi virus a RNA, compreso il coronavirus SARS-CoV. Il ferro, se è carente, aumenta rischio di infezioni acute del tratto respiratorio; se in eccesso, causa uno stress ossidativo che causa pericolose mutazioni virali. Gli acidi grassi omega-3 posseggono attività antinfiammatoria; un suo derivato, la protectina D1 inibisce la replicazione del virus dell’influenza A e riduce la mortalità causata da questo virus.
4. Matteo Giannattasio. La piramide alimentare
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Grazie , articolo da incorniciare , e ancora maggior valore assume il fatto che questi consigli non hanno nessuna controindicazione.
Finalmente un medico che parla di prevenzione dieta e difese immunitarie, sembra che questi argomenti non vengano presi in considerazione dal main stream italiano, ovviamente….ci sarebbero molte altre cose da dire ma va bene così. Complimenti.
Consigli da prendere con le dovute precauzioni, soprattutto perchè evita di indicare quali siano le conseguenze in caso di assunzioni eccessive di quanto segnalato, quasi non fossero dannose. E fare molta attenzione in caso di malattie pre-esistenti. Ad esempio, chi ha il cancro deve fare attenzione all’assunzione di vitamina B, così come si devono seguire i consigli del proprio medico e non affidarsi ad articoli, seppure con legenda a pié di pagina.
Gentile lettrice lei sostiene che nel post ci sono (cito testualmente dal suo intervento) “consigli da prendere con le dovute precauzioni”. In effetti non ho dato nessun consiglio sul consumo di vitamine o di altri nutrienti. Ho tenuto semplicemente a sottolineare il ruolo che può avere la nostra dieta mediterranea nella prevenzione delle carenze nutrizionali. Un consiglio apparentemente banale ma che vale sempre la pena di dare, considerato che gran parte di noi pensa di seguire la dieta mediterranea ma di fatto non la segue. Lei aggiunge che l’articolo “evita di indicare quali siano le conseguenze in caso di assunzioni eccessive di quanto segnalato, quasi non fossero dannose”. Un’affermazione da parte sua che non condivido dal momento che io parlo solo di rispettare le porzioni e la frequenza dei pasti secondo le indicazioni della piramide alimentare fondata sulla dieta mediterranea. Ritengo che si tratta di fraintendimenti dovuti al fatto che lei si aspettava che l’articolo trattasse anche di integratori alimentari. Le confesso che ho volutamente evitato di parlare di integratori alimentari perché è materia oggetto di controversia tra i medici e inoltre può generare confusione tra i lettori. Concludo per sottolineare che ha ragione quando dice che “si devono seguire i consigli del proprio medico e non affidarsi ad articoli, seppure con legenda a pié di pagina”. Però coerenza vorrebbe che lei non desse i consigli che ha dato nel suo intervento: “Consigli da prendere con le dovute precauzioni”, ”Fare molta attenzione in caso di malattie pre-esistenti” “Chi ha il cancro deve fare attenzione all’assunzione di vitamina B”.
Nessuno deve temere i consigli di questo articolo perchè per avere eccesso di ferro da alimentazione bisognerebbe mangiare molti kg di cibo , cosa che le persone che seguono uno stile di vita corretto non fanno mai, soprattutto se si privilegia il lato destro della tabella.
Per quello che riguarda la vitamina B2 è quasi impossibile avere eccesso essendo idrosolubile e anche per lo stesso motivo precedente , è quasi impossibile anche mangiando mezzo kg. di frutta secca al giorno , cosa che comunque non fa nessuno sano di mente.
Per la vitamina D poi stagione permettendo basta stare al sole qualche mezz’ora al giorno e non ci sono problemi integrando con un pò di pesce settimanalmente.
In realtà l’eccesso è legato agli integratori e alla nostra insicurezza che ci fa ricorrere troppo facilmente alla supplementazione , per quello che riguarda i malati GRAVI è tutto un altro discorso , niente da ridire, ma recintiamo il campo dai pregiudizi.
Sono stupefatta!!! Finalmente si comincia a parlare di prevenzione e non solo di cure! E’ vero, ci sarebbe molto altro da specificare…. ma è pur sempre un buon inizio….alleluja
Vi segnalo il sito http://www.fpress.it/professione/coronavirus-quali-farmaci-mettere-sotto, nel quale troverete un interessante documento, scritto da un autorevole farmacologo spagnolo (è cattedratico di farmacologia all’Università di Barcelona) e un medico italiano, riguardante alcuni farmaci da vigilare in questa fase di emergenza epidemica.
Comunque noi non siamo invidiosi delle competenze dei medici lasciamogli pure fare tranquillamente le loro valutazioni , e siamo così poco alla moda con il nostro stile di vita moderato da non volere entrare , o il più tardi possibile , nel campo che si apre con l’ultimo link citato.
Il nostro campo deve contenere tante belle verdure bio e tanti prodotti diversi rispettosi dell’ambiente e dei diritti di tutti e non piccoli oggetti o fialette o cerotti che sono armi a doppio taglio …..purtroppo anche senza il covid19 leggevo da qualche parte , forse qualcuno può confermare o smentire , che su 60 milioni di italiani ben 24 milioni soffrono di almeno una malattia cronica , nella sola Lombardia sono almeno 3,5 milioni anzi erano , ora sono qualcuno in meno purtroppo, pace all’anima loro.
Poveri vegani, sempre tirati in causa, non c’è più etica in questo mondo! (Anzi, non c’è mai stata).
Gentile Danilo, non sia tanto pessimista perchè l’etica sopravvive. A mio avviso, la scelta vegana è una scelta condiivisibile a condizione che essa, come la vegetariana e la mediterranea, sia seguita come si deve per evitare carenze nutrizionali.
Rimandiamo ad altri articoli che non mancheranno senz’altro le accese discussioni su “carenze” di elementi fondamentali come B12-ferro eme/non eme-Vitamina D- proteine ecc.ecc. ecc. e su come e perchè vengono stabili certi valori di RDA.
Però l’argomento degli stili di vita e della deviazione mediatica inerente andrebbe corretto.
Noto tanta curiosità e un certo senso una accondiscendenza verso questi “strani” stili alimentari ma poi se salta fuori un bambino deperito , figlio di veg. stupidi allora casca il mondo mentre se ci sono centinaia di migliaia di bambini sovrappeso e obesi allora va tutto ( quasi ) bene ci sarà tempo per correggere ……….. accorgiamoci che siamo in una società dove ci si ammala e si muore in tanti casi di eccesso o cattivo utilizzo di cibo.
Se salta fuori che certo stile di vita costante sarebbe di aiuto per stare dalla parte di chi riceve pochi danni da un virus allora se ne può anche parlare ma forse meglio di no perchè non sappiamo ancora se serve per ripararci da QUESTO virus………….ma di virus tutte le creature ne hanno anche internamente in abbondanza, provenienti dalla morte cellulare che avviene ogni giorno in milioni di cellule e vengono sparsi in natura in mille modi , in natura continuamente gli organismi mutano e gli esseri microscopici molto più in fretta e noi sempre ad inseguire e sono sostanze morte che avvelenano solo se trovano terreno favorevole nei nostri corpi……….. se qualcuno (tanti) sono confusi questi discorsi servano per il prossimo futuro.
L’alimentazione poi è solo una gamba del tavolo che deve stare in equilibrio anche con tanti altri fattori ugualmente importanti, e anche questo discorso meriterebbe maggiore interesse.
A tutti i consigli farmacologici io aggiungerei un consiglio funzionale e cioè l’uso del peperoncino nell’alimentazione quotidiana che ha una proprietà particolare: essendo un irritante attiva la produzione di muco nelle mucose di naso, gola e bronchi; aiutata pertanto a incollare il virus, a isolare le pareti delle mucose dal possibile contatto (per le aree che sono coinvolte) con il virus indirizzando il muco verso vie d’uscita che per il momento sembrano non interessare il Covid 19, come lo stomaco e più giù.
Non è un medicinale, ma ha una sua funzione “meccanica”, è sicuramente innocuo anche se per alcuni può essere fastidioso. Ha anche molte altre proprietà che vi lascio tranquillamente scoprire qui e là su internet.
La “dose” che consiglio è: sentite che il naso scorre e la gola ha voglia di essere schiarita? Allora è ok!
Buon appetito!