L’avanzata del coronavirus 2019-nCoV continua, soprattutto in Cina, e l’aumento dei casi in vari Paesi del mondo alimenta il timore di una nuova pandemia. I numeri ufficiali dell’ultimo rapporto dell’Oms, datati 28 gennaio, parlano di 4.593 casi e 106 morti. Il South China Morning Post, che fornisce aggiornamenti in tempo reale sull’epidemia, indica numeri ancora più alti: 6.145 casi confermati, di cui 6.055 nella Cina continentale e 90 nel resto del mondo, e 132 morti.
Il coronavirus supera la Sars
Per capire meglio la dimensione del problema, basta dire che il numero di infezioni registrate sino ad ora ha ampiamente superato quello dell’epidemia di Sars del 2002/03, scatenata anch’essa da un coronavirus. Allora erano stati registrati 5.327 casi in nove mesi, mentre oggi è stata superata quota 6 mila in meno di due mesi. L’altra considerazione è che, come ricorda anche l’Istituto superiore di sanità, i numeri diffusi dalle autorità cinesi sono probabilmente sottostimati.
Il centro dell’epidemia resta Wuhan, metropoli di 11 milioni di abitanti e capitale della provincia di Hubei, dove a dicembre si sono verificati i primi casi di una polmonite virale di origine sconosciuta, poi attribuiti al nuovo coronavirus. Per quanto riguarda l’origine, l’ipotesi più accreditata riguarda il mercato del pesce della città, dove sono venduti anche animali vivi, visto che diverse persone lo avevano frequentato prima di essere colpite dalla malattia. Tuttavia, nuovi dati hanno messo in dubbio questa ipotesi, anche se il mercato rimane comunque al centro delle indagini delle autorità sanitarie.
L’infezione si diffonde in Europa
Intanto, aumentano i casi di infezione da coronavirus 2019-nCoV in Europa. L’Oms riferisce di tre casi in Francia e uno in Germania. In particolare, come riporta il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), è stato accertato che il paziente tedesco, residente in una città bavarese, ha contratto il coronavirus in Germania da una persona proveniente dalla Cina, che a sua volta era stata contagiata da alcuni parenti della zona di Wuhan. Secondo Ecdc è probabile che in Europa si identifichino altre infezioni da coronavirus in persone che arrivano dalla Cina, ma bisogna anche aspettarsi una limitata diffusione locale del virus. L’Oms, intanto, non ha ancora dichiarato lo stato di emergenza globale.
“L’eventualità che anche in Europa si verifichi un contagio secondario – precisa Gianni Rezza direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – dovuto cioè al contatto con una persona infetta, come avvenuto in Germania, era fra quelle ritenute possibili, e non comporta un cambiamento delle misure da prendere per arginare l’epidemia già in atto. Il contatto con persone provenienti dalla Cina non si può escludere, anche se è ancora presto per sapere con che frequenza e in che condizioni questo possa avvenire”.
In Italia ancora nessun caso di coronavirus
In Italia tutti i casi sospetti segnalati sono finora risultati negativi. Il ministero della Salute ha attivato una rete di sorveglianza per il nuovo coronavirus e dato vita a una task force, che comprende tra gli altri Iss e Carabinieri del Nas, per affrontare il rischio epidemia e coordinare le azioni di prevenzione. Sono stati anche rafforzati i controlli negli aeroporti, in particolare Fiumicino e Malpensa. Per tutti i dubbi il ministero ha istituito il numero verde 1500, che risponde anche in cinese, e può dare le indicazioni del caso anche a chi ritiene di aver avuto contatti a rischio.
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