Virus, Coronavirus , epidemiaL’epidemia scoppiata in Cina nella città di Wuhan dove risiedono 11 milioni di persone, si è diffusa in altre regioni e il bilancio comincia ad essere pesante. Secondo l’ultimo rapporto della National Health Commission cinese datato 23 gennaio, i morti sono 56, le persone colpite da coronavirus 2019-nCoV quasi 2.000 e oltre 300 sono in condizioni critiche. Ci sono anche 400 casi sospetti, ma il bilancio complessivo è destinato a salire nei prossimi giorni. Le autorità sanitarie hanno adottato misure drastiche come restrizioni ai trasporti, cancellazione di eventi e la chiusura di luoghi pubblici in un’area che interessa 40 milioni di persone. A Wuhan si sta costruendo a tempi di record un nuovo ospedale per i malati da coronavirus che dovrebbe essere pronto agli inizi di febbraio. I sanitari hanno confermato che l’agente patogeno  ha origine da animali selvatici venduti in un mercato di frutti di mare a Wuhan e che l’incubazione può variare da uno e 14 giorni. Casi singoli si registrano anche a Hong Kong, Macao, Taiwan, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, mentre in Thailandia i casi sono tre.

Le autorità cinesi hanno adottato nelle zone interessate misure drastiche per prevenire la diffusione del virus, vietando conferenze, tour turistici fino all’8 febbraio, e hanno prolungato il periodo di chiusura delle fabbriche previsto per le feste del Capodanno. Ci sono misure molto restrittive sui trasporti pubblici e altre iniziative per impedire la diffusione dell’epidemia. Il governo della città ha anche invitato i residenti a non lasciare Wuhan e gli estranei a non entrare. Secondo uno studio francese pubblicato il 23 gennaio 2020 e firmato da INSERM, Sorbonne Université, Pierre Louis Institute of Epidemiology la possibilità che si registri  un caso in Europa nelle prossime due settimane varia dal 33%, ipotizzando uno scenario favorevole, al 70% nell’ipotesi peggiore. Le probabilità maggiori sono nel Regno Unito (dal 9% sino al 24% per lo scenario peggiore) e in Germania (dall’8% al 21%). Per Francia e Italia (si oscilla dal 5% al 13%) mentre in Spagna dal 4% al 11%.

sicurezza degli alimentiIn Italia la situazione è monitorata dalle autorità sanitarie, i voli in arrivo dalla città cinese di Wuhan sono stati annullati e, per il momento non si registrano casi. Detto ciò molte persone si fanno domande sulla situazione visto che l’OMS ha individuato un livello di rischio elevato in Cina mentre un livello moderato negli altri continenti.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha così risposto ad alcune domande

  • Quali sono le persone a rischio? Oggi sono considerati a rischio gli individui che negli ultimi quindici giorni si sono recati nelle zone coinvolte e manifestano una sintomatologia simile alle infezioni delle alte vie respiratorie (febbre, tosse, dolore muscolare ed affaticamento).
  • Cosa fare per prevenire il rischio di contagio? In questo periodo dell’anno si registra il picco della diffusione dell’influenza. I comportamenti da adottare sono gli stessi che prevengono comunemente anche l’influenza. La prevenzione ha regole universali, come lavarsi le mani frequentemente, starnutire e tossire coprendo le vie aeree (narici e bocca, con un fazzoletto possibilmente monouso o con il gomito flesso), evitare contatti ravvicinati con persone malate.
  • Cosa si sta facendo in Italia? Il Servizio sanitario nazionale è pronto per affrontare questo tipo di emergenza. I siti del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità hanno creato appositi spazi che vengono continuamente aggiornati. In caso di sintomi al rientro di un viaggio nelle zone colpite bisogna rivolgersi alle strutture sanitarie.
  • Si può andare a mangiare in un ristorante cinese ? Le conoscenze di cui disponiamo al momento ci dicono che la trasmissione di questo virus avviene prevalentemente per contatto tra le persone e non per via alimentare. Inoltre in Europa è vietata l’importazione di animali vivi o di carne cruda dalla Cina.
  • Ci sono rischi nelle scuole? Le persone a rischio sono solo quelle che si sono recate nelle zone coinvolte dall’epidemia negli ultimi quindici giorni. Quindi tutti i soggetti che non rientrano in questa categoria compresi i componenti della comunità cinese, o di origine cinese, che frequentano le nostre scuole, non presentano rischi particolari.
  • I prodotti made in China in vendita possono trasmettere il virus? Al momento non ci sono evidenze che questo tipo di infezione si trasmetta attraverso oggetti inanimati, come giocattoli, vestiario o altre tipologie di materiale.

Anche la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute ha redatto un vademecum

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Flavio
Flavio
29 Gennaio 2020 10:30

Trovo un’evidente, quanto inquietante, contraddizione nelle risposte del Pres. Brusafreddo.
Dice che, secondo le conoscenze di cui disponiamo, la trasmissione di questo virus non avviene per via alimentare.
Ma subito dopo raccomanda alcune pratiche alimentari sicure per ridurne l’esposizione, tra cui quella di evitare frutta o verdura non lavate!!
Premesso che va bene lavarle sempre, perché associare tale precauzione alla riduzione dell’esposizione al pericolo di contagio?

Massimo
Massimo
Reply to  Flavio
6 Febbraio 2020 19:18

Hi ricevuto un pacchetto con degli oggetti proveniente dalla Cina, in particolare proprio dalla città di Wuhan, non so in realtà da quanto tempo questo pacchetto è in viaggio perché se non ricordo male gli oggetto in questione li ho acquistati prima di natale.
Volevo sapere se si può contrarre il virus da un oggetto, toccandolo?

Roberto La Pira
Reply to  Massimo
7 Febbraio 2020 09:58

Gli esperti dicono che il virus si trasmette per via aerea come l’influenza. L’ISS dice che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il coronavirus (2019-nCoV). Da precedenti analisi, sappiamo che i coronavirus non sopravvivono a lungo su oggetti come lettere o pacchi.

Wanda
Wanda
30 Gennaio 2020 17:01

Le epidemie sono sempre accadute e la gente moriva a milioni, mentre oggi muore al massimo qualche centinaio di persone, perchè si isolano i focolai e si attuano le misure sanitarie opportune. E su cosa fare ci sono accordi internazionali.
Farsi prendere dall’isterismo e dal panico è semplicemente ridicolo, visto che si muore tutti i giorni per molto meno e nessuno ci fa caso. Pare che nell’era dell’informazione globale l’oggettività nel giudicare le cose sia scomparsa. Troppe informazioni o pochi neuroni?

Stenella
Stenella
1 Febbraio 2020 08:53

Sono d’accordo con Wanda. Stando ai numeri riportati nell’articolo, si parla attualmente di 56 morti accertati e 2000 circa contagiati. Relativamente a un paese che conta 1,386 MILIARDI di persone (al 2017), che percentuale fa?

Roberto La Pira
Reply to  Stenella
1 Febbraio 2020 11:28

Il ragionamento da fare è però un altro e riguarda la velocità di contagio. 5 giorni fa un esperto di Hong Kong che ha seguito molto bene la Sars prevedeva 50 mila persone contagiate e il numero sembrava esagerato, visto che i dati relativi al coronavirus indicavano circa 2 mila. In pochi giorni siamo passati da 2 a 11 mila. Sono pochi rispetto alla popolazione cinese ma si tratta di una crescita esponenziale preoccupante

Stefano
Stefano
1 Febbraio 2020 13:30

Volevo sapere se sono previsti controlli anche su Tutti gli equipaggi aerei (anche stranieri) in arrivò in Italia da altri paesi? È noto che vettori come Emirates /Etihad per questioni economiche (tra poco ci sarà il loro Expo) non hanno annullato nemmeno un volo ed i loro equipaggi sono in rotazione … trovo limitativo controllare solo chi arriva direttamente dalla Cina o peggio che ha lineamenti orientali…

Roberto La Pira
Reply to  Stefano
1 Febbraio 2020 16:00

Con la decisione di elevare il livello di allerta da parte dell’Oms i Paesi sono autorizzati ad annullare i voli da e per la Cina. Mi sembra già una buona cosa.