I primi camion sono sbarcati nel porto di Calais nelle notte di mercoledì 23 dicembre, intorno alle 3.30dopo una sosta forzata di alcuni giorni. Come riporta il Guardian, circa 4 mila tir e migliaia di furgoni sono rimasti bloccati nel sud dell’Inghilterra dopo che la Francia ha bloccato tutto il traffico proveniente dal Regno Unito per 48 ore in seguito all’allerta per la “variante inglese” di coronavirus. Ma la situazione è ancora lontana dalla normalità e il caos potrebbe ripetersi all’inizio di gennaio se non dovesse essere raggiunto un accordo commerciale per l’imminente Brexit.
Il blocco al traffico dei mezzi pesanti è arrivato nel momento peggiore possibile, proprio mentre le aziende e le catene della grande distribuzione britanniche stavano facendo scorte di prodotti alimentari in vista del Natale e di una possibile uscita senza accordo dall’Unione Europea, da cui il Regno Unito dipende in larga parte per gli approvvigionamenti di alcune derrate alimentari. Migliaia di camion stavano ritornando nei Paesi dell’Europa continentale dopo aver consegnato le loro merci e lunghissime code all’ingresso dell’Eurotunnel avevano iniziato a formarsi già nei giorni precedenti al blocco francese.
Hundreds of backed-up lorries queue to cross the Channel into France as a former airfield turns into a makeshift lorry park.
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— Sky News (@SkyNews) December 22, 2020
La riapertura è stata annunciata dal ministro francese ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebarri, nella serata del 22 dicembre. Per attraversare la Manica, però, gli autotrasportatori devono risultare negativi al coronavirus Sars-CoV-2. Per somministrare test rapidi a tutti i camionisti bloccati nel Kent, è stato mandato l’esercito ad affiancare il personale sanitario, come riporta la BBC. Per smaltire le lunghe code sulle autostrade e svuotare l’ex-aeroporto di Manston, trasformato in parcheggio per Tir per l’occasione, è probabile che ci vorranno diversi giorni.
Le compagnie di trasporti alimentari hanno descritto la situazione a metà tra “un macello e una catastrofe”, soprattutto per il comparto dei freschi. Mentre le catene di supermercati hanno lamentato che i ritardi causati dal blocco e dai test potrebbero causare carenze di prodotti come frutta e insalate provenienti dai Paesi dell’Europa continentale.
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Se ora l’incubo per gli autotrasportatori bloccati dal coronavirus sembra prossimo alla fine, una situazione analoga potrebbe ripetersi nuovamente all’inizio di gennaio in caso di hard Brexit, in mancanza di un accordo commerciale tra Unione Europea e Regno Unito. Un’eventualità possibile, ma per cui il governo britannico non sembra essere adeguatamente preparato. Come riporta Il Post, infatti, uno dei siti previsti per la sosta dei camion in caso di eventi come quello verificatosi negli ultimi giorni sarà pronto solo a febbraio.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.