galline uova gabbia

animali da allevamento La Commissione il 30 giugno ha deciso di dare una risposta positiva all’Iniziativa dei cittadini europei (Ice *) “End the Cage Age” (Basta animali in gabbia), sostenuta dalla raccolta firme di oltre 1,4 milioni di consumatori. Nella risposta la Commissione delinea un piano per presentare entro il 2023 una proposta legislativa volta a vietare le gabbie per una serie di animali da allevamento. Il piano sarà inserito nella revisione in corso della legge sul benessere animale nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore”. La decisione rispecchia la richiesta di una transizione verso sistemi di allevamento più etici e sostenibili, e comprende una revisione delle norme UE in materia di benessere animale.

La Commissione prevede di vietare le gabbie per galline, scrofe, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali – oltre 300 milioni ogni anno nella sola Europa – con un’eliminazione graduale ma totale entro il 2027. La legislazione in vigore in materia di protezione degli animali riguarda tutti gli animali da allevamento, ma solo le galline ovaiole, i polli da carne, le scrofe e i vitelli sono contemplati dalla normativa sull’uso delle gabbie. È stato anche annunciato che si intende affrontare la questione dei prodotti importati da paesi extra UE, impegnandosi a studiare “l’introduzione di regole o standard che siano equivalenti a quelli dell’UE”. Entro la fine del prossimo anno, la Commissione valuterà i dettagli della proposta legislativa che sarà presentata nel 2023 e che avrà bisogno dell’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE.

animali da allevamento
La Commissione prevede di vietare le gabbie per galline, scrofe, vitelli, conigli, anatre, oche e altri animali

Le associazioni italiane che hanno promosso l’Iniziativa – Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, HSI/Europe – Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA,OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus, Lumen- hanno dichiarato: “Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato! La Commissione europea ha preso una decisione storica per migliorare le condizioni degli animali negli allevamenti. I cittadini hanno chiesto un cambiamento e la Commissione ha recepito il messaggio, prendendo un impegno inequivocabile e visionario per eliminare gradualmente le gabbie.”

La proposta riguarderà in particolare: gli animali già contemplati dalla normativa: galline ovaiole, scrofe e vitelli; oltre ad altri animali come: conigli, pollastre, galline ovaiole riproduttrici, polli da carne riproduttori, quaglie, anatre e oche. Per questi animali è stato chiesto all’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di integrare i dati scientifici esistenti per determinare le condizioni necessarie per vietare le gabbie.
Nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore” la Commissione si è già impegnata a proporre una revisione della legislazione in materia di benessere degli animali anche per quanto riguarda il trasporto e l’allevamento; tale normativa è attualmente oggetto di  vaglio dovrà essere completato entro l’estate del 2022. In particolare, la nuova politica agricola comune fornirà sostegno finanziario e incentivi per aiutare gli agricoltori a dotarsi di strutture più rispettose degli animali in linea con i nuovi standard. Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Gli animali sono esseri senzienti e abbiamo la responsabilità morale e sociale di garantire che le condizioni di allevamento tengano conto di questo aspetto. La risposta è un passo fondamentale che porterà a una maggiore sostenibilità dei sistemi di allevamento e alimentari. Intendo garantire che l’UE rimanga all’avanguardia a livello mondiale per quanto riguarda il benessere degli animali e che l’Unione realizzi le aspettative della società.”

 

(*) L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age è stata lanciata l’11 settembre 2018 e si è chiusa esattamente un anno dopo, avendo ottenuto oltre 1,6 milioni di firme. Dopo il periodo di convalida delle firme, l’ICE ha superato facilmente la soglia richiesta di 1 milione di firme, con un totale di 1.397.113 firme validate in tutta Europa. Ha anche superato la soglia minima di firme in 18 stati membri dell’UE, sui sette richiesti. Questo è il risultato del lavoro di una coalizione di 170 Ong di tutta Europa di cui 21 italiane.

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Maurizio Corsini
Maurizio Corsini
6 Luglio 2021 14:05

Un piccolo passo,normativamente.
Di solito però non vengono rispettate le norme che attenuano l’orrore.