Vi scrivo per una dicitura preoccupante che ho trovato sull’etichetta della bevanda ‘Ginger’ venduta al supermercato Dico e che allego (vedi foto). La scritta che credo si riferisca ai coloranti, dice “possono influire negativamente sull’attività e l’attenzione del bambino”. Potreste chiarire quali sono gli elementi critici per i bambini? Se non avessi letto quella scritta avrei comprato la bibita… Quante altre bevande contengono questi additivi ma non riportano l’avviso? Per capirci… i vari Crodino o simili sono dannosi? Marco
Coloranti e attenzione dei bambini
La scritta sull’etichetta della bevanda è corretta, essendo in linea con il regolamento n. 1333/2008 del Parlamento europeo sugli additivi alimentari. Nell’allegato V si legge che quando vengono impiegati alcuni additivi (vedi tabella in basso) l’etichetta deve riportare a fianco della denominazione o del numero del colorante la dicitura “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” (*). Le sostanze interessate sono sei: Sunset yellow / Giallo tramonto (E 110), Giallo di chinolina (E 104), Carmoisina (E 122), Rosso allura (E 129), Tartrazine (E 102), Ponceau 4R (E 124). Per essere più precisi va detto che la quasi totalità delle bevande tipo “ginger” o “spuma rossa” contengono uno o più di questi coloranti e riportano la scritta in etichetta, quindi forse non si tratta di bevande destinate ai bambini.
Il tema dei coloranti alimentari e del loro consumo da alcune fasce di della popolazione, è sempre attuale e dibattuto. Leggi, pareri e studi scientifici si rincorrono sia a livello europeo che nazionale. Il 27 marzo 2012 il Ministero della salute, ha diffuso la nota n. 10225, sulle “Nuove disposizioni comunitarie riguardanti gli additivi” che a seguito dell’emanazione del Reg. (UE) n. 232/2012, diminuisce le attuali dosi massime di impiego di alcuni coloranti alimentari, ossia il giallo chinolina (E104), il giallo arancio/tramonto S (E110) e il rosso cocciniglia A (E124)”.
Il regolamento entra in vigore a partire dal 1° giugno 2013, data in cui si applicano le disposizioni relative al Regolamento (UE) n. 1129/2011, che riporta l’elenco degli additivi alimentari consentiti dall’Unione europea. La nuova norma riduce la dose giornaliera accettabile (DGA), espressa in mg/kg di peso corporeo al giorno, come indicato nella tabella sotto riportata.
Nel mese di luglio del 2014 l’Efsa ha rivalutato la sicurezza del giallo tramonto E110 incrementando la dose giornaliera ammissibile (DGA) da 1 a 4 mg/kg p.c./giorno, quadruplicando la quantità massima che suggeriva nel parere del 2009.
Una volta autorizzati, i coloranti alimentari sono classificati in base alle loro caratteristiche tossicologiche, in:
- coloranti alimentari autorizzati “quantum satis” (quanto basta), utilizzabili in quantità non superiori a quelle necessarie per ottenere l’effetto tecnologico desiderato e a condizione che i consumatori non siano indotti in errore. Per questi coloranti non è prevista una quantità massima;
- coloranti alimentari con limite massimo combinato, che possono essere utilizzati soltanto entro i limiti massimi definiti nella normativa comunitaria.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Gli aperitivi e molte bevande spiritose sono tutti colorati con i coloranti “azoici” sospettati di intervenire nelle sindromi di iperattività o di carenza di attenzione nei bambini, ma questi prodotti non riportano mai la dicitura obbligatoria in quanto godono di una deroga che permette alle bevande alcoliche (che quindi non sono destinate ai bambini) di omettere tale avvertenza.
Secondo il mio parere, sarebbe invece il caso di scriverlo su TUTTI i prodotti che contengono coloranti azoici, in quanto anche un’adulto dovrebbe essere libero di valutare se bere o meno un prodotto contenente una sostanza potenzialmente pericolosa, anche se solo per i bambini.
Una flessione nelle vendite di prodotti con coloranti azoici, dovrebbe spingere i produttori a cambiare formulazione ed utilizzare coloranti più sicuri.
sono sempre del parere che meno sostanze artificiali si introducono con l’alimentazione e meglio è per la nostra salute.