Le principali compagnie produttrici di bibite gassate e zuccherate s’impegnano a ridurre del 20%, entro il 2025, le calorie provenienti dalle bibite consumate dagli americani. Lo hanno annunciato l’Alliance for a Healthier Generation, costituita dall’American Heart Association e dalla Clinton Foundation, e l’American Beverage Association, con un’inserzione a pagamento di una pagina sul New York Times, insieme a Coca-Cola, PepsiCo e Dr Pepper Snapple. Tra le misure previste, ci sono la riduzione della capacità di bottiglie e lattine e l’incentivazione al consumo di acqua e di bevande a basso contenuto calorico. Secondo la presidente dell’American Beverage Association, Susan K. Neely, si tratta di un’iniziativa che contribuirà a trasformare il panorama delle bibite in America e rappresenta il più grande sforzo su un singolo tema che un settore industriale abbia mai fatto per aiutare a combattere l’obesità.
Il Wall Street Journal fa notare che quest’annuncio rappresenta un implicito riconoscimento, da parte dell’industria delle bibite gassate e zuccherate, che i principali prodotti di Coca-Cola, PepsiCo e Dr Pepper hanno giocato un ruolo nell’aumento dei tassi di obesità. In passato, Coca-Cola aveva sostenuto che gli americani dovevano fare più esercizio fisico, non bere meno bibite. Secondo Marion Nestle, nutrizionista dell’Università di New York, l’annuncio dell’industria delle bibite è solo una strategia di pubbliche relazioni, dato che, per raggiungere l’obiettivo che si sono proposte, le aziende non devono fare nulla, visto il costante calo di vendite delle bibite zuccherate, ma anche quelle in versione “diet”, che si registra dal 2000.
Beniamino Bonardi
Un articolo molto interessante sulla crisi delle bevande zuccherate negli USA sostituite in parte da Red Bull, tratto da una nota pubblicata su Bloomberg Businessweek, si trova sul sito ilpost.it
http://www.ilpost.it/2014/09/09/coca-cola-problemi-economici/ .
Dall’articolo riprendiamo questa frase.
“Per anni le vendite delle bibite gassate sono aumentate: alla fine degli anni Settanta l’americano medio ne beveva il doppio rispetto a dieci anni prima. E negli anni Ottanta i consumi di bibite superarono quelli dell’acqua del rubinetto. Nel 1998 in media ogni americano ne beveva 211 litri in un anno: dall’anno successivo però le vendite sono rimaste stabili per qualche anno. Secondo Indra Nooyi, amministratore delegato di PepsiCo «… se si lascia proseguire questa tendenza per altri tre o cinque anni, i consumatori abbandoneranno le bibite».
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Bevete La Coca Cola Zero…non ha calorie ed è buona ugualmente
Io direi bevete acqua, con un po’ di limone, è molto più buona della Coca Cola Zero, non è strapiena di dolcificanti chimici come la Coca Cola zero, e col limone vi pigliate anche un po’ di vitamina C.