Giovane donna esamina l'etichetta di uno yogurt da bere, kefir o latte davanti al banco frigo di un supermercato; concept: etichette

Gli alimenti proteici sono sempre più numerosi sugli scaffali dei supermercati. Non parliamo della bresaola o del Parmigiano, naturalmente ricchi di proteine, ma di quelli che dichiarano la ricchezza proteica sulla confezione, ne contengono quantità superiori alla media dei prodotti analoghi e sono indicati a volte anche come High Protein o HP. In queste pagine ne abbiamo parlato circa due anni fa (leggi qui) e all’epoca le referenze nei supermercati non erano tanto numerose: yogurt, barrette, gelati. Oggi, oltre a un vasto assortimento di creme, dessert e bevande, troviamo prodotti come pancake, frullati e cracker. Anche lo stracchino e le piadine sono proposti in versioni proteiche.

Il successo del settore è confermato anche da una ricerca di Gfk Italia Consumer Panel, secondo la quale circa 7,4 milioni di famiglie hanno acquistato alimenti proteici nell’anno terminante a settembre 2022. Ma ciò che colpisce di più è la tendenza in crescita: la penetrazione dei prodotti rilevati (cioè il numero di famiglie che li hanno acquistati almeno una volta in un anno) è passata dal 7% nel 2020, al 15% nel 2021 e al 29% nel 2022. I più affezionati – 2 milioni di famiglie – acquistano i prodotti ad alto contenuto proteico quasi 16 volte all’anno, per una spesa media di 68 € e sono responsabili di poco meno dell’80% del fatturato del settore.

Donna mangia uno yogurt in vasetto di plastica
L’offerta di prodotti ad alto contenuto di proteine è sempre più vasta e si è allargata oltre gli yogurt e i latticini

Anche se sono veramente numerosi, tentiamo una panoramica dei prodotti che entrano in questa categoria. Nei banchi frigo spicca la linea HiPro di Danone, con confezioni a fondo nero, che suggeriscono uno stile di vita maschile e sportivo. Questa comprende una vasta gamma di prodotti a base di latte, da bere oppure da consumare al cucchiaio, come yogurt, creme o dessert, in diversi gusti. Ciò che viene evidenziato sull’etichetta è sempre il contenuto proteico, che, per una confezione, va da 15 a 48 g.

Sono molte, però, le marche che producono alimenti HP. Cameo propone creme dessert, mousse e drink a base di latte e caffè, ma anche creme spalmabili, muesli, preparati per pancake e per frullati: tutto ad alto contenuto proteico. A marchio Müller troviamo yogurt e mousse ricche di proteine, mentre Yomo offre High Protein Kvarg, formaggio fresco magro, ad alto contenuto proteico, privo di lattosio, con edulcoranti, in gusti ‘sportivi’ come caramello salato, cookies e burro di arachidi.

Gli yogurt proteici sono di solito a base di latte magro, prodotti con procedimenti che aumentano la percentuale di proteine mentre abbattono i grassi. In questi casi, se scegliamo uno yogurt bianco, generalmente non sono presenti additivi, mentre i gusti alla frutta contengono spesso aromi, addensanti ed edulcoranti. Il primo ingrediente delle creme dessert, di solito, è il latte scremato (tranne che nella mousse Müller in cui è l’acqua) e la ricchezza proteica è dovuta all’aggiunta di proteine estratte dal siero di latte. Essendo destinati a un pubblico di ‘salutisti’, che preferiscono una dieta povera di zuccheri e grassi, questi prodotti di solito non contengono zucchero aggiunto ma piuttosto edulcoranti, inoltre possono contenere aromi, addensanti, stabilizzanti o emulsionanti che migliorano sapore e consistenza.

Assortimento prodotti della linea HiPRO Danone ad alto contenuto di proteine
Confezioni nere per la linea HiPro di Danone

Il marchio Milk propone kefir e creme a base di latte e proteine del latte. Bella Vita (marca Meran) è una bevanda a base di latte fermentato, con proteine del latte, frutta, aromi ed edulcoranti. Valfrutta propone frullati ‘proteici‘, in diversi gusti, in cui la base, data da miscele di succhi e puree di frutta, è arricchita con proteine vegetali ricavate dal frumento (1,6-1,8%) oltre a ingredienti come avena, mandorle o nocciole.

Un altro prodotto da bere è Pro Up (marchio Eurovo): presentato in rete come “la prima bevanda proteica senza latte”, è a base di albume d’uovo (76%), arricchito da ingredienti diversi a seconda dei gusti (mirtillo, lime e zenzero, cioccolato e cookies, oppure caffè) e completato con fibra di agrumi, aromi naturali, vitamina H, sucralosio come edulcorante e sorbato di potassio come conservante. Senza grassi, senza latte, senza zuccheri aggiunti e senza glutine, fornisce il 40% del fabbisogno proteico medio giornaliero.

Troviamo alimenti proteici anche nel settore dei prodotti da forno. Amadori propone un preparato per pancake proteici, pronto all’uso, i cui primi ingredienti sono yogurt greco e albume d’uovo. Abbiamo visto anche: una piadina proteica, a marchio Loriana, arricchita con farina di ceci; cracker proteici, come quelli a marchio Misura con 16% di farina di soia; biscotti, come i Galbusera Protein, con proteine del frumento e granella di soia. Ad arricchire la gamma, il preparato per polenta Valsugana, reso proteico dall’aggiunta di farina di lenticchie rosse (35%) e di ceci (7%), le gallette Super Protein a marchio Fiorentini, prodotte con un 90% di farina di lenticchie rosse, e le patatine 28 Protein Sport Chips a marchio Náttúra, con un 27% di proteine isolate della soia.

Piadina con salame e rucola su tagliere di legno, accanto a ciotole con salame e rucola, saliera e pepiera
Da qualche tempo si trovano prodotti proteici anche nei settori dei prodotti da forno, degli alimenti secchi e dei preparati

Vale la pena acquistare questi prodotti? Abbiamo chiesto un parere a Stefania Ruggeri nutrizionista e ricercatrice del Crea-Alimenti e nutrizione.
“Direi proprio di no. – Dice Ruggeri – Nella maggior parte dei casi sono alimenti ultraprocessati e contengono molti ingredienti, tra cui edulcoranti e addensanti, sostanze il cui consumo quotidiano, secondo gli studi scientifici più recenti, aumenta il rischio di molte malattie a carattere cronico-degenerativo e riduce l’aspettativa di vita.  Inoltre, sono molto costosi e i vantaggi per la salute non ci sono, a parte alcune eccezioni. Alcuni yogurt bianchi (Arborea, Ayo yogurt, Milk, Pro High Protein), per esempio, non contengono additivi e potrebbero essere utili nell’alimentazione degli anziani che vanno incontro a sarcopenia (perdita della massa muscolare) e le cui diete spesso sono povere di nutrienti. Sono adatti a questa popolazione anche perché morbidi e facilmente consumabili; se abbiamo un anziano in famiglia, in ogni caso, ricordiamoci di scegliere quelli senza additivi e aggiungiamo della frutta morbida per renderli più gradevoli”.

Abbiamo bisogno nella dieta di un’elevata quantità di proteine?
“In generale no. – Fa notare Ruggeri – Numerosi studi mostrano che, nei paesi occidentali, molti adulti e purtroppo anche molti bambini assumono una quantità di proteine decisamente più elevata del reale fabbisogno. I Livelli raccomandati di energia e nutrienti (Larn), redatti dalla Società italiana di nutrizione umana, indicano, come quantità giornaliera di proteine necessaria al nostro organismo, 0,9 g per chilogrammo di peso corporeo, quindi, se sono una donna e peso 54 chili, il mio fabbisogno proteico giornaliero sarà pari a circa 49 g. Questa quota è raggiunta facilmente con una buona alimentazione: per esempio consumando un bicchiere di latte, del pane integrale e qualche noce o mandorle a colazione, una pietanza a pranzo con un cereale integrale o pseudocereale (per esempio quinoa o grano saraceno), uno yogurt al pomeriggio e una porzione di pesce, carne o uova o legumi, a cena. Ovviamente sempre aggiungendo verdure e frutta”.

Abbiamo visto anche prodotti da forno come cracker e piadine e addirittura delle patatine. Possono essere interessanti?
“Il mio consiglio è di fare sempre attenzione sia alla lista degli ingredienti che alla tabella nutrizionale: – dice Ruggeri – la maggior parte di questi prodotti apportano una certa quantità di carboidrati e spesso anche zuccheri semplici, quindi non sono in realtà alimenti proteici.  Farei un discorso diverso per gli snack a base di farina di legumi che spesso non contengono additivi e possono essere degli ottimi sostituiti dei più diffusi snack dolci e salati. Mangiare un po’ meno, in modo appropriato e fare attività fisica rimangono gli unici segreti per rimanere in forma e vivere a lungo.”

Senza dimenticare che, come il contenuto proteico, anche i prezzi di questi prodotti (vedi tabella) sono più alti della media dei prodotti analoghi.Tabella proteine prodotti al cucchiaio 1Tabella proteine prodotti al cucchiaio 2

Tabella prodotti da bere proteine Milk Pro Up ValfruttaTabella proteine prodotti da bere

tabella proteine altri prodotti 1tabella proteine altri prodotti 2(*) Nota: Prezzi rilevati sui siti delle principali catene di supermercati.

© Riproduzione riservata Foto: Danone, Depositphotos

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gianni
gianni
4 Luglio 2023 13:19

La domanda del titolo è legittima e con risposte molto vaghe, al momento.
Poi ci sarebbe da trattare il problema dell’evidenza che troppe proteine fanno male, anche in questo caso non vedo molto interesse nella illuminazione dei rischi concreti.

Ulisse
Ulisse
Reply to  gianni
5 Luglio 2023 12:49

Perché fanno male? Quali sono i rischi concreti?

Valeria Nardi
Reply to  Ulisse
10 Luglio 2023 11:02

Gentili Gianni e Ulisse, i fabbisogni di proteine, come degli altri nutrienti, sono calcolati, per le diverse fasce di età, in base alla letteratura scientifica disponibile. Questi fabbisogni esprimono quindi quelle che sono le proporzioni “ideali” fra nutrienti, in base alle conoscenze scientifiche condivise. Se ci allontaniamo da queste proporzioni, aumentando l’apporto di proteine rispetto a quello di carboidrati, se lo facciamo in modo deciso e per un tempo prolungato, possiamo incorrere in squilibri nutrizionali, quindi carenze di altri nutrienti.
I rapporti fra nutrienti della dieta mediterranea sono riconosciuti come ottimali per prevenire una serie di patologie molto diffuse. Allontanandoci da questo schema, come accade se privilegiamo le proteine rispetto ai carboidrati, ci allontaniamo da un modello “positivo”.
La carenza proteica è un rischio piuttosto comune negli anziani, per i quali si raccomanda un apporto più elevato. Nel resto della popolazione, in linea generale non si riscontrano carenze proteiche, quindi non si evidenzia la necessità di consumare degli alimenti arricchiti in proteine, in particolare quando questi sono ricchi di additivi di vario genere, visto che è noto che gli alimenti ultratrasformati hanno effetti negativi per la salute.

giova
giova
Reply to  Ulisse
27 Luglio 2023 12:06

Da lontane e quindi non aggiornate reminescenze di studi di gioventù, ricordo che mi avevano insegnato che l’apporto eccessivo di proteine, in particolare quelle di origine animale, appesantivano il lavoro dei reni. E che alcune patologie, ad es. la gotta, erano correlate all’eccesso di proteine animali. Ma la dottoressa Nardi è più aggiornata.

Valeria Nardi
Reply to  giova
27 Luglio 2023 12:35

È così, un eccessivo consumo di proteine comporta un aumento dell’impegno epatico e renale. Nei soggetti sani, visto che questi organi riescono ad adattarsi rapidamente ad un maggior impegno, non comporta un serio rischio per la salute. Ma ci sono anche altre criticità. Ad esempio il rischio di espellere troppo calcio con le urine, occorre quindi aumentare i consumi di acqua e bilanciare l’apporto nutrizionale. Ovviamente è sempre importante rivolgersi al proprio medico di base o a uno specialista per individuare una corretta e adeguata indicazione alimentare.

Valeria Nardi
Reply to  gianni
10 Luglio 2023 11:01

Gentili Gianni e Ulisse, i fabbisogni di proteine, come degli altri nutrienti, sono calcolati, per le diverse fasce di età, in base alla letteratura scientifica disponibile. Questi fabbisogni esprimono quindi quelle che sono le proporzioni “ideali” fra nutrienti, in base alle conoscenze scientifiche condivise. Se ci allontaniamo da queste proporzioni, aumentando l’apporto di proteine rispetto a quello di carboidrati, se lo facciamo in modo deciso e per un tempo prolungato, possiamo incorrere in squilibri nutrizionali, quindi carenze di altri nutrienti.
I rapporti fra nutrienti della dieta mediterranea sono riconosciuti come ottimali per prevenire una serie di patologie molto diffuse. Allontanandoci da questo schema, come accade se privilegiamo le proteine rispetto ai carboidrati, ci allontaniamo da un modello “positivo”.
La carenza proteica è un rischio piuttosto comune negli anziani, per i quali si raccomanda un apporto più elevato. Nel resto della popolazione, in linea generale non si riscontrano carenze proteiche, quindi non si evidenzia la necessità di consumare degli alimenti arricchiti in proteine, in particolare quando questi sono ricchi di additivi di vario genere, visto che è noto che gli alimenti ultratrasformati hanno effetti negativi per la salute.

gianni
gianni
7 Luglio 2023 21:26

https://www.medicalnewstoday.com/articles/colon-cancer-might-dietary-changes-help-starve-tumors
https://www.mayoclinichealthsystem.org/hometown-health/speaking-of-health/are-you-getting-too-much-protein
https://www.health.harvard.edu/nutrition/when-it-comes-to-protein-how-much-is-too-much

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4045293/
“”””I risultati del presente studio suggeriscono che attualmente non esiste una base scientifica ragionevole nella letteratura per raccomandare il consumo di proteine al di sopra dell’attuale RDA (dieta ad alto contenuto proteico) per adulti sani a causa dei suoi potenziali rischi di malattia”””””
Di disordini attribuibili ce ne sono indicati alcuni:
disturbi dell’omeostasi ossea e del calcio
disturbi della funzione renale
aumento del rischio di cancro
disturbi della funzione epatica e altro.
Tutto scritto nero su bianco, basta soltanto leggere.

Paolo
Paolo
27 Luglio 2023 09:04

Permettetemi di fare notare che buona parte di questi alimenti dannosi si possono fregiare di un bel nutriscore A (tanto ne mangerò più di 100 grammi)

Accatagliato
Accatagliato
27 Luglio 2023 10:53

Per assumere una dieta sana la (maggioranza della) popolazione italiana dovrebbe semplicemente mangiare meno. I prodotti in vendita tendono invece al contrario e cioè, per vendere, a farne mangiare sempre di più.
Con strategie le più varie (senza questo o senza quello, ricchi di questo o ricchi di quello) tutti i prodotti vengono studiati con il medesimo obiettivo: vendere.
Forse bisognerebbe seriamente regolamentare la pubblicità degli alimenti e non solo di certi specifici quali l’alcol.

giova
giova
Reply to  Accatagliato
27 Luglio 2023 12:09

Condivido l’analisi ma la proposta per risolvere il problema la trovo irrealistica

Adriano Borelli
Adriano Borelli
27 Luglio 2023 11:21

Buongiorno, ho letto con attenzione la riflessione, citando i larn! Si dimentica che l’alimentazione corretta ed equilibrata è stata modificata più volte dall’Oms dove si indica che il totale delle calorie che necessitano dovrebbero essere indicativamente cosi suddivise:
55% da carboidrati
30% da grassi
25% da proteine
la mancanza di proteine (muscoli) porta inevitabilmente alla sarcopenia!!
un eccesso di carboidrati porta alla obesita!

Raffaele
Reply to  Adriano Borelli
27 Luglio 2023 16:27

Le proteine sono composte da amminoacidi che possono essere anche di scarso valore. L’uovo ha proteine di alto valore nutrizionale perché formate da amminoacidi essenziali, ma purtroppo per l’industria alimentare rende poco. Più conveniente usare amminoacidi poco dichiarati in prodotti molto pubblicizzati. È il business agroalimentare.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Adriano Borelli
25 Agosto 2023 17:04

Bisogna correggere le proteine:

55% da carboidrati
30% da grassi
e un 15% da proteine (non 25%).

“Un eccesso di carboidrati porta all’obesita” … dipende …
se sono zuccheri semplici aggiunti si favorisce l’obesità ma se i carboidrati provengono da amidi in alimenti semplici o poco trasformati (legumi, pasta, mais, riso, cus cus, patate lesse …) non è vero!

Ad esempio le popolazioni che consumano più riso al mondo hanno uno dei più bassi tassi di obesità.

Gli abitanti delle Blue Zones (popolazioni più longeve al mondo) hanno una percentuale di energia da carboidrati intorno al 65% (quindi ben oltre il 55%).

I guru delle diete low carb (alcuni adesso si fanno chiamare “giornalisti scientifici” SIC!) continuano ad inquinare i pozzi dell’informazione per poter vendere i loro integratori.

enzo colombo
enzo colombo
28 Luglio 2023 09:03

Segnalo la positiva esperienza con il ‘Frullato proteico’ Valfrutta quale supporto per l’alimentazione e idratazione di Anziano allettato e disfagico. Addirittura la consistenza particolarmente densa consente di evitare l’aggiunta di addensante e di utilizzarlo come bevanda cosi’ come viene commercializzato o diluendolo( 3:1 nel mio caso)con acqua(gli integratori proteici per l’anziano,e gli addensanti per liquidi sono venduti a prezzi esorbitanti).

A.R.
A.R.
7 Agosto 2023 10:21

Potrei sapere, in particolare, a quali addensanti ci si riferisce, nella frase: “…addensanti, sostanze il cui consumo quotidiano, secondo gli studi scientifici più recenti, aumenta il rischio di molte malattie a carattere cronico-degenerativo e riduce l’aspettativa di vita.”?

Valeria Balboni
Valeria Balboni
Reply to  A.R.
12 Agosto 2023 11:33

Gentile A.R., non parlerei di qualche addensante in particolare, ma piuttosto del fatto che molti di questi prodotti contengono diversi additivi. Si possono considerare alimenti ultra-trasformati quindi non è consigliabile un consumo molto frequente perché ricerche recenti associano un consumo elevato di alimenti di questo tipo a una maggior incidenza di diverse patologie (ne abbiamo parlato qui https://ilfattoalimentare.it/attenzione-ultra-trasformati-nuovi-studi-danni-cardiovascolari-intestino.html).