Se in molte occasioni congelare gli alimenti è un’ottima idea per evitare sprechi e risparmiare tempo, qualche volta la procedura può rivelarsi inadeguata. Infatti non tutto può finire nel congelatore, in particolare frutta e verdura ricca di acqua e altre preparazioni che abbondano di grasso, rischiano di perdere la giusta consistenza o il sapore. Bisogna poi ricordarsi che congelare e surgelare non sono sinonimi.
Quelli che acquistiamo al supermercato sono alimenti “surgelati” (leggi approfondimento), che attraverso tunnel di raffreddamento molto efficaci raggiungono temperature inferiori a -18°C in tempi ridottissimi. Questo sistema favorisce la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, mantenendo quasi inalterate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali rispetto al prodotto fresco.
A casa invece il cibo viene “congelato” nel freezer. Il processo è simile, cambiano solo le temperature che sono più alte e anche i tempi di raffreddamento si allungano rispetto alla surgelazione. In questo modo all’interno del prodotto si formano cristalli di ghiaccio di maggiori dimensioni che perforano le pareti cellulari provocandone la rottura e la fuori uscita di liquido intracellulare. Per questo motivo alcuni alimenti congelati in casa, quando vengono riportati a temperatura ambiente, presentano una struttura alterata o non mantengono le caratteristiche del pre-congelamento.
Ricordiamo che gli alimenti si possono conservare nel freezer di casa dai tre ai sei mesi, a seconda del tipo di cibo e della temperatura che riesce a mantenere l’elettrodomestico, ma per tutti vale una regola importante: sia i congelati sia i surgelati non possono più essere ricongelati.
Per i motivi che abbiamo riportato di seguito una lista dei cibi che non andrebbero congelati a casa.
Le uova: se sono crude il guscio non tollera la bassa temperatura e potrebbero scoppiare, mentre se sono cotte diventano gommose. Volendo si possono rompere, sbattere e quindi congelare.
Le salse e le creme: si altera la consistenza e il sapore, soprattutto di quelle preparate con le uova.
Verdure a foglia verde e insalate (lattuga, cicoria, crescione): una volta tirate fuori dal freezer risultano come “appassite”.
Meloni, cocomeri, cetrioli, mele, uva, ananas… hanno troppa acqua, così come gli agrumi, che però possono essere conservati se prima trasformati in succo.
Pomodori, melanzane, cipolle: anche questi ortaggi sono ricchi di acqua quindi è meglio prima cuocerli e poi congelarli sotto forma di sughi o contorni.
Patate: non vanno congelate né crude né cotte, una volta fuori dal freezer, sarebbero troppo pastose e anche in questo caso si perderebbe la consistenza. Congelare le patate non ha molto senso visto che si conservano a lungo se tenute in un posto fresco e buio (non nel frigo!)
Insaccati: perdono le loro caratteristiche organolettiche e sapore.
Fritti: patatine, frittelle, cibi impastellati non si possono congelare. Perderebbero la consistenza croccante.
Formaggi grassi (gorgonzola, taleggio, brie, camembert) e quelli morbidi come lo stracchino non vanno nel freezer. Sarebbe meglio evitare la congelazione anche di quelli stagionati che tendono a “polverizzarsi”.
Yogurt, panna da montare, latte e ricotta: diventano granulosi, e non si possono più consumare tali e quali, ma possono essere usati per cucinare, mentre invece il burro non soffre la congelazione e può essere una buona idea per conservarlo in monoporzioni.
Pasta e riso: si possono congelare ma forse non vale la pena, perché diventano molli e dopo andrebbero comunque“riarrangiati”.
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[sostieni]
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Per esperienza personale con le patate faccio l’esatto opposto e mi trovo bene. Le metto a lessare e gli faccio fare mezza cottura, le pelo le taglio a cubetti, le metto nel vassoio di alluminio e le congelo, portando alla massima potenza di congelamento il freezer (sul simbolo del fiocco di neve). Quando decido di mangiarle, metto il vassoio delle patate direttamente in forno (quindi ancora congelare) con la funzione grill + ventilato. In mezz’ora ho patate croccanti fuori e morbide dentro. In casa non ho un posto fresco, buio e asciutto dove tenere le patate che puntualmente sviluppano le radici e quindi molto meglio tenerle in frigo.
Comprendo il fatto di semplificare la lettura al lettore, ma è bene ricordare che la ricotta non è un formaggio per non creare confusione
Abbiamo spostato la ricotta con gli altri latticini, in modo da non creare confusione.
In una dimostrazione, contro ogni mio credo ho visto abattere salumi ( in realtà l’ intera tartina con sopra la fetta di salame) e riportarli a temperatura ambiente senza che perdessero alcuna proprietà. Lo si può fare solo con abbattitori professionali però. La ricotta pastorizzata o ci.u questo scottata può essere abbattuta senza grossi problemi.
Confermo la possibilità di congelare le uova sottoforma di preparato per frittata. L’importante, poi, è scongelarlo a temperatura ambiente e versarlo direttamente nella padella.
In realtà sarebbe sempre meglio scongelare sempre i cibi (quelli che non passano direttamente in padella) nel frigorifero, a non a temperatura ambiente.
E’ vero ma personalmente trovo troppo lento lo scongelamento del preparato per frittata nel frigo. Il fatto di dover attendere che tutto il nucleo si scongeli allunga i tempi tanto da incappare, a mio avviso, in due situazioni: si lascia il preparato scongelato troppo tempo nel frigo, favorendone la proliferazione batterica pur rallentata dalla temperatura del frigo stesso, oppure il preparto non si scongela completamente dando luogo a “grumi”.
Diversamente uno scongelamento a temperatura ambiente crea la situazione di scioglimento ottimale in poche ore lasciando il prodotto virtualmente a temperatura zero gradi, a patto di sincronizzare il momento di avvenuto scioglimento con il momento di cottura.
Del tutto personale, intendiamoci, lo scongelamento dei cibi in frigo è sempre preferibile.
Formaggi: da una vita, quando vado in Val d’Aosta, faccio il pieno di fontina, in pezzi da 2 – 3 etti, poi a casa la congelo. Quando la scongelo per mangiarla, risulta perfetta al gusto e nella consistenza. Provare per credere.
L’unica cosa che succede è che la leggera crosta tende a staccarsi: ma è un problema, questo?
Congelo il latte, fresco e intero, da almeno 30 anni. Quando lo si scongela, basta agitarlo nella bottiglia prima di consumarlo.
Ci terrei a precisare che non è del tutto corretto dire che il congelamento prevede temperature diverse: l’obiettivo finale sono sempre i -18°C, ovviamente come detto cambiano i tempi per ottenere questa temperatura.