Donna asiatica con grembiule da cucina e sguardo dubbioso tiene in mano una padella antiaderente e una padellina di ghisa; concept: padelle

Per comprare una buona padella bisogna spendere un patrimonio? Non necessariamente. Lo rivela un test della rivista francese Que Choisirche ha messo alla prova 12 modelli di padelle antiaderenti, con rivestimento in teflon e in ceramica, e altri 20 di acciaio e ghisa, tutte adatte alla cottura a induzione, con prezzi che oscillano tra i 16,99 della padella Ikea 365 ai 312 della Mauviel M6S. In entrambe le categorie, i prodotti migliori in assoluto sono padelle del marchio belga Beka da circa 70 euro.

Il test è stato condotto valutando le performance in cottura, la facilità di pulizia, la velocità di riscaldamento, la sicurezza termica, la solidità, la comodità dell’impugnatura, la resistenza alle cadute e quella agli shock termici. In particolare, la prova di cottura è stata realizzata preparando tre ricette: le crêpes, le patate saltate in padella con un filo d’olio e gli hamburger cucinati senza grassi aggiunti.

Padella con verdure e funghi a tocchetti su piastra a induzione, accanto a pomodori, peperoncini, cetriolo e erba cipollina
Que Choisir ha testato 12 padelle antiaderenti, 10 con rivestimento in Teflon e due in ceramica

Padelle antiaderenti

Tra le padelle antiaderenti, come detto, il prodotto migliore è la Beka Chef con rivestimento in Teflon da 79 €, seguita dalla più economica Tefal Ingenio Expertise con manico rimovibile (39 €). Que Choisir ha eletto quest’ultima come “miglior scelta” della categoria, grazie a un’ottima antiaderenza, a una buona resistenza alle aggressioni e agli choc termici, una cottura uniforme, al manico rimovibile dall’impugnatura comoda e alla possibilità di utilizzarla anche in forno. Inoltre, il prodotto ha anche un indicatore di temperatura che facilita la cottura.

La padella Lagostina Salvaspazio (da 100 €), invece, si piazza intorno alla metà della classifica, subito sopra le più costose della categoria, Mauviel M’cook (202 €) e Le Creuset Les Forgées (155 €). Le uniche due padelle con rivestimento in ceramica non hanno ottenuto buoni risultati, piazzandosi nella parte bassa della classifica subito dopo altri due prodotti a marchio Tefal, meno performanti della “miglior scelta” del test.

Padelle in acciaio e ghisa

In questa categoria vince un’altra padella Beka Chef, questa volta in acciaio inox (79 €), premiata per i buoni risultati di cottura, il comfort, la facilità di pulizia e la compatibilità con forno e lavastoviglie. Tuttavia, Que Choisir premia con il titolo di “miglior scelta” anche altre due padelle del marchio belga, la Nomad in acciaio (40 € e terza posizione in classifica) e la Stark in ghisa (69 € e settima posizione). In seconda posizione, invece, troviamo il prodotto più costoso del test, la Mauviel M6S da 312 €.

padella crepes ingredienti
La rivista francese ha messo alla prova anche 20 padelle in acciaio e ghisa

Altre padelle considerate sono Lagostina Salvaspazio in acciaio inox da 145 € (sesta), Tefal Ingenio in acciaio inox con manico rimovibile da 65 € (ottava), Ikea 365 in acciaio inox da 17 € (decima). Nella seconda metà della classifica troviamo Ikea Finmat in rame e acciaio inox da 75 €, Le Creuset Skillet in ghisa da 189 €, Ikea Vardagen in ghisa da 40 € e in acciaio da 35 €.

Le differenze di prezzo

Se il prezzo non è un indicatore determinante della qualità e delle performance delle padelle, come si spiegano queste enormi differenze? In primo luogo tutti i modelli sono compatibili con l’induzione, per cui sono in genere più costosi per la presenza di un disco speciale aggiunto sul retro della padella. I prezzi, poi, dipendono anche dai rivestimenti, dalla tipologia di impugnatura (che possono essere rimovibili o meno), dallo spessore del fondo e dal materiale stesso del prodotto.

Come scegliere

Le padelle più economiche sono in genere quelle di alluminio, apprezzate per la leggerezza e distribuzione uniforme del calore. Un altro materiale molto comune è l’acciaio inossidabile (inox), ideale per rosolare o grigliare con l’uso di grassi, robusto ma cattivo conduttore di calore. Nella maggior parte dei casi, queste padelle hanno un rivestimento antiaderente per impedire la migrazione di metalli nel cibo, ridurre l’uso di grassi e facilitare la pulizia. Il più comune è il Teflon (politetrafluoroetilene), ma da diversi anni si è diffuso anche il rivestimento in ceramica, che però è meno resistente e va incontro ad erosione.

Donna cucina verdure in padella; concept: dieta vegana, dieta vegetariana, dieta plant based
Le padelle in ferro e acciaio sono apprezzate dai cuochi

Le padelle in ghisa sono molto resistenti, conservano bene in calore, ma presentano anche molti difetti: sono costose, pesanti, non tollerano l’uso di detersivi (per cui sono difficili da pulire) e devono essere oliate a ogni utilizzo. Esistono però anche padelle in ghisa smaltate, più facili da gestire. Quelle in rame, invece, si scaldano rapidamente, ma sono care e necessitano di una manutenzione specifica.

Per quanto riguarda le padelle in ferro e acciaio, sono resistenti ai graffi e sono ideali per rosolare, dorare e grigliare, oltre a essere utilizzabili in forno: per questo sono apprezzate dai cuochi. Tuttavia, necessitano di un condizionamento prima del primo utilizzo (per renderle antiaderenti), non possono essere usate per preparazioni acide, devono essere lavate a mano, per poi essere ritirate unte con un filo d’olio per evitare la formazione di ruggine.

In ogni caso, qualsiasi materiale si scelga, con rivestimento antiaderente o meno, con i manici rimovibili per occupare meno spazio oppure no, non bisogna dimenticare di controllare che la padella scelta sia compatibile con il fornello o la piastra di casa, in particolare per l’induzione, sempre più diffusa.

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Maria
Maria
16 Gennaio 2025 09:06

Tutte queste padelle sono senza Pfas e altre sostanze nocive per l’organismo umano?
Grazie

Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
16 Gennaio 2025 15:27

€ 6,80. (Sei e ottanta) da Acqua & Sapone (Nepi). Ce la ho da tre anni. Neanche una riga interna. Se la tratti bene va benissimo.

paolo imarisio
paolo imarisio
Reply to  Tonino Riccardi
17 Gennaio 2025 09:49

e per quanto riguarda la qualità del rivestimento ? pfas, pfoa ecc ……. ?

Gianni
Gianni
16 Gennaio 2025 18:52

Ho eliminato tutte le padelle antiaderenti da anni, ad esclusione di una che uso solo per l’omelette del weekend. Questo sia per eliminare molto facilmente il rischio, seppur bassissimo, associato ai rivestimenti sia per le performance di cottura estremamente migliori.
Sì, serve un pochino di piu di olio, certo, ma si può togliere da un’altra parte.

Sulla cura delle pentole in ghisa, non è strettamente vero che vanno oliate dopo ogni utilizzo. Sicuramente da nuove vanno manutenute bene con seasoning frequenti e anche dopo richiedono un po’ piu di attenzione.
Ma una volta che si è formato lo strato antiaderente, se si utilizza la padella spesso, il seasoning viene in automatico con l’uso.
Per quanto riguarda il lavaggio, acqua, poco sapone per piatti e una spugna tolgono tutto senza rovinare lo strato di olio polimerizzato. Addirittura io uso il lato duro delle Scrub Daddy (decisamente più aggressivo di una spugnetta tradizionale) senza nessun problema.
Poi riporla perfettamente asciutta (io solitamente la riscaldo di nuovo e la abbandono a se stessa fino a che non è bella asciutta e poi la ripongo)

cat
cat
Reply to  Gianni
20 Gennaio 2025 11:01

“seasoning”?

Carla
Carla
17 Gennaio 2025 15:28

E i PFas? Non se ne parla?

Pinuccio
Pinuccio
18 Gennaio 2025 20:40

Que Choisir è francese.
Se uno volesse una do queste pentole le trova in Italia?

giova
giova
18 Gennaio 2025 21:01

Sono perplesso nel leggere che l’acciaio inox ha necessità di un rivestimento in plastica (teflon). Certo, l’uso di utensili in acciaio o alluminio o il lavaggio con spugne o polveri abrasive sul fondo interno della padella crea dei microsolchi che rilasciano nelle cotture successive delle particelle di acciaio. Poi, il teflon, e forse anche i sostituti, essendo più delicato, rilascerà più frequentemente. E non credo – ma non sono un tecnico o un esperto – che sia meno tossico dell’acciaio.

Maria Sara
Maria Sara
19 Gennaio 2025 01:36

L ideale sarebbe scegliere pentole che oltre a non avere pfas e pfoa abbiamo anche zero nickel. Ce ne sono di carine e nemmeno troppo costose. È un articolo interessante ma parziale nel senso che anche volendo scegliere una di queste pentole c’è la determinante degli inquinanti che è elettiva per l’acquisto! Grazie per il contributo

giova
giova
Reply to  Maria Sara
20 Febbraio 2025 10:18

A sul nickel non girano informazioni …

Felice Arcuri
Felice Arcuri
20 Gennaio 2025 11:29

Buongiorno, grazie dell’interessante articolo. L’unico punto che mi lascia perplesso è quando dite che ” (Le padelle in acciaio) hanno un rivestimento antiaderente per impedire la migrazione di metalli nel cibo”. Io ritenevo le padelle in metallo le più sicure proprio per l’assenza di materiale antiaderente che è noto, invece, per contaminare il cibo, soprattutto quando la padella invecchia. Potete dare più indicazioni su dove avete trovato queste informazioni? Grazie mille.

Antonio D'Adamo
Antonio D'Adamo
20 Gennaio 2025 17:51

Il pericolo vero è dato dalla presenza di rivestimenti plastici che rilasciano nel cibo molecole tossiche.I vecchi PFAS come il PFOA,cancerogeno accertato,oggi vengono sostituiti da altri nuovi PFAS che però non sono ancora stati studiati e quindi non sappiamo ancora nulla sulla loro eventuale tossicità.Sarebbe bene, quindi, non usarli finché non ne sappiamo di più.

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