centri commerciali

cartello coprifuoco quarantena covid-19 stradaLa regione Lombardia dopo la decisione del coprifuoco notturno dalle 23 alle 5 del mattino che inizierà  giovedì 22 ottobre, ha pubblicato una seconda ordinanza il 21 ottobre che riguarda i centri commerciali, i negozi di alimentari e altre categorie commerciali, prevedendo chiusure programmate durante il weekend. La decisione è stata presa considerando il crescente incremento dei contagi, una situazione che fa ritenere necessario adottare provvedimenti urgenti restrittivi, per prevenire i rischi di assembramento e inosservanza del distanziamento interpersonale legate allo svolgimento di attività economiche.

Il provvedimento che ha fatto più scalpore è stato quello sulla limitazioni delle aperture delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali nei fine settimana. Più precisamente nelle giornate di sabato e domenica è disposta la chiusura dei centri commerciali nonché degli esercizi al dettaglio presenti all’interno. La disposizione non si applica alla vendita di generi alimentari, alimenti e prodotti per animali domestici, prodotti cosmetici e per l’igiene personale, per l’igiene della casa, piante e fiori e relativi prodotti accessori, nonché alle farmacie, alle parafarmacie, alle tabaccherie e rivendite di monopoli.

Centri commerciali,  la chiusura nel week-end non si applica agli esercizi che vendono generi alimentari, alimenti e prodotti per animali domestici, prodotti cosmetici e per l’igiene personale…

Altre misure per prevenire l’affollamento all’interno degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e dei punti vendita al dettaglio è di esporre all’ingresso un cartello con il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti. Questi esercizi devono adottare regole di accesso in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. La Regione invita le medie e grandi strutture di vendita a dare priorità, ove possibile, a modalità (app, internet ecc.) di prenotazione dell’accesso all’esercizio.

La nuova ordinanza riscrive e precisa alcuni dettagli sull’attività degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sia su area pubblica che su area privata (fra cui, a titolo esemplificativo, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, chioschi, bar mobili) consentendo l’apertura dalle ore 5.00 sino alle ore 23.00, con consumo al tavolo, e con un massimo per tavolo di sei persone (in tale numero non sono compresi conviventi e congiunti), e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo. Con la chiusura dei pubblici esercizi all’ora stabilita deve cessare ogni somministrazione agli avventori presenti ed effettuarsi lo sgombero del locale. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 23.00, la ristorazione con asporto o con modalità drive-through, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Sono chiusi dalle 18.00 alle 5.00 i distributori automatici cosiddetti “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati, con affaccio sulla pubblica via; tale misura non si applica ai distributori automatici di acqua e di latte e tutti i suoi derivati.

Delivery man holding paper bag with food on white background, food delivery man in protective mask
Sia in Piemonte che in Lombardia resta sempre ammessa la ristorazione con consegna a domicilio

Questi divieti non si applicano agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande presenti sulla rete autostradale, sulle tangenziali e negli aeroporti. È vietata dalle 18.00 alle 5.00 la consumazione di bevande su aree aperte al pubblico, ed è sempre vietato il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico.

Sulla stessa linea della Lombardia, c’è anche il Piemonte che, tra le molte prescrizioni dell’ordinanza emanata il 20 ottobre, ha stabilito la chiusura dei centri commerciali nei weekend. In particolare è stata vietata l’apertura delle grandi superfici di vendita superiori a 1.500 mq nei comuni fino 10 mila abitanti e superiori a 2.500 mq in quelli più grandi. Restano aperti, invece, i negozi di generi alimentari e i supermercati, gli studi medici, i pubblici esercizi, le rivendite di monopoli, le edicole, anche situati all’interno di centri commerciali, e le stazioni di servizio.

Gli esercizi del settore ristorazione possono continuare a operare dalle 5.00 fino alle 24.00 con servizio al tavolo e fino alle 18.00 senza servizio al tavolo, come disposto dal Dpcm del 18 ottobre. Resta sempre ammessa la consegna a domicilio di cibi e bevande e dalle 24.00 alle 5.00 è consentita l’attività di farmacie, aree di servizio e esercizi di ristorazione presenti lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Tuttavia, dalle 21.00 alle 7.00 è vietata la vendita di bevande alcoliche da asporto sia in bar, ristoranti e pub, che in negozi e supermercati, e anche dai distributori automatici.

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