Nei supermercati Carrefour abbiamo trovato altri due esempi di finti pandoro e finti panettone che sembrano non rispettare la norma di legge sulla composizione e sugli ingredienti di questi prodotti dolciari (vedi box). Si tratta del Dolce Natale Milano SZ e del Dolce Natale Verona SZ (vedi foto) prodotti dalla Compagnia Europea Alimenti e Natura di Cassina de’ Pecchi, che nel sito si definisce “azienda leader nella produzione di prodotti salutistici e functional foods”.
Il consumatore distratto leggendo la dicitura “senza zuccheri aggiunti”, riportata con molta evidenza sulle confezioni, può pensare di avere di fronte dei dolci in formato “light” rispetto alla ricetta tradizionale, ma non è così. In realtà i prodotti sono addolciti con un edulcorante chiamato maltitolo al posto dello zucchero. Questa differenza non aiuta le persone attente alla linea, perché l’apporto energetico è di 336 calorie per 100 g, ed è un valore del tutto simile a quelle di un panettone “vero” coem si può dedurre dalle tabelle nutrizionali dell’Istituto nazionale della nutrizione Inran.
A parte il “non-senso” di un panettone o di un pandoro “salutista”, l’unico vantaggio di utilizzare come ingrediente il maltitolo al posto dello zucchero potrebbe interessare i diabetici anche se, secondo gli espe rti, persino loro possono concedersi una fettina di panettone a Natale senza esagerare.
Ma il vero problema di dolci “SZ” è che non rispettano la ricetta tradizionale, che per legge prevede la presenza dello zucchero tra gli ingredienti.
Ilfattoalimentare.it ha interpellato l’Associazione Industrie Dolciarie Italiane che ha confermato il parere negativo già espresso negli anni scorsi sui finti panettoni senza zucchero. L’associazione precisa che la normativa prevede, oltre alla lievitazione naturale, l’impiego esclusivo di uova fresche e di burro in quantità minime definite, e la presenza obbligatoria di zucchero.
C’è un altro aspetto da considerare. Nel Dolce Milano SZ e nel Dolce Verona SZ nella lista degli ingredienti, accanto al burro concentrato, troviamo margarina e altri grassi vegetali: ingredienti non ammessi dalla normativa che prevede solo il burro. Si può sostenere che l’etichetta non indica mai la parola panettone e pandoro, ma la confezione tipica, l’immagine sulla scatola e il collocamento nel punto vendita a fianco degli altri dolci tradizionali possono trarre in inganno.
L’Aidi ricorda che il fine della circolare esplicativa del Ministero dello sviluppo economico n.7021 dovrebbe essere quello di consentire al consumatore di riconoscere a occhio i veri dolci delle feste. Non sembra il caso dei dolci SZ.
Mariateresa Truncellito
La legge
La legge italiana (decreto 22.7.05, ministeri delle Attività produttive e delle Politiche agricole e forestali) non ammette che sullo stesso scaffale del supermercato si trovino i “veri” panettone e pandoro, a lievitazione naturale e con gli ingredienti previsti obbligatoriamente (farina, burro, zucchero, uvetta, uova fresche e canditi) e sosia “poveri” (per esempio, con margarina al posto del burro), nemmeno se si chiamano diversamente.
Inoltre, anche secondo il Ministero per lo sviluppo economico (Circolare 3.12.09, n° 7021) sono “ingannevoli e potenziale fonte di concorrenza sleale le modalità di presentazione dei prodotti di imitazione che richiamano in maniera inequivocabile i lievitati classici di ricorrenza (forma del prodotto, forma della confezione, immagine) e che si distinguono da essi sol o per il fatto di utilizzare, in maniera poco evidente (fondo della scatola, caratteri piccoli, ecc…) denominazioni alternative”.
Perché la legge sia violata, basta che confezione, forma, aspetto, immagine o posizione possa no confondere il consumatore e indurlo a credere che sta acquistando i veri dolci della tradizione natalizia italiana e non delle imitazioni, con ingredienti diversi da quelli previsti. E se la confusione è facile, poco importa che i prodotti si chiamino “dolce da forno” o con altre denominazioni di fantasia. Ilfattoalimentare.it se ne è occupato a proposito dei prodotti natalizi venduti nei supermercati Lidl, successivamente multati.
Per saperne di più:
Panettone e pandoro solo di qualità, la legge vieta le imitazioni. Sanzioni da 3 a 15 mila euro
il fatto che fosse chiaramente scritto senza zucchero,non e stato presi in considerazione.per chi come me,soffre di diabete, questi prodotti non sono altro che una manna per questo tipo di patologia.non e giusto privarci di questi piaceri.e contro i diritti umani privarci di questi piaceri.e ignobile.
Condivido pienamente!! Io sono intollerante al lattosio e al lievito di birra, mia madre è diabetica, questi prodotti da voi definiti finti, per noi sono decisamente importanti!!
in effetti è ridicola questa denuncia di un panettone/pandoro finto. Se per seri problemi di salute non sia possibile mangiare zucchero, che male c’è a vendere prodotti simili ? anzi chi li ha prodotti e venduti a pensato anche a chi ha i problemi legati allo zucchero mentre in questo articolo si parla di prodotto finto… è una presa in giro (eufemisticamente parlando) e insomma lasciateci almeno l’illusione di poter mangiare una fetta di pandoro senza dover rischiare la vita !!!