Dolci, profumate e colorate. Come riporta il mensile francese 60 Millions de Consommateurs, le caramelle tanto amate dai bambini, oltre ad essere delle vere e proprie bombe di zucchero, sono piene di additivi come i gelificanti, gli aromi e soprattutto i coloranti. Tutte queste sostanze sono autorizzatedall’Unione Europea con il regolamento (UE) 1169/2011 e, in generale, non rappresentano un rischio per la salute dei più piccini (e anche degli adulti). Tuttavia, alcuni di quelli presenti presenti nelle caramelle destato preoccupazioni.
Per quanto riguarda i coloranti, un tipo di blu ormai poco diffuso, noto come blu patentato V (E131), presente in alcuni tipi di gelatine, nelle bibite e nei ghiaccioli gusto anice è nel mirino degli esperti. In ambito medico, dove si usa per esaminare il sistema linfatico, sono state osservate reazioni allergiche, anche molto gravi. Nonostante non siano mai state riportate reazioni allergiche per via alimentare, alcuni paesi hanno deciso di vietarne l’uso (Australia, Stati Uniti e Norvegia) e, comunque, se ne sconsiglia l’assunzione ai bambini. Reazioni allergiche possono verificarsi, soprattutto in persone predisposte, anche con il colorante naturale rosso E120, ottenuto da un insetto originario del Sud America, la cocciniglia. Al contrario del blu patentato, l’E120 è molto diffuso e si può trovare oltre che nelle caramelle, anche in succhi di frutta, gelati, creme, yogurt e in bevande analcoliche.
I coloranti caramello E150c ed E150d sono spesso al centro dell’attenzione perché sospettati di essere cancerogeni. In genere sono presenti in alcune caramelle, ma soprattutto nelle bibite a base di cola per via del colore marrone. Per correttezza va precisato che lo Iarc ha classificato il 4-MEI, un loro derivato, come possibile cancerogeno posizionandolo nella categoria 2B. Un altro derivato, il THI, è considerato da alcuni potenzialmente tossico per il sistema immunitario. L’Efsa però rassicura: i livelli di esposizione della popolazione a queste sostanze rientrano nei livelli di sicurezza stabiliti dalla legge.
La rivista 60 millions si pone qualche domanda anche per il colorante biossido di titanio (E171), usato per ottenere un colore bianco brillante in caramelle, dolci e creme, formato in parte da nanoparticelle. Il problema è che un materiale in forma nano presenta proprietà chimiche diverse rispetto alla forma classica, spesso imprevedibili e difficili da studiare. Istituzioni come Efsa e ISS sono impegnate a capire se gli additivi in nanoparticelle siano un rischio per la salute. In questo caso però un parere recente dell’Efsa allontana i sospetti come abbiano scritto in questo articolo.
Ma nelle caramelle non ci sono solo coloranti, artificiali o naturali. Ci sono anche gli acidificanti, come l’acido citrico (E330) e l’acido malico (E329), che possono provocare irritazioni della bocca e della lingua e danneggiare lo smalto dei denti. Oppure gli addensanti che sono stati recentemente sospettati di alterare il microbiota intestinale, causare di infiammazioni intestinali croniche e porre le basi per malattie come l’obesità e la sindrome metabolica.
© Riproduzione riservata
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.