Chissà se la messa al bando dei sacchetti di plastica in Italia funzionerà bene quanto il divieto di fumare nei luoghi pubblici. Di fatto, dal 1 gennaio anche il nostro paese si è finalmente adeguato alla normativa europea: la spesa va trasportata in una shopper di tela o di rete, riutilizzabile più volte (la scelta più ecologica), oppure  in un sacchetto biodegradabile, di carta o di altro materiale – come il mater-B, la bioplastica ricavata da farina o amido di mais, grano o altri cereali – che non rimane nell’ambiente.

Il dubbio sull’efficacia assoluta del bando resta per la spazzatura: la frazione indifferenziata, infatti, continuerà a essere gettata nei sacchi di plastica non riciclabili destinati all’immondizia domestica o in quelli meno resistenti di carta. Entrambi, però, sono a totale carico del consumatore che deve acquistarli per conto proprio (vedi tabella). Quindi, si spera, ne farà un uso più oculato e razionale di quanto non avvenisse con i sacchetti sponsorizzati (e perciò gratuiti o quasi) di negozi e super. Non si sa, però, cosa succederà ai sacchettini trasparenti che si utilzzano al supermercato per pesare e trasportare la frutta e la verdura: ammessi o no?

Il “caro sacchetti”, per altro, fa già discutere. Secondo stime della Coldiretti Lombardia, ogni italiano spenderà in media almeno 30 euro all’anno in più per le buste in materiale biodegradabile, considerando che nei negozi e nei supermercati il prezzo oscilla fra i 10 e i 20 centesimi al pezzo, contro i 4-5 di quelle vecchie in plastica (quindi si passa da 80 a quasi 400 delle vecchie lire). Secondo addetti ai lavori, però, nel giro di qualche mese il costo dovrebbe riequilibrarsi.

C’è un’altra variabile: se nella grande distribuzione il sacchetto di plastica già si pagava da anni, nei negozi rionali – gastronomie, drogherie, fruttivendoli –  normalmente veniva regalato. Ora, dato che le buste in materiale bio costano più del doppio delle altre, è probabile che i clienti dovranno pagarli di tasca loro, direttamente o attraverso rincari delle merci in vendita.

Sempre secondo Coldiretti Lombardia, il costo si può tagliare di oltre l’80 per cento acquistando due o tre borse riutilizzabili in cotone, carta di riso o altro materiale resistente, per circa 3-5 euro, risparmiando così circa 25 euro all’anno sui sacchetti stessi. Per risparmiare ulteriormente, si suggerisce l’utilizzo di borse di paglia o da spiaggia, trolley e scatole di cartone, soprattutto per bottiglie di vino, olio, latte e frutta.

I vecchi sacchetti di plastica possono essere ancora utilizzati e, una volta rotti, gettati nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata. Anche negozi e super potranno smaltire le scorte, fino a esaurimento, distribuendo le buste in maniera gratuita (sullo scontrino la cassiera batte “0” euro)

 Se le nostre abitudini cambieranno, l’ambiente se ne avvantaggerà senza dubbio: gli italiani sono stati fino a oggi tra i massimi utilizzatori in Europa di shopper in plastica, con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa, dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28% di questi sacchetti diventa rifiuto e va a inquinare l’ambiente in modo permanente perché servono almeno 200 anni per decomporli.

Secondo Legambiente, oltre a evitare la loro dispersione nei mari o sulla terra, sostituendo i nostri 300 sacchetti a testa con una decina di borse riutilizzabili potremo risparmiare al pianeta il consumo di oltre 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante emissioni di Co2

Mariateresa Truncellito

foto: Photos.com

 

Costo del sacchetto

(in € a pezzo)

Fino a ieri: ambulanti, negozi e molti supermercati situati in provincia (soprattutto nel sud) gratis
Grandi catene supermercati sacchetto plastica standard 0,04-0,06  
   
Grandi catene supermercati sacchetto plastica grande 0,15
Grandi catene supermercati sacchetto biodegradabile 0,10
Grandi catene supermercati sacchetto carta 0,15-0,25
Sacchetto  nero di plastica per spazzatura domestica. Quelli con i manici costano molto di più. 0,05-0,10
 Borsa in tessuto o  carta di riso  0,5 -1,0 -1,2