La pressione dell’opinione pubblica, meglio ancora se organizzata in lobby e associazioni di consumatori, ottiene risultati tangibili, anche sulle grandi multinazionali. Dopo McDonald’s e Wendy, anche la terza grande catena di fast food americani Burger King ha deciso di eliminare le bibite gassate e dolci dal menu dedicati ai bambini preferendo acqua, o succo di mela, o latte (normale o al cioccolato).
La decisione potrebbe essere presto estesa a tutti i paesi nei quali è presente il colosso dell’hamburger. Sembra un piccolo passo, ma secondo molti nutrizionisti le bibite dolci e gassate sono causa di carie e di aumento di rischio di diabete e malattie cardiovascolari e, infine, sono anche le principali responsabili dell’esplosione di obesità tra i bambini americani, passata –nella fascia di età compresa tra i 6 e i 9 anni – dal 7% del 1980 al 18% del 2012.
In prima linea nella battaglia troviamo il Center for the Science in the Public Interest, che in questo caso ha fatto propria una campagna lanciata da un’associazione di mamme, la MomsRising, con migliaia di volontari impegnati da due anni nei ristoranti. Alla fine è arrivato il risultato, i menu perbambini non comprenderanno automaticamente le soda, che resterà disponibile su richiesta.
Secondo Margo Wootan, direttore del CSPI, si tratta di un cambiamento importante, che consentirà ai genitori di dire più facilmente no alle richieste dei figli, e permetterà di evitare l’abitudine a pasteggiare con le bevande dolci. Sempre secondo la Wootan, l’offerta di bevande dolci nei fast food ha sempre reso molto più difficile lo sforzo di chi cerca di aiutare gli americani a modificare le proprie abitudini . Ora i messaggi dei nutrizionisti saranno forse recepiti meglio, perché non contraddetti dal marketing.
Il prossimo obbiettivo sono le altre grandi catene che, per il momento, fanno orecchie da mercante e, in particolare, Applebee, una delle più diffuse. Ma il vento sta cambiando, e presto potrebbe convincere anche i singoli ristoranti, a evitare l’offerta routinaria di soda, lasciando le bibite dolci solo ad alcune sporadiche occasioni.
Agnese Codignola
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Ottima iniziativa.
Ma bisogna avere anche memoria storica 🙂
http://www.ilfattoalimentare.it/succo-mele-bocciato-studio-americano-contiene-arsenico-zuccheri-calorie.html
Anche il latte, al cioccolato poi, non è certo un alimento adatto ad un pasto… La cosa a cui non si pensa mai è che si potrebbero anche bere le bevande gassate in questi fast food perché, il mangiare un panino dovrebbe essere l’eccezione all’alimentazione e non la quotidianità. Uno strappo alla regola ci sta. O no?