Un lettore ci ha segnalato dei biscotti che vengono presentati con delle caratteristiche “artigianali” e locali, mentre tra gli ingredienti c’è qualche sorpresa…
La lettera sui biscotti
Seguo con interesse la vostra testata online e vedo che spesso riuscite a fare chiarezza su alcuni dubbi che i consumatori vi manifestano circa le modalità di etichettatura dei prodotti alimentari. A questo proposito vi segnalo la confezione di biscotti “Il Gusto Contadino” di Via Alto Adige 242 a Trento (private label dei supermercati del gruppo Poli) e che presenta il prodotto con il nome “Il gusto contadino – biscotti artigianali”.
Proprio a fianco del nome del prodotto appaiono due pittogrammi, uno in basso a destra con l’indicazione “uova fresche “ un altro, in posizione maggiormente visibile a sinistra con l’indicazione “burro fresco trentino”. Medesima stampigliatura è presente anche sul retro della confezione dove, in basso e in piccolo sono scritti gli ingredienti: come terzo ingrediente, dopo la farina di frumento e lo zucchero, sono indicate solo uova fresche (e non anche in polvere) ma, come quarto ingrediente la margarina vegetale (tra l’altro soprattutto palma che di Gusto contadino non ha niente…) e soltanto come quinto ingrediente il burro (3%).
Il burro contiene l’80% di grassi, quindi i grassi ad esso imputabili sono 3*0,8 = 2,4%. Poiché i grassi totali sono indicati nella proporzione del 15%, si deduce che i grassi diversi dal burro sono circa (alcuni possono derivare dal tuorlo delle uova) 15 – 2,4 = 12,6%, per lo più imputabili quindi alla margarina.
Vi chiedo se sia corretto far risaltare nella parte visibile dell’etichetta l’uso di burro fresco trentino quando negli ingredienti non solo non è indicato che il burro sia fresco, né che sia trentino, ma che il burro è appena 1/6 dei grassi e 5/6 di essi sia da attribuire alla margarina. Allego le foto della confezione da me acquistata. Un cordiale saluto, Paolo.
La risposta dell’azienda
La nostra linea “Il Gusto Contadino” nasce per sostenere e valorizzare l’attività di piccoli produttori locali, accuratamente selezionati per il loro livello qualitativo e, rigorosamente, garantiti con accordi di lungo periodo. Tale approccio si riflette anche nell’etichettatura dei relativi prodotti, attraverso la quale facciamo il possibile per informare chiaramente i consumatori in merito alle peculiarità degli alimenti e degli ingredienti utilizzati.
In quest’ottica, riteniamo utile ed opportuno segnalare, con apposito pittogramma, le caratteristiche del burro presente all’interno dei nostri “biscotti artigianali” e, in particolare, la sua provenienza trentina e la sua freschezza (trattandosi di ingrediente non conservato mediante congelamento ed ottenuto peraltro, a sua volta, da sola panna fresca, senza ricorso a siero di latte congelato).
Precisiamo che le suddette caratteristiche – ovviamente, garantite e documentate dal produttore locale nell’ambito del suo sistema di rintracciabilità – non si ripetono all’interno dell’elenco degli ingredienti in conformità alle previsioni del regolamento (UE) 1169/2011, che disciplina la fornitura delle informazioni sugli alimenti ai consumatori. Stando a quanto prescritto dai suoi articoli 13 e 18, infatti, l’elenco degli ingredienti dovrebbe limitarsi ad esporre in serie le “denominazioni dell’alimento” di ogni ingrediente (nel nostro caso, quindi, la denominazione legale “burro”), senza che le stesse possano essere “separate da altre indicazioni scritte” di natura volontaria.
In conclusione
Da ultimo, evidenziamo come le informazioni volontarie fornite sul burro attraverso il pittogramma non possano, ragionevolmente, essere messe in relazione con gli ulteriori ingredienti presenti nei biscotti, con particolare riferimento alla margarina. Il pittogramma, difatti, si limita a comunicare le caratteristiche dell’ingrediente “burro”, senza alcun riferimento alla presenza o assenza di altri, diversi ingredienti all’interno del prodotto (appartenenti, peraltro, a distinte categorie sul piano merceologico e giuridico).
Del resto, nell’elenco degli ingredienti la denominazione “burro” viene accompagnata dalla precisa indicazione della quantità utilizzata durante la produzione dei biscotti, così come stabilito dagli articoli 9 e 22 del regolamento (UE) 1169/2011, nonché dal suo allegato VIII (il quale precisa anche che “l’indicazione della quantità di un ingrediente o di una categoria di ingredienti … figura … nella lista degli ingredienti in rapporto con l’ingrediente o la categoria di ingredienti in questione”).
Confidiamo, con ciò, di aver contribuito a chiarire i dubbi del lettore.
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Buongiorno.
Si, si, tutto vero: le giustificazioni dell’azienda sono certamente circostanziate ed ineccepibili.
Ma provate a chiedere a qualsiasi contadino del Trentino la ricetta dei suoi biscotti.
Sono sicuro al 100% che nessun contadino del Trentino userà mai grasso di palma!
Tante aziende che producono biscotti fanno di tutto per esaltare l’artigianalità dei loro prodotti e l’origine locale dei loro ingredienti, perché sanno benissimo che la gente è più contenta di acquistare qualcosa che sia stato preparato seguendo le ricette tradizionali dei nostri vecchi o della nostra nonna.
Peccato però che, nella maggior parte dei casi, tutte queste dichiarazioni siano solo uno specchietto per le allodole !!!
Quando leggo queste cose mi vengono sempre in mente i famosi biscotti Krumiri commercializzati nei supermercati italiani dall’azienda Bistefani di Casale (dal 2013 appartenente al Gruppo Bauli, che ha trasferito la linea produttiva a Verona).
Questi biscotti, sulla confezione Bistefani in vendita ai giorni nostri, riportano bene in vista la dicitura “Preparati secondo la RICETTA ORIGINALE di Casale Monferrato”. E sul retro invece, dopo una nota riguardo alla loro storia, si può leggere quanto segue: “Di leggendario i Krumiri Bistefani non hanno solo le origini, ma soprattutto il SAPORE INCONFONDIBILE della RICETTA ORIGINALE di Casale Monferrato, che deriva da ingredienti di primissima qualità e dalla passione con cui vengono preparati…”
Ora, se voi andate in una qualunque pasticceria di Casale Monferrato e chiedete l’elenco degli ingredienti, tutti vi diranno che i biscotti Krumiri sono preparati con il burro. I Krumiri sono stati brevettati dalla Pasticceria Rossi di Casale Monferrato, che ancora oggi li vende in belle scatole di latta, anche online. La lista degli ingredienti così recita: Farina di grano tenero tipo “0”, burro, zucchero, uova fresche, vanillina pura.
Se però voltate la confezione di Krumiri della ditta Bistefani (la trovate in un qualunque supermercato italiano, senza bisogno di correre a Casale Monferrato) e leggete l’elenco degli ingredienti, questo troverete: farina di frumento, zucchero, olio di palma, uova fresche, BURRO (LATTE), miele, sale, aromi.
Non credo che nell’ottocento, secolo in cui questi biscotti sono stati creati per la prima volta, si usasse l’olio di palma. E difatti, nessuna pasticceria casalese – e tanto meno la blasonata Pasticceria Rossi – lo adopera, perché la ricetta originale prevede appunto il burro, NON certamente l’olio di palma.
E allora mi chiedo: con che coraggio la ditta Bistefani dichiara sulle sue confezioni di seguire la ricetta tradizionale originale per preparare la sua versione dei biscotti Krumiri?
Non è che il tanto decantato SAPORE INCONFONDIBILE dei suoi biscotti deriva appunto dall’uso dell’olio di palma e non del burro?
Può il Fatto Alimentare chiedere alla Bistefani conto di questa affermazione?
Grazie e distinti saluti,
Alberto
sarebbe interessante che l’azienda ci facesse conoscere il mitico “siero di latte congelato” da cui potrebbe provenire il burro…
Sì, e aggiungo pure che mi piacerebbe conoscere la distinzione tra fresco e congelato.
Ha ragione l’azienda. In pratica hanno scritto ANCHE con BURRO e non SOLO con BURRO.Tocca sempre a noi consumatori stare attenti e destreggiarsi tra le definiziioni. Poi, ma questa è una mia opinione personale, non demonizzo né margarina, né olio di palma, così come l’ingrediente burro (soprattuto se italiano e ottenuto come “scarto” da altre lavorazioni, tipicamente quella del grana/parmigiano) non è affatto sinomimo di qualità superiore (soprattutto se poi sottoposto a cottura).
Buongiorno,
Mi scusi, Sig. Andrea, ma non capisco la sua obiezione.
Se la ricetta originale dei biscotti Krumiri, brevettata nel 1878 dalla Pasticceria Rossi di Casale Monferrato, prevede cinque ingredienti (farina di grano tenero tipo “0”, burro, zucchero, uova fresche, vanillina pura) in determinate proporzioni, come puó dirsi originale la ricetta Bistefani che usa soprattutto olio di palma?
Faccio notare che anche la ditta piemontese Galup, nota principalmente per i suoi panettoni, produce i Krumiri (anch’essi in vendita online in belle scatole di latta). La ricetta é ancora quella della Pasticceria Rossi (farina di grano tenero tipo “0”, burro, zucchero, uova fresche, vanillina pura), come si evince dalla pagina del suo sito dedicata a questi biscotti.
C’é anche un articolo ad essi dedicato sul sito del famoso giornale “La cucina italiana”, e anche lì di olio di palma non c’é traccia.
Ripeto quindi la mia domanda: se la ricetta originale dei Krumiri, biscotti tradizionali piemontesi, NON prevede l’uso dell’olio di palma, come puó dirsi originale la ricetta della ditta Bistefani che invece lo adopera?
Qualcuno mi sa rispondere?
Grazie e cordiali saluti,
Alberto
Buongiorno,
aggiungo un’altra osservazione.
La ditta Bistefani produce anche i Krumiri con gocce di cioccolato. Sulla fronte della confezione di questi biscotti NON é presente in bella evidenza la scritta “Preparati secondo la RICETTA ORIGINALE di Casale Monferrato”.
Come mai? Forse perché i biscotti contengono il cioccolato?
Quindi se c’é il cioccolato fra gli ingredienti la ricetta non puó dirsi originale, ma se invece c’é l’olio di palma allora va tutto bene?
Non é la stessa cosa?
Grazie,
Alberto
VERSIONE CORRETTA
Buongiorno,
aggiungo un’altra osservazione.
La ditta Bistefani produce anche i Krumiri con gocce di cioccolato. Sul fronte della confezione di questi biscotti NON é presente in bella evidenza la scritta “Preparati secondo la RICETTA ORIGINALE di Casale Monferrato”.
Come mai? Forse perché i biscotti contengono il cioccolato?
Quindi se c’é il cioccolato fra gli ingredienti la ricetta non puó dirsi originale, ma se c’é l’olio di palma allora va tutto bene?
Non é la stessa cosa?
Grazie,
Alberto
Il burro è un grasso problematico per la presenza di grassi saturi, ma è più sano di margarina e dell’olio di palma. Ha il vantaggio che in fase produttiva rende di più a livello di gusto e quindi si limita la presenza dei saturi. Concordo che la cottura lo modifica, ma vale per tutti i grassi. Inoltre il palma presenta grossi problemi di impatto ambientale, e probabilmente anche alcune margarine.
Dove vede la scritta ANCHE? In primo piano si vede solo burro fresco.
Un amico pescatore mi raccontava, quando ero piccolo, che quando peschi un’anguilla finchè non chiudi il coperchio del secchio non sei ma certo di portarla a casa, perchè scivola tra le mani … come un’anguilla. Fuor di analogia: la risposta della ditta è così astuta da lasciare stupefatti. Il consumatore ha fatto un rilievo sulla qualità dei grassi, rilevando come a fronte dello sbandieramento del burro trentino – elogiato dal gruppo POLI oltre misura, ponendo pure una dubbia distinzione tra fresco e congelato – vi sia solo un misero 2,4% di questo burro santificato, a fronte di grassi scadenti e pericolosi per la salute (l’azienda può ritrovare le fonti bibliografiche all’interno del motore di ricerca di questo sito).
Per quanto riguarda la qualità della risposta aziendale, é solo al paragrafo “In conclusione” che si avvicina – ma rimane molto fuori tema – alle forti perplessità manifestate dal consumatore. Il quale, probabilmente trentino, si sente sbeffeggiato due volte. Sia per lo sbandieramento di un ingrediente di qualità, il burro, di fatto inesistente (chissà al gusto!) che richiama le sue radici del territorio e che invece qui invece é sostituito da convenienti grassi insalubri. Sia per la “propaganda territoriale” fuori luogo, causando al consumatore, una dissonanza cognitiva; tale da aver bisogno, a fronte di una palese scorrettezza, di rivolgersi a terzi (IlFattoAlimentare) per un chiarimento e una rassicurazione.
Mi sembra evidente che la ditta non abbia risposto completamente al rilievo posto nella lettera del consumatore nel passaggio : Vi chiedo se sia corretto far risaltare nella parte visibile dell’etichetta l’uso di burro fresco trentino (…omissis ….) burro è appena 1/6 dei grassi e 5/6 di essi sia da attribuire alla margarina.
i miei dubbi non li ha chiariti. Perciò, non comprerò questo prodotto e lo sconsiglierò
Altri biscotti del Gusto Contadino contengono 100% burro, lo dico da consumatore di questo brand, però bisogna ricordare che per alcune preparazioni ovviamente si deve usare margarine altrimenti non si raggiungerebbero mai certi livelli di morbidezza e consistenza nei prodotti, di sfalderebbero subito e la vita del prodotto sarebbe anche più breve.
Amiamo l’idea del prodotto della nonna, ma il gusto e le necessità dei consumatori, spesso non collimano con l’esecuzione di un prodotto. Ottima almeno la trasparenza dell’etichetta!