bibite zuccherate
Tassare le bibite zuccherate ne ha ridotto i consumi

Una tassa sulle bibite zuccherate produce un minor consumo di queste bevande, seppur moderato, senza che le persone le sostituiscano con dolcificanti artificiali o snack zuccherati. Aumenta, invece, l’acquisto di caffè e tè. Lo afferma uno studio condotto in Olanda, che per la prima volta ha studiato con metodo scientifico l’effetto di questa misura fiscale, che è sempre maggiormente oggetto di attenzione da parte dei legislatori.

 

Lo studio, guidato da Wilma Elzeline Waterlander, dell’Università di Amsterdam, e pubblicato dalla rivista Appetite, ha coinvolto 102 persone, di cui ha studiato i comportamenti di acquisto in un supermercato virtuale a tre dimensioni al computer, ipotizzando una tassa media sulle bibite zuccherate del 12% e verificandone un minor acquisto settimanale, pari a 0,9 litri per una famiglia di 2,2 persone. Le ricercatrici osservano che si tratta di una diminuzione relativamente modesta, che, però, può avere significativi effetti cumulativi nel tempo e, soprattutto, un notevole impatto a livello di popolazione in generale. È importante sottolineare che non dovrebbe aumentare l’uso di bevande gasate con dolcificante. In Italia si era parlato di una tassa sulle bibite gassate e zuccherate, che poi non è mai stata applicata.

 Beniamino Bonardi

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Foto: Thinkstockphotos.it

 

 

 

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fra1481
29 Aprile 2014 16:12

Non c’è niente di peggio di quelle bibite… Io le ho bandite! Anche per i succhi di frutti, prima di acquistarli, leggo attentamente gli ingredienti e se c’è o meno aggiunta di zuccheri! E, comunque, li acquisto solo in erboristeria e biologici al 100%