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Per lattanti o bambini piccoli non è stata mai individuata una dose tollerabile specifica per questo occorre precauzione

5) È vero che il latte per neonati è ricco di alluminio?

Un recente test condotto dall’Istituto nazionale del consumo francese mostra che più della metà dei campioni analizzati (38 latti in polvere e 9 di crescita) contengono il metallo potenzialmente neurotossico fino al 30% del valore limite accettabile. Il contenuto medio per litro è risultato di 153 microgrammi di alluminio per litro per i prodotti per la prima infanzia e 198 microgrammi per i latti di proseguimento, il che equivarrebbe a un consumo settimanale di circa 870 microgrammi. Si tratta di  un dato inferiore ai limiti fissati dall’EFSA, che però si riferiscono agli adulti, mentre per lattanti o bambini piccoli non è stata mai individuata una dose tollerabile specifica. Per questo motivo, l’associazione francese ha chiesto l’indicazione della presenza dell’alluminio sulle confezioni”.

 

6) Esiste una relazione tra alluminio e l ‘Alzheimer?

Alcuni studi hanno ipotizzato una relazione tra questa malattia e il consumo di alluminio, basata sul fatto che nel cervello delle persone malate di Alzheimer sarebbero stati trovati livelli di alluminio decisamente superiori alla norma. Gli studi effettuati hanno però fornito risultati contrastanti e allo stato attuale non esistono conferme scientifiche di questa relazione.

 

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Alimenti acidi o molto salati possono rendere solubile l’alluminio

7) Perché vasellame o pellicole di alluminio possono costituire un problema?

Alimenti acidi o molto salati possono rendere solubile l’alluminio dei recipienti , per questo i contenitori come le lattine delle bibite o i coperchi dei vasetti di yogurt sono ricoperti all’interno da una sostanza che previene il trasferimento di ioni di alluminio nell’alimento, e lo stesso vale per alcuni tipi di vaschette di alluminio. Per  questo  motivo bisogna evitare di avvolgere direttamente nella pellicola di alluminio alimenti che contengono acidi o sale (particolarmente se si intende conservarli a temperatura ambiente perché il frigorifero riduce i rischi di migrazione del metallo) e di utilizzare pentole di alluminio per cuocere o conservare alimenti a base acida, come pomodori o frutta, e più in generale per cotture prolungate e per la conservazione dei cibi. (leggi anche articolo)

 

8) Perché si usa l’alluminio come additivo alimentare?

I derivati dell’alluminio sono utilizzati dall’industria alimentare, soprattutto come antiagglomeranti e sotto forma di lacca di alluminio nella preparazione di molti coloranti, anche se recentemente la Commissione europea, attraverso il regolamento (UE) n. 380/2012 ne ha limitato la possibilità di utilizzo. In particolare dal primo febbraio 2014 non è più possibile utilizzare silicato di alluminio calcio (E556), bentonite (E558) e silicato di alluminio (caolino, E559). Inoltre sono state fissate regole più rigide per l’utilizzo di silicato di alluminio sodio (E554) e di alluminio potassio (E555). Anche i produttori di coloranti dovranno limitarne l’uso, inoltre entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento sarà obbligatorio indicare in etichetta il tenore di alluminio nei pigmenti.

 

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Gli antitraspiranti contengono sali di alluminio che servono a limitare  la fuoriuscita del sudore

9) Quali sono le altre possibilità di entrare in contatto con l’alluminio?

Un’ulteriore esposizione può derivare da medicinali (per esempio alcuni farmaci antiacido) e prodotti di consumo che contengono composti dell’alluminio come schermi solari, cosmetici, dentifrici o antitraspiranti. Questi ultimi in particolare contengono sali di alluminio che servono a limitare il sudore: è stato calcolato che l’uso abituale di questo tipo di deodoranti favorisca il superamento della dose media tollerabile settimanale di alluminio calcolata dall’EFSA

 

10) È possibile ridurre il consumo di alluminio?

Evitare del tutto di ingerire alluminio attraverso gli alimenti è praticamente impossibile. Conviene  limitare altre fonti usando in modo adeguato vasellame e fogli di alluminio, evitando cosmetici che contengano alluminio e limitando l’uso di antitraspiranti o quanto meno evitando di usarli quando la pelle è irritata o appena depilata, perché in questo caso l’assorbimento è più elevato.

 

Paola Emilia Cicerone

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Foto: iStockphoto.com

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