Tavoletta di cioccolato parzialmente scartata

Il cioccolato contiene molto spesso metalli pesanti. La buona notizia è che un consumo regolare non dovrebbe comportare rischi. Quella meno buona è che i prodotti biologici non solo non sono esenti dalle contaminazioni, ma non di rado contengono più metalli di quelli convenzionali. E negli ultimi anni la situazione generale ha avuto un andamento non omogeneo, peggiorando in alcuni momenti, migliorando in altri: c’è dunque spazio per intervenire di più, e meglio. 

Lo studio sul cioccolato

La presenza di piombo, cadmio e arsenico è stata dimostrata in uno studio condotto dai ricercatori della Washington University, che hanno controllato 72 prodotti in vendita sul mercato statunitense ogni due anni durante un arco di tempo complessivo di otto anni, tra il 2014 e il 2022. Come hanno poi riportato su Frontiers in Nutrition, per stabilire lo sforamento hanno utilizzato i valori indicati nella norma californiana chiamata Proposition 65, i cosiddetti Maximum Allowable Dose Levels (MADLs, Livelli massimi consentiti), pari, rispettivamente, a 0,5 microgrammi al giorno per il piombo, a 4,1 microgrammi al giorno per il cadmio e a 10 microgrammi al giorno per l’arsenico, cioè molto stringenti.

Il risultato è stato che il 43, il 35 e lo 0% dei campioni eccedevano i rispettivi livelli di piombo, cadmio e arsenico, mentre per quanto riguarda solo il piombo, il 97% dei campioni era al di sotto di un’altra soglia, quella della Food and Drug Administration, chiamata IRL (Livelli di riferimento provvisorio), meno restrittiva (2,2 microgrammi al giorno per i bambini sotto i sette anni).

Altro dato importante, la concentrazione media dei tre metalli era al di sotto dei valori massimi dei MADLs, e ciò significa che, consumando quantità moderate di cioccolato, non dovrebbero esserci pericoli. Una dose standard è generalmente corrispondente a un’oncia, e cioè a 28,3 grammi; una al giorno dovrebbe essere sicura.

Cioccolato fondente a pezzi su un tavolo in mezzo a riccioli di cioccolato e cacao in polvere
Il 43, il 35 e lo 0% dei campioni di cioccolato superavano i rispettivi livelli di piombo, cadmio e arsenic

Quanto alle variazioni nel tempo, la pandemia e altri fattori possono aver influenzato la qualità delle materie prime, ma il fatto che in alcuni momenti si sia visto un chiaro miglioramento dimostra che eliminare o quantomeno ridurre molto la contaminazione è possibile.

Le cautele

Va però sempre ricordato che piombo, cadmio e arsenico possono essere assorbiti anche da altre fonti alimentari quali alcuni molluschi, le interiora e anche numerosi integratori a base di erbe o spezie (per il piombo), le alghe della cucina giapponese Hijiki (per il cadmio) o il riso (per l’arsenico). Inoltre, in alcuni Paesi come la Cina, l’India, la Nigeria e l’Egitto le soglie legali di questi metalli sono più elevate rispetto ai Paesi occidentali. È bene quindi controllare la provenienza dei prodotti e cercare di evitare di consumare, insieme, alimenti e integratori a rischio. 

I test hanno poi messo in evidenza che molto spesso, almeno per piombo e cadmio, il cioccolato biologico ha concentrazioni più elevate rispetto alle versioni non bio, probabilmente per la contaminazione dei terreni su cui crescono le piante di cacao, e non si può quindi confidare su questo tipo di cioccolato per ridurre l’assunzione di metalli. 

In ogni caso piccole quantità fanno anche bene – concludono gli autori – perché il cioccolato è ricco di polifenoli, catechine, antocianine e altre sostanze antiossidanti che, sia pure in misura assai modesta, vista la quantità, esercitano azioni benefiche.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Fotolia

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

4.3 4 voti
Vota
Iscriviti
Notificami
guest

3 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Luca
Luca
1 Ottobre 2024 10:36

” il cioccolato biologico ha concentrazioni più elevate rispetto alle versioni non bio, probabilmente per la contaminazione dei terreni su cui crescono le piante di cacao”
Sarebbe interessante indagare sul motivo di queste “contaminazioni”: mi sarei aspettato l’esatto opposto (terreni MENO contaminati per le coltivazioni bio)

giova
giova
Reply to  Luca
1 Ottobre 2024 14:03

forse sono gli strumenti usati per arrivare al prodotto finito da verificare

Leo
Leo
3 Ottobre 2024 08:38

Semplicemente grazie

3
0
Ci piacerebbe sapere che ne pensi, lascia un commento.x