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Logo INRANRiceviamo alcune preoccupanti notizie da un gruppo di ricercatori interni all’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione della cui incresciosa storia ci siamo più volte occupati.

Dopo la sua soppressione e il suo accorpamento al Consiglio di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA), in virtù della legge di spending review dello scorso agosto, come abbiamo scritto in un articolo di dicembre, oltre 20 ricercatori precari con maggiore esperienza (laurea, dottorato di ricerca, master e pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali) hanno dovuto sottostare alle immotivate disposizioni del Direttore Delegato Salvatore Petroli per avere un nuovo contratto della durata di soli 3 mesi e mezzo. Rinunciando a mentenere intatta la propria dignità, questi lavoratori hanno dovuto accettare una riduzione dello stipendio che li ha equiparati al personale precario con profilo di centralinista per il quale non è prevista alcuna specializzazione né titolo accademico.

A questo punto ci si domanda se in Italia il valore che si dà alla ricerca sia pura retorica da bar o reale sentimento. Purtroppo la situazione non sembra risolversi e in assenza dei decreti attuativi relativi al decreto che prevede l’accorpamento con il CRA, bisogna solo aspettare fiduciosi nuovi eventi.

 

Anissia Becerra

 

 

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iole
iole
25 Gennaio 2013 16:58

mi vergogno di vivere in un paese dove un ricercatore viene considerato nulla e persone senza arte ne parte guadagnano soldi a palate. VERGOGNA ITALIA

Filippo
Filippo
30 Gennaio 2013 12:14

Mi vergogno anch’io, tuttavia qui mi pare che ci sia un problema aggiuntivo a quello economico e cioè il tentativo da parte del Ministero dela Salute di far morire l’INRAN, prendendosi così le sue competenze.
In Italia sono tempi grami per la nutrizione, approfittando della recente Riforma Balduzzi, alcune Regioni stanno accorpando e subordinando i SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) ai Servizi Veterinari. Inutile dire che ai veterinari la cosa fa piacere.