
In relazione alla polemica in Italia sulla pericolosità dell’acrilammide in prodotti da forno cotti a elevate temperature, SAFE – Safe Food Advocacy Europe – ribadisce la necessità di sensibilizzare i consumatori sulla pericolosità di questo composto tossico presente in molti alimenti ad alto contenuto di amido, come patate fritte, cracker, biscotti, pizza… L’acrilammide (sostanza classificata come cancerogena di tipo 2A da parte dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) si forma durante la cottura ad alta temperatura (soprattutto a livello industriale ma anche in casa e nelle cotture con forno a legna) di alimenti contenenti amido in virtù della trasformazione di zuccheri e aminoacidi. La sua presenza risulta elevata in cibi come biscotti, pizza, prodotti a base di cereali per la colazione, patatine che presentano segni di bruciature.
Nel giugno 2015 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato la prima valutazione completa del rischio relativo all’acrilammide negli alimenti, confermando che l’esposizione alla sostanza può aumentare il rischio di cancro per i consumatori di tutte le età. Malgrado l’accertata pericolosità la Commissione Europea non ha ancora individuato valori limite per la presenza di questa sostanza nei cibi, lasciando ai produttori l’onere di abbassarne la presenza. Questo vuol dire che le autorità sanitarie di controllo come le Asl o i Nas non possono sequestrare i prodotti, qualsiasi sia la quantità di acrilammide presente.

Floriana Cimmarusti segretaria di SAFE ritiene necessario fissare limiti vincolanti nei prodotti alimentari per incoraggiare i produttori a ridurre la presenza di questa sostanza. “Non si tratta di un attacco a un singolo cibo come la pizza – precisa Cimmarusti – perché l’acrilammide è presente anche in altri prodotti da forno cotti ad elevate temperature, oltre che nelle patatine fritte. I consumatori italiani dovrebbero comunque limitare il consumo di prodotti troppo cotti o addirittura bruciati”. In un recente articolo sul nostro sito Chiara Manzi membro di SAFE ha sottolineato che, data l’elevata tossicità dell’acrilammide anche a livelli bassissimi, “in Europa il consumo di cereali ben cotti, patate marroncine e caffè tostato è tale da aumentare il rischio di tumori in tutte le fasce di popolazione”. Allo stesso tempo, è possibile ridurre i livelli di acrilammide intervenendo, in particolare, sulla cottura dei cibi contenenti elevate dosi di amido.
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non sarà che non si riesca a stabilire una soglia minima perché non ci sono ancora studi approfonditi sugli effetti dell’acrilammide a vari dosaggi?