Il tema dell’acqua del rubinetto servita nei ristoranti, già ampiamente trattato da Il Fatto Alimentare, si è concretizzato nell’iniziativa “L’abbiamo imbroccata” a cui hanno aderito ben 126 locali in Lombardia tra ristoranti, agriturismi, circoli Arci, Acli, bar e rifugi alpini.
La proposta consiste nel servire acqua di rubinetto invece di quella in bottiglia. Nei locali che propongono questo sistema, le brocche sono corredate di etichette che riportano i valori dell’acqua di rete del Comune di appartenenza. La proposta ha permesso in un anno di risparmiare 1.500.000 bottiglie di plastica e oltre 100 tonnellate di anidride carbonica, considerando i costi “ambientali”, legati alla produzione, al trasporto e allo smaltimento di bottiglie e nella valorizzazione dell’acqua di rete come potenziale risorsa di qualità.
Plastica riciclata per le bottiglie di acqua e bibite
L’interesse verso il tema del risparmio riguarda non solo le aziende ma anche gli organi legislativi, come dimostrano le recenti novità introdotte in Italia con il Decreto 139 del 9 luglio 2012. Secondo la norma la plastica riciclata (rPET) potrà essere usata non solo nelle bottiglie destinate all’acqua minerale, ma anche per i contenitori di bevande analcoliche nella quantità massima del 50%.
Numerosi gruppi industriali utilizzano già plastica rigenerata (rPET) nelle proprie bottiglie d’acqua, come dimostrano diciture apposte sulle etichette di prodotti denominati “green”, arrivando ad impiegare il 10% di rPET.
La tendenza sembrerebbe essere in aumento visto l’interesse dei consumatori per le tematiche della green economy in genere.
I pareri dell’EFSA
Un ulteriore passo avanti arriva dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha espresso i primi pareri sui processi per il riciclo di plastica (Pet) destinata al contatto con alimenti.
Si tratta di una novità importante se si considera che al momento non è possibile impiegare questo materiale a contatto diretto con alimenti, fatta eccezione per le bottiglie di acqua minerale e, solo in determinati contesti nelle cassette per ortofrutticoli.
Paradossalmente, il Regolamento europeo 282/2008, che dettava nuove regole sui materiali e gli oggetti plastici destinati al contatto con gli alimenti, permetteva l’immissione di imballaggi di questo materiale ottenuto esclusivamente da processi di riciclo autorizzati; peccato che allora come adesso non esistano metodologie pienamente autorizzate.
I criteri per l’utilizzo di rPET saranno presto meglio definiti e il consumatore potrà dormire sonni tranquilli: la plastica destinata al riciclo dovrà provenire esclusivamente da imballaggi alimentari e dovrà essere sottoposta a rigidi processi di sterilizzazione per eliminare eventuali contaminanti.
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Esperto di Food Contact –
Linkedin: Foltran Luca –
Twitter: @foltranluca