acqua minerale

Bere l’acqua Lauretana definita come “la più leggera in Europa” non serve a molto, anche se la pubblicità sul quotidiano La Stampa del 14 ottobre 2014 lascia intendere altre cose. Anche la frase del messaggio “la salute passa anche dall’acqua” pur essendo corretta  risulta ambigua, visto che tutte le acque assolvono a questo compito essendo il nostro corpo  composto per  il 55-60% di acqua.

La pubblicità sottolinea che Lauretana contiene solo 14 m/litro di sali minerali e 1,2 mg/ litro  di  sodio (praticamente inesistente) ma questo non è certo un elemento interessante. Secondo quanto riportato in diversi testi l’acqua di tutti i giorni può avere un contenuto in sali minerali variabile da 50 a 500 mg/litro, per cui la  presenza di così pochi sali minerali non necessariamente deve essere considerato un indice di qualità.

acqua lauretana minerale 1
La pubblicità sottolinea che Lauretana contiene solo 14 m/litro di sali e 1,2 mg/ litro di sodio ma questo non è certo un elemento interessante.

L’opinione di Enzo Spisni su Lauretana

«Tutti  i sali minerali presenti nell’acqua indicati in etichetta nell’analisi chimico-fisica (calcio, magnesio, bicarbonato ecc…) – precisa Enzo Spisni docente di Fisiologia della nutrizione all’Università di Bologna – sono micronutrienti desiderabili.  Gli unici da prendere con riserva sono i nitrati. Per questo motivo scegliere acque in bottiglia quasi prive di sali minerali ha poco senso, visto che poi si comprano in farmacia pillole di calcio e magnesio spendendo decine di milioni di euro ogni anno. Per quanto riguarda il sodio, quello presente nelle acque minerali è una goccia nel mare del sale aggiunto quotidianamente attraverso gli alimenti. Eliminarlo non ha alcun senso».

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione ogni italiano assume mediamente  4.000 mg di sodio al giorno (che dovrebbero essere dimezzati).  Per ridurre veramente il sodio deve limitare l’impiego di sale da cucina e, soprattutto, mangiare cibi poco salati.  L’80% dell’assunzione di sale e di sodio, arriva dai i cibi pronti, da prodotti a base di cereali e da molti alimenti industriali in cui il sale è usato come conservante o per dare maggior palatabilità. La rimanente quota proviene dal sale aggiunto a tavola e in misura minima all’acqua. Bere un’acqua come Lauretana oppure Lete  comporta una riduzione  di sodio praticamente insignificante rispetto all’apporto giornaliero proveniente dalla dieta.

acqua lauretana
Bere un’acqua come Lauretana comporta una riduzione nell’assunzione di sodio praticamente insignificante rispetto all’apporto giornaliero proveniente dalla dieta

Il Fatto Alimentare non accetta pubblicità di acque minerali, perché ritiene inutile nella maggior parte dei casi bere acqua in bottiglia. In Italia i cittadini detengono il record europeo dei consumi con valori che fino a poco tempo fa superavano i 10 miliardi di litri l’anno.

© Riproduzione riservata

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

3 3 voti
Vota
22 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Manu
Manu
19 Ottobre 2014 22:09

Io sono costretta a bere acqua in bottiglia visto che dai nostri rubinetti è talmente dura da non poterla utilizzare nemmeno per sterilizzare i vasetti delle conserve i quali dopo la bollitura risultano ricoperti da una patina bianca viscida.
Non la berrei mai.

Massimo Piacenza
Massimo Piacenza
22 Ottobre 2014 21:35

Il sottolineare il basso residuo fisso delle acque (non solo di Lauretana) è in accordo con quanto affermato da Claude Vincent, ideatore della Bioelettronica e la validità di tali acque è confermata, tra gli altri, dal Prof. Gianfranco Franceschi, massimo esponente in Italia di Biolettronica di Vincent e che è stato mio docente: un residuo superiore a 30 mg/litro insieme ad un pH superiore a 6.9 rende l’acqua non idonea agli esseri viventi per vari motivi, tra i quali la non possibilità di metabolizzare i sali contenuti (possibile invece per quelli contenuti nei vegetali per un processo di trasmutazione che li rende biodisponibili) ed inoltre se l’acqua è già satura di sali non può fungere da veicolo per l’eliminazione di scorie e tossine.

andrea
andrea
23 Ottobre 2014 10:37

comprendo le dinamiche demagogiche che spingono molti giornalisti ad accanirsi con il settore delle acque minerali, ma non posso incoraggiare o apprezzare un uso distorsivo e di parte dell’informazione. Caro roberto, le consiglierei di farsi un giro negli acquedotti nazionali (l’ultimo odierno caso di contagio da Legionella a Milano) e di valutarne lo stato di salute prima di consigliarla ai suoi lettori. Inoltre, il settore delle Acque Minerali rappresenta un settore che soffre come tutti delle instabilità economiche della nostra epoca, ma da lavoro e fama al made in italy (senza possibilità di delocalizzazione) ed è continuamente bersagliato da critiche di basso livello mal strutturate che probabilmente servono per attrarre il consenso dei lettori maggiormente impressionabili.

andrea
andrea
Reply to  andrea
24 Ottobre 2014 12:04

si è vero il settore delle acque minerali ha collezionato svariate criticità, ma presumo sia una tendenza dell’intero settore alimentare che non lascia eccezione: il consumatore sta sviluppando una capacità critica che gli fa onore. Nulla toglie, che vi è una tendenza da parte dell’informazione a bersagliare le acque minerali con maggior impegno rispetto a quanto facciano con altri settori produttivi, parimenti colpevoli di pubblicità ingannevoli e/o un uso distorsivo della comunicazione. secondo lei, per quale motivazione?

Giuseppe P.
Giuseppe P.
Reply to  andrea
25 Ottobre 2014 10:20

Il problema della Legionella non riguarda solo gli acquedotti nazionali e la presenza del batterio nelle tubature potrebbe essere anche negli impianti di imbottigliamento delle aziende. La casualità dei decessi dipende poi da un numero elevato di microorganismi presenti in situ, il che di per sé è già un’anomalia che fortunatamente non si verifica nella maggior parte dei consumi.
Che la rete idrica nazionale “faccia acqua”, scusate il giro di parole, è cosa nota, ma le acque dei sindaci sono generalmente buone.
Inoltre un’acqua minerale leggera e senza minerali è un controsenso e dovrebbe essere specificato meglio per cosa è adatta un’acqua di questo tipo (come prevede la classificazione delle acque) cosa che non sempre viene indicata. L’acqua in sé porta minerali utili al fabbisogno giornaliero: in genere io controllo il basso livello o l’assenza di nitrati e solfati, ma privilegio quelle ricche di calcio, minerale utile soprattutto alle donne.
Ho la fortuna di vivere in una zona dove l’acqua del sindaco è buona: da quando non compro più acqua in bottiglia ho avuto un risparmio consistente nella spesa, il che non è poco.
Un ultimo appunto riguardo l’italianità delle acque minerali in bottiglia. Il fatto che le fonti siano nel territorio italiano non è detto che questo giovi alla nostra economia: infatti i maggiori marchi commerciali italiani sono in mano a multinazionali estere (che mettono in cassa nei loro paesi fior di royalties!)

Andrea
Andrea
Reply to  andrea
25 Ottobre 2014 23:18

Giuseppe lei è un esempio dei soggetti da me indicati che sono estremamente avversi alle aziende di acque minerali in maniera quasi dogmatica.
Le aziende di acque minerali in Italia sono 250 circa, di cui meno di 50 in mano a grandi gruppi stranieri che comunque, come lei sicuramente saprà, pagano i contributi in Italia (dato che producono in Italia), assumono lavoratori italiani e diffondono comunque un marchio italiano all estero.
Sono d’accordo con lei, l acqua del sindaco è spesso simile se non identica alle acque minerali inbottigliate ma vi è una gestione degli impianti completamente diversa come è ben noto. Dal momento che autorevoli giornalisti ne consigliano il consumo, io desidererei che gli acquedotti nazionali adottino le medesime disposizioni che vengono assunte dai produttori alimentari come ad esempio la certificazione alimentare ifs che ne garantiscano la sicurezza ( il libero mercato è tale quando tutti gli operatori economici di un settore sono gravati dai medesimi obblighi). In seconde cure, le assicuro che se bevendo un acqua minerale in bottiglia le viene la legionella, l azienda produttrice chiude,i soggetti apicali verranno condannati e il marchio verrà considerato per sempre incommerciabile: cosa che non avviene con l acqua pubblica.
Io comprendo il sano desiderio di informazione che sta dietro a certe posizioni intellettuali, ma deve essere coadiuvato da una profonda obbiettività altrimenti rimane,a mio avviso, improduttivo.

Andrea Ricci
Andrea Ricci
23 Ottobre 2014 12:40

Finalmente! Grazie al Fatto Alimentare!
Premesso che sono solo un appassionato di alimentazione senza alcuna formazione specifica in materia, da anni vado svegliando amici e parenti sugli argomenti di questo articolo: bere acqua poco mineralizzate, soprattutto in estate e soprattutto per gli sportivi, non è salutare!
Come sportivo, quando guido dei gruppi, mi raccomando e controllo che ciascuno abbia scorte: o di acqua del rubinetto; o di acque MINERALI, cioè di acque con residuo fisso a 180° di almeno 1000mg/litro. Per esperienza, chi è venuto a fare attività sportive impegnative con scorte di banali acque da supermercato oligominerali , anche se allenato è rimasto presto spossato o è stato colto da crampi.
Ma anche nella normale vita di tutti i giorni, sono convinto che vantare un basso contenuto di minerali sia un rovesciamento della verità a fini pubblicitari. E comunque dobbiamo lottare perché si possa privilegiare l’uso dell’acqua del rubinetto!

Elena
Elena
23 Ottobre 2014 16:42

Sono da sempre una fan dell’ “acqua del rubinetto” ma da quando nel mio palazzo è stato installato l’addolcitore non so più come comportarmi, come posso sapere cosa viene tolto ma soprattuto aggiunto dall’addolcitore?

Andrea Meneghetti
23 Ottobre 2014 20:59

L’approccio, come troppe volte su questo sito, è fortemente distorto dal punto di vista etico. Ci sono patologie che ricevono beneficio dal consumare acque povere in sali minerali. Demonizzare l’acqua in bottiglia non ha nessuna giustificazione scientifica. Che poi ci siano degli spot che distorcano la realtà e la percezione del consumatore, è tutto un altro paio di maniche, ma sarebbe il caso di evitare di fare le crociate su cose che riguardano la scelta e la possibilità di scelta dei consumatori.

carlo ferri
carlo ferri
24 Ottobre 2014 10:26

Sottoscrivo al 100% il commento di Massimo Piacenza.
Il nostro organismo NON assorbe i sali minerali contenuti nell’acqua, ma solo quelli di origine vegetale, contenuti in frutta e verdura. I primi servono solo ad aumentare le calcolosi, ormai molto diffuse.Il fatto che la maggioranza dei nutrizionisti consigli acque con alto residuo fisso non significa nulla: sono semplicemente non aggiornati. Sull’acqua purtroppo c’è molta ignoranza.
Pochi di loro sanno dell’importanza del pH e del residuo fisso e giudicano gli alimenti (l’acqua è l’alimento per eccellenza)dai contenuti nutritivi senza prendere in esame la loro biodisponibilità (capacità di metabolizzare dell’organismo).Motivo per cui troppi nutrizionisti e medici suggeriscono ancora latte e formaggio per combattere l’osteoporosi: cose da Medioevo!

Giuseppe P.
Giuseppe P.
Reply to  carlo ferri
25 Ottobre 2014 10:36

Scusa amico, non voglio sembrare offensivo, ma un pensiero distorto da medioevo ce l’hai tu!
Noi metabolizziamo ciò che mangiamo e qualora non riuscissimo a farlo “per nostro conto” siamo aiutati da miliardi di microorganismi che colonizzano il nostro intestino. Non approfondisco sulla questione legata al consumo di vegetali e al vegetarianesimo, perché se ti riferisci a questo modo di alimentarsi dico che è legittimo ma non esaustivo dei fabbisogni a noi necessari. Che poi affermare che taluni nutrienti siano più accessibili se derivati da vegetali è vero il contrario perché la digestione di talune verdure ricche di cellulosa non facile.
In ogni caso anziché parlare sopra ma non dimostrare, portaci qualche documento scientifico che provi quello che dici! Non è che la maggior parte dei nutrizionisti siano ciarlatani, è più facile che lo siano quelli che credono al mago Otelma!

Costante
Costante
26 Ottobre 2014 10:57

Scusate la battuta, ma a quei livelli di minerali “l’acqua distillata è ancora più leggera ! “. Basterebbe una membrana ceramica da osmosi inversa ed il risultato sarebbe identico o quasi.
Se non sbaglio un’industria, qualche anno fa, senza chiamarla “minerale” nel rispetto delle leggi , mise sul mercato un’acqua microfiltrata (tra l’altro sterile, quindi batteriologicamente purissima) ,osmotizzata e poi remineralizzata ad hoc razionalmente secondo le indicazioni dei più accreditati nutrizionisti. Apriti cielo ! La guerra dei produttori di acque minerali fu tale che il prodotto, validissimo al loro confronto, fu fatto sparire con varie ordinanze ed argomentazioni, dai punti vendita, in particolare dalla grande distribuzione.

carlo ferri
carlo ferri
26 Ottobre 2014 11:47

Caro Giuseppe,
tengo a precisare che ho parlato di nutrizionisti e medici non aggiornati, non ho parlato di ciarlatani.
Occorre prendere atto che dietro il consumo di certi alimenti ci sono interessi economici e false credenze difficilmente superabili.
A tal proposito, di documenti scientifici che dicono tutto ed il contrario di tutto ce ne sono in abbondanza e non è questa certo la sede per esporli.
Se non hai preconcetti e vuoi realmente informarti, t’invito a leggere due libri fondamentali sulla nutrizione: “The China Study” di Colin Campbell e “Breviario di resistenza alimentare” di Michael Pollan.
Il Premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier, dice che per una buona salute occorrono due cose: un buon DNA e tanta conoscenza!
Per concludere, trovo il mago Otelma simpatico ma non mi risulta che si occupi di alimentazione.
Un cordiale saluto.

angelo 41
angelo 41
27 Ottobre 2014 18:31

Ne faccio una questione di sapore: berrei volentieri l’acqua del rubinetto (a Roma abbiamo, forse, la migliore acqua potabile d’Italia), dissetante e fresca d’Estate, solo che periodicamente viene immesso nelle tubature un disinfettante che rende l’acqua al sapore di varechina.

costante
costante
28 Ottobre 2014 22:38

Evidentemente il disinfettante con “odore di varichina” , cioè l’ipoclorito di sodio che libera cloro attivo, è stato immesso in appropriate dosi per contrastare la presenza di microorganismi che la inquinavano: ciò viene universalmente fatto se l’acqua degli acquedotti è inquinata per variew cause (pozzi, lavori in corso, e quant’altro)

Gordon
Gordon
8 Novembre 2014 01:22

Per quanto ancora si dovranno demonizzare settori d’eccellenza del Made in Italy riconosciuti in tutto il mondo? Perché accanirsi contro aziende che alla fine dell’anno producono reddito e pagano tasse? Perché accanirsi contro aziende che non fanno niente di male se non presentare il proprio prodotto com’è? In questa pubblicità non vedo nessuna frase scorretta da parte dell’azienda in questione!! Caro Sig. La Pira, come può ben notare dai commenti qua sopra riportati, la gente è stufa di leggere articoli scorretti, privi di basi scientifiche come il suo. Lei è alla ricerca di un vano scoop non si comporta da paladino del consumatore in questo modo!! In un momento in cui dovremmo supportare l’Italia è i suoi prodotti d’eccellenza, il settore agroalimentare in primis! Le acque minerali italiane sono conosciute in tutto il mondo e si sta affermando sempre maggiormente il concetto del residuo fisso e della sua importanza nella scelta dell’acqua di tutti i giorni!

Andrea Ricci
Andrea Ricci
Reply to  Gordon
8 Novembre 2014 18:52

La sua “simpatia” e “pacatezza”, sig. Gordon, sono un’ottimo incentivo per l’acquisto dell’acqua del Sindaco, che non depreda le risorse collettive, non produce reddito per pochi, non produce rifiuti, fa bene alla salute, costa poco, etc. etc.