carne impanata

olio di palma3. La sostituzione dei PHO è di per se stessa problematica. Una delle caratteristiche più ricercate dei PHO è l’allungamento della shelf life, la durata dei prodotti, che consente anche impieghi convenienti quali il riutilizzo dell’olio da frittura e la stabilizzazione di alcuni oli come quello di soia, che irrancidisce presto. Oggi però molti di questi oli (per esempio di canola, palma e soia stessa) provengono da sementi geneticamente modificate, ottenute da molti dei colossi della chimica tra i quali Monsanto, Dow e DuPont, e questo, di per sé, dovrebbe assicurare basso contenuto di acidi grassi polinsaturi e alta concentrazione di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo. Quindi un insieme di caratteristiche commerciali e nutrizionali migliori, che dovrebbero consentire un minore ricorso ai PHO, quando non la loro eliminazione dalle ricette. Dal punto di vista nutrizionale non è detto che sia tutto positivo, perché tra i polinsaturi le cui concentrazioni si abbassano ci sono anche i precursori degli omega tre, considerati un ingrediente con risvolti utili per i cardiopatici e cui vengono attribuite molte virtù (non sempre dimostrate).

Deforestation logging environmental problem in Borneo, MalaysiaCome sempre, in questi casi, la realtà è complessa, e ogni opzione può avere un effetto meno positivo rispetto alle intenzioni.Inoltre, uno dei principali sostituti dei PHO è l’olio di palma, il cui consumo, secondo il Rainforest Action Network, è cresciuto del 500% negli ultimi dieci anni. Ma com’è noto le piantagioni di palme, soprattutto nel Sud Est Asiatico (e non solo), stanno devastando l’ambiente, sottraendo migliaia di ettari di foresta preziosissimi per la salvaguardia del clima e della biodiversità di tutto il pianeta, e impiegando lavoratori di tutte le età in condizioni spesso fuori controllo. Anche per questo alcuni dei più grandi utilizzatori di olio di palma (tra cui Kellogg, Cargill, General Mills, Nestlé, Wallmart e molti altri) nel 2014, riuniti nel Climate Summit delle Nazioni Unite, si sono impegnati a diminuire le emissioni di carbonio associate ai loro prodotti e a acquistare solo olio di palma ottenuto in piantagioni ecosostenibili. Ma secondo molte associazioni ambientaliste questo non basta, e il divieto di usare PHO è una delle più importanti locomotive per il consumo crescente di olio di palma; non a caso, tutte chiedono che diventi obbligatorio ricorrere solo a fornitori che rispettano l’ambiente e l’uomo.

obesita grasso sovrappeso dieta 1771155874. La sostituzione probabilmente non renderà i consumatori più sani

Kraft, General Mills e Kellogs sono già oltre il 90% di prodotti ad acidi grassi trans zero, e questa può essere considerata una buona notizia. Ma le grandi catene di ristoranti, McDonad’s in testa, hanno appena iniziato a modificare le ricette, spesso “invogliate” da specifiche norme locali statunitensi come quelle di New York, Boston, Filadelfia, Baltimora, Seattle o della California. Tuttavia, a oggi, non è dato sapere se questo abbia o meno qualche conseguenza sulla salute. In generale, secondo molti nutrizionisti e commentatori il bando degli acidi grassi è solo un primo passo, non esaustivo e non sufficiente, anche se positivo, e un segnale. La FDA dovrebbe procedere in maniera analoga anche verso molte altre sostanze nocive o potenzialmente tali, e farsi carico di tutta la problematica del cibo industriale, sempre troppo pieno di grassi, zuccheri, sali, amidi, carni varie, e troppo povero di vegetali e cereali integrali.

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Sergio
Sergio
11 Settembre 2015 13:58

Sono d’accordo con quanto scritto nell’articolo. Dovrebbe tradursi nella messa al bando di intrugli strani, margarina inclusa.
Anche da noi ci vorrebbe una legge simile.

Costante P.
Costante P.
24 Settembre 2015 11:23

Nel latte tutti sanno che vi sono, pochi, acidi grassi trans, naturalmente, per idrogenazione di acidi grasi insaturi nel rumine delle bovine.