Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di una consumatrice alle prese con i grissini San Carlo. La scorsa settimana ho acquistato un pacco di Grissini torinesi. Erano immangiabili perché vecchi. Ho cercato disperatamente l’indicazione del termine minimo di conservazione (impropriamente detto scadenza) ma non l’ho trovata nè sul sacchetto della confezione né sui singoli pacchetti dei grissini. Poi, grazie al suggerimento di un’altra cliente, l’ho trovata. La data si trova nella fascetta rossa usata come chiusura della confezione. Il fermaglio è piccolo (4 x 0,5 cm) e la data riportata non è facilmente leggibile. Inoltre, una volta aperto il sacchetto, la fascetta viene normalmente gettata via perché non riutilizzabile. Sono arrabbiata perché, anche se la data punzonata esiste, a mio avviso si potrebbe celare la volontà di San Carlo di non farla trovare. Perché non riportare l’indicazione in etichetta in modo chiaro e accessibile?
Natalina Lelli
Ecco la risposta di San Carlo. In riferimento alla sua segnalazione abbiamo il piacere di informarla in anteprima che abbiamo già preventivato, a partire dalle produzioni di giugno, una nuova modalità di confezionamento, comprensiva di un nuovo tipo di indicazione del termine minimo di conservazione, su tutti i nostri formati di Grissini. Tra qualche mese potrà trovare le confezioni in vendita con questa nuova modalità di indicazione.
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