In Francia, i maggiori produttori di bevande zuccherate hanno sottoscritto un accordo con il Ministero dell’agricoltura, con cui s’impegnano a ridurre del 5% lo zucchero aggiunto nei prodotti, entro il 2015, rispetto al contenuto presente nel 2010. L’accordo, siglato all’interno del Programma governativo per l’alimentazione, è stato sottoscritto dall’Unione nazionale delle bevande analcoliche (SNBR), che rappresenta oltre l’80% del mercato francese di questo settore, in valore e in volume. Per capire meglio basta dire che tra gli aderenti ci sono: Coca-Cola Services France, Coca-Cola Entreprise, Orangina-Schweppes France, Pepsico France e Refresco France.
La riduzione del contenuto di zucchero non riguarda le singole bibite ma il loro tasso medio complessivo. Tuttavia, i comunicati delle due parti che hanno siglato l’accordo non forniscono un’informazione precisa su quanto manca al raggiungimento dell’obiettivo di ridurre lo zucchero del 5%. Nel comunicato dei produttori, si dice che dal 2006 a oggi la riduzione è stata del 12% ed è quindi plausibile pensare che l’accordo, più che annunciare un impegno per l’immediato futuro, registri un risultato già praticamente conseguito. Nell’accordo c’è l’impegno a non fare pubblicità delle bibite analcoliche in televisione o in Internet, quando l’audience è rappresentata, per oltre il 35%, da bambini fino ai 12 anni. Anche in questo caso non sembra trattarsi di una novità. Infatti, già nel 2011 Coca-Cola France e Coca-Cola Enterprise si erano impegnate a non fare alcuna azione di marketing rivolta ai minori di 12 anni.
Beniamino Bonardi
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Sempre da lodare iniziative volte a ridurre il contenuto di zuccheri, di base eccessivo nelle bibite, ma mi chiedo quanto sia utile in realtà: quando leggo che un bicchiere grande di coca cola contiene l’equivalente di 3 cucchiaini e mezzo di zucchero, togliere quel 5% cosa cambia?